Oddenino: «Dall'Inchiesta al mercato: cosa succede» - ESCLUSIVA
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Oddenino (La Stampa): «Dall’Inchiesta al mercato: cosa succede in casa Juve» – ESCLUSIVA

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Gianluca Oddenino ha parlato in esclusiva per Juventusnews24 degli ultimi sviluppi sull’Inchesta Prisma e non solo

In esclusiva per Juventusnews24, Gianluca Oddenino, giornalista de La Stampa, ha commentato così la situazione in casa bianconera. Tanti i temi toccati, a partire dall’Inchiesta Prisma fino ad arrivare ai possibili movimenti sul mercato. Le sue dichiarazioni.

Che idea ti sei fatto dell’Inchiesta Prisma?

«E’ un’inchiesta che tocca tanti punti, che dura da ormai più di un anno e che era partita dalla verifica delle plusvalenze. Strada facendo si è poi allargata toccando punti più delicati. Oggettivamente non è facile esprimere un giudizio, anche perchè non spetta a me farlo, per quello ci saranno poi giudici e magistrati, ma certamente è un’inchiesta complessa che presenta uno scenario pesante per la Juve. La curiosità giornalistica è quella di capire cosa succede. Ora siamo nel campo delle ipotesi e delle accuse, in attesa che il club si difenda e di un’udienza preliminare prima di un possibile processo».

Sulla parte delle plusvalenze però la Juve è già stata assolta.

«Dalla parte delle giustizia sportiva si. Quello che si era capito è che la Procura Federale potesse riaprire il caso, a fronte di una prova che cambia lo scenario che però ad oggi non c’è. Da quel punto io credo che la Juve si senta sicura sia per quanto riguarda la giustizia sportiva che per quanto riguarda quella ordinaria, anche perchè non è la prima volta che un club venga accusato di aver “gonfiato” le plusavelenze, ma di per sè è difficile definire questo a livello giuridico».

Non credi si stia creando una sorta di “caccia alle streghe” verso la Juve? In fondo ci sono altri club che sono stati nominati.

«Caccia alle streghe non so, ma sicuramente la questione è molto più ampia e delicata. C’è un’inchiesta in corso e sono emerse situazioni che possiamo definire opache che andranno charite fino in fondo. La situazione non è una situazione simpatica da dover affrontare e la differenza qui è che la Juve è una società quotata in borsa che ha una trasparenza di comunicazione differente verso gli azionisti, verso la trasparenza nei bilanci. Ecco perchè, da un certo punto di vista penale, quello che avrebbe fatto il club bianconero è più grave di quello delle altre squadre».

Che impatto ha invece l’ormai famosa “Carta Ronaldo” su questa storia?

«Rientra nelle lettere in cui si dice che la Juve ha fatto un accordo con i giocatori per il taglio stipendi nel periodo di marzo 2020, per cercare poi di recuperarli successivamente. Qui tutto ruota attorno alla comunicazione del club che in periodo di lockdown dice ai propri azionisti che sono stati risparmiati 90 milioni sugli stipendi. Da quello che sostiene l’accusa questi sono soldi mai risparmiati perchè solo in minima parte (una mensilità su quattro) sono stati ridati con le promesse non depositate per le altre tre mensilità. Qui è dove la Juve rischia di più a livello penale. A livello sportivo non credo perchè questo non dimostra che sia stato “ritoccato” il tutto per l’iscrizione al campionato, non erano quelle le cifre. E poi la Juve era reduce da due aumenti di capitale. La Procura l’ha ricostruita tramite le corrispondenze tra l’avvocato di Ronaldo e l’avvocato della Juve ma fisicamente non l’hanno trovata. Vuol dire tutto e niente, vedremo in corso d’opera cosa accadrà».

C’è la possibilità di un’esclusione dalle competizioni UEFA?

«Oggettivamente io credo sia molto difficile. La Juve sul proprio bilancio ha segnalato vari rischi tra cui questa ipotesi, ma come ha sempre fatto anche in epoche più fortunate dal punto di vista dei conti. E’ un effetto combinato che si somma alla battaglia per la Superlega che può determinare certe situazioni. Però secondo me lunico vero rischio è dovuto al patteggiamento per il fariplay finanziario fatto con l’Uefa che ha dovuto aprire un procedimento a fronte delle notizie della Consob e della Procura per verificare se quello che la Juve ha presentato era corretto o no».

