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Bonazzoli: «Vlahovic sente pressione, va aiutato» – ESCLUSIVA
Bonazzoli: «Vlahovic sente pressione, va aiutato». L’intervista all’ex attaccante sul serbo e tanto altro – ESCLUSIVA
Dalla sconfitta della Juve contro la Roma alle difficoltà di Vlahovic fino al rosso di Kean, alla doppia sfida col Friburgo e non solo. L’ex attaccante Emiliano Bonazzoli ha parlato di questo e molto altro in esclusiva a Juventusnews24.
Come giudica la sconfitta della Juventus contro la Roma?
«E’ stata una partita dettata dagli episodi dove la Juve ha creato qualcosina, ha preso 3 pali ed è stata sfortunata, mentre la Roma è stata molto più cinica ed è andata a segno creando un paio di occasioni».
Vlahovic è sembrato molto fuori dal gioco con la Roma. Che impressioni ha sul serbo?
«Non so se è un periodo in cui sta trovando difficoltà di forma o a livello mentale. Secondo me è un giocatore che può migliorare ancora. Quest’anno ha molta pressione perché l’attacco è tutto sulle sue spalle e la differenza con la Fiorentina c’è. Un periodo di calo è normale per qualsiasi attaccante. Io penso che dovrebbe essere più spensierato e magari, anche se fa meno bene, giocare più per la squadra. Lui è uno che si dà sempre da fare e si sbatte tantissimo anche se non gli arriva la palla. Poi si sa: l’attaccante quando segna anche se tocca solo due palloni ha fatto una partita super, mentre se si sbatte per la squadra ma non fa gol cambia il giudizio… Non mi pare un attaccante che si defila e diventa un corpo a sé rispetto alla squadra. Ne uscirà grazie alla qualità dei compagni».
Il tridente con Chiesa e Di Maria potrebbe aiutare Vlahovic?
«Allegri vede meglio di tutti i giocatori che ha a disposizione e come si allenano, per cui sa chi mettere in campo. Sicuramente Vlahovic è un attaccante che va servito. Lui gioca bene spalle alla porta, ma è più concreto quando guarda la porta».
E’ Kostic il miglior acquisto del mercato della Juve?
«Lo seguivo quando era all’Eintracht Francoforte e mi è sempre piaciuto per come salta l’uomo e per la qualità che ha nel crossare. Secondo me può dare una grossa mano. E’ passato dal giocare come esterno alto all’Eintracht al farsi tutta la fascia da quinto che è molto più dispendioso. Magari qualche partita l’ha subita proprio per questo fatto, mentre a 4 viene più aiutato a in fase offensiva e difensiva».
Come si spiega il rosso preso da Kean preso con la Roma?
«Oltre al danno creato alla sua immagine di giocatore, ha creato un danno alla società e ai compagni. In quei minuti di recupero poteva dare una mano per arrivare al pareggio, invece in 10 è stato ancora più difficile. Ha fatto un danno a tutti. Non si può dire che sia un errore di gioventù perché da anni gioca a questi livelli. Non ha mai avuto questi episodi strani, per cui bisognerebbe capire cosa gli passava in testa quando entrato e perché ha fatto quel gesto. Comunque non si può giustificare, la Juve deve sperare che non lo faccia più».
Fagioli è la sorpresa di questa Juve?
«Sta diventando una certezza e quando Allegri lo mette in campo offre prestazioni positive. Si vede la qualità di un ragazzo cresciuto nelle giovanili della Juve e dà tutto per la Juve. Queste sono le basi da cui ripartire. Qualcuno magari si aspetta il grande campione a fine carriera che arriva alla Juve quando poi ci sono giovani che hanno grandi margini di crescita e su questo, come stanno facendo i bianconeri, bisogna puntare».
Con una Fagioli così il rinnovo di Rabiot per la Juve non è più un obbligo?
«Entrare nel merito di rinnovare contratti non è mio compito…Sono giocatori diversi con qualità e caratteristiche fisiche diverse. La Juve vedrà se continuare con tutti o due o con uno solo, il futuro è incerto più tutti. Fagioