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Paredes Juve, che flop! L’argentino è un caso, ma Allegri lo difende
Paredes Juve, che flop! L’argentino è un caso e delude, ma Allegri lo difende e continua a puntare su di lui
Paredes è arrivato alla Juventus con la speranza che potesse dare al centrocampo di Allegri, in termini di esperienza e qualità, quel qualcosa in più rispetto agli elementi già presenti rosa. Tolto Pogba che per i ben noti problemi fisici non si è mai visto in campo, l’argentino è stata la maggiore delusione tra i giocatori arrivati nel corso del mercato estivo, non rispettando le aspettative che Allegri, società e tifosi avevano riposto in lui. Gli ultimi fischi ricevuti allo Stadium al momento del cambio con Locatelli contro il Nantes non hanno fatto altro che amplificare quello che è un vero e proprio caso sul giocatore di proprietà del Psg.
Già la sua prima parte di stagione (fino al Mondiale) era stata caratterizzata da più ombre che luci. Arrivato praticamente a fine mercato, Paredes ha avuto bisogno di un periodo di tempo per ambientarsi, nonostante conoscesse già il calcio italiano viste le sue proficue esperienze con Empoli e Roma. Anche lui, come gran parte dei nuovi arrivati (e della squadra) ha sofferto l’inizio di stagione a dir poco complicato.
Allegri da subito gli ha dato fiducia, schierandolo titolare il 3 settembre al Franchi contro la Fiorentina (83 minuti), nella gara successiva, da ex, al Parco dei Principi contro il Psg, e poi contro la Salernitana, il Benfica e nella debacle col Monza (una delle peggiori prestazioni sua e della squadra). Torna dall’inizio nelle due sfide col Maccabi Haifa, ma con l’esplosione di Fagioli e Rabiot viene relegato a ruolo di primo cambio in mezzo al campo fino al Mondiale.
A differenza di altri argentini che dopo il trionfo in Qatar sono tornati carichi e con maggiore voglia di dimostrare a tutti il loro valore a partire dai rispettivi campionati (come Dybala, Lautaro Martinez e lo stesso Di Maria), l’ex Roma non è riuscito a imporsi. Paredes è partito titolare, di recente, sia col Nantes che col Monza (in casa in Coppa Italia e in campionato). Solo in Coppa Italia è rimasto in campo per tutta la partita, mentre in campionato è uscito alla fine di un primo tempo disastroso. Un piccolo sprazzo delle sue qualità, in realtà, Paredes l’aveva mostrato il 7 gennaio contro l’Udinese. E’ dal suo lancio al bacio per Chiesa che nasce l’assist per il gol decisivo di Danilo al minuto 86. Un lampo, però, in una stagione fin qui fatta di solo buio.
Quel che sorprende è il poco impatto che un giocatore come lui riesce a dare alla squadra anche in termini di temperamento. A guardare statistiche e curriculum, si parla di un centrocampista che a 18 anni giocava titolare nel Boca Juniors, a 21 è esploso in Serie A con l’Empoli fino alla consacrazione alla Roma, al trasferimento allo Zenit e ai 3 anni e mezzo al Psg per un totale di 368 presenze (nazionale inclusa) e 11 trofei in bacheca. Vero è che spesso nel Psg delle meraviglie ha avuto un ruolo di comprimario, ma nel suo periodo a Parigi ha comunque collezionato 117 gettoni.
«Ha fatto una buona prestazione, non era facile perchè era da un po’ che non giocava, però sono contento». Così Allegri ha parlato di Paredes dopo Juve Nantes. Con l’infortunio di Miretti e la situazione di Pogba, considerati gli impegni ravvicinati della Juventus, è lecito aspettarsi che l’allenatore possa continuare a dargli fiducia per far rifiatare Locatelli. Nelle 20 presenze per 986 minuti complessivi in campo Paredes non ha fatto vedere nulla o quasi. Sullo sfondo c’è l’ipotesi riscatto dal Psg (per oltre 20 milioni) in estate, ma la Juve in questo momento non intende esercitarlo. A meno che Paredes non da qui a giugno non si trasformi da caso a solida realtà.