C’è la possibilità che Elkann ceda una parte delle quote della società?

«Sinceramente non so dirti, è un tema complesso. La Juve è quotata in borsa ed Exor detiene il 63%, c’è già un fondo che detiene circa il 10% ma non ha consiglieri o ruoli operativi. Le ipotesi sono tante, Elkann comunque ha detto no all’aumento di capitale dopo l’ultimo disavanzo in bilancio. Credo sia improbabile al momento, anche perchè la Juve è impegnata a rinnovare il proprio CdA ed è impegnata a risolvere i problemi legali».

E’ possibile l’ngresso di figure più “di campo” come Del Piero e Marotta nel CdA?

«Nomi ne sono girati tanti ed è probabilmente il segno che la società, nel nuovo CdA, composto ora dal nuovo presidente Ferrero CdA e successivamente da avvocati, revisori dei conti e manager che risolvono problemi di un certo tipo, voglia affiancare una figura di campo. L’ipotesi Del Piero era nata nei primi giorni del nuovo corso, ora mi sembra più fredda non so se per volontà della Juve o dello Del Piero che ha frenato per aspettare di capire cosa accadrà. In questo momento, sulla parte di campo, ci sarà la cura di Allegri e Cherubini. Max avrà un ruolo operativo e gode della massima fiducia, non a caso è stato l’unico citato da Elkann nella famosa lettera di qualche tempo fa».

C’è la possibilità che in futuro anche Allegri e Cherubini salutino la Juve?

«In questo momento tutta la Juve è sotto osservazione ed è giusto così. La Juve si è rilanciata prima della sosta del Mondiale ma è comunque lontana 10 punti dallo scudetto ed è fuori dalla Champions. Allegri è stato bravo a chiudere in maniera positiva, dando segnali sul campo ma dal 4 gennaio partirà un mese delicato che vedrà anche lo scontro diretto con il Napoli che farà capire se sarà possibile una rimonta scudetto. Certamente anche lui è sotto osservazione e a giugno verrà fatto un bilancio complessivo. Idem per l’area tecnica, se precipita tutto può esserci l’ingresso di una nuova figura».

Cosa pensi della situazione Vlahovic tra Mondiale, infortunio e voci di mercato?

«Un giocatore come lui per età e capacità è nel novero dei grandi attaccanti. Credo sia fisiologico che ci siano club che lo vogliono, a maggior ragione a fronte di una Juve che cambia pelle. Non credo che il club bianconero però se ne privi perchè ha investito tanto, è un giovane attaccante molto forte e a meno che non arrivi un’offerta clamorosa… L’infortunio è una cosa che deve essere monitorata. Ha giocato un Mondiale a singhiozzo per cui sicuramente ha pesato anche la pubalgia che ha patito nella prima parte si stagione e che lo ha costretto a saltare cinque gare prima della sosta. La precauzione in questo caso è un obbligo».

Che movimenti dobbiamo aspettarci sul fronte mercato?

«In questo momento è molto difficile decifrare le mosse della Juve. Onestamente non mi aspetto grandi colpi, poi mai dire mai, vediamo quale sarà il prossimo CdA e come la squadra ripartirà in campo ma almeno una chiara esigenza è stata segnalata da Allegri ed è quella di rinforzi sugli esterni, a maggior ragione col 3-5-2 che può diventare il modulo dominante. Prima della sosta Kostic e Cuadrado sono stati costretti a fare gli straordinari perchè non avevano cambi. I nomi sono quelli di Karsdorp e Odriozola e penso siano nomi concreti, opportunità di mercato. Il primo è praticamente stato messo fuori rosa dalla Roma, il secondo non ha giocato un minuto dopo il ritorno al Real. Sono opportunità low-cost ma io credo che un po’ si siano pentiti di aver dato via Pellegrini e Cambiaso, considerando anche che il secondo può fare tutte e due le fasce. A centrocampo con il rientro di Pogba e l’esplosione di Fagioli e Miretti, con una buona offerta, McKennie potrebbe anche andare».

Si ringrazia Gianluca Oddenino per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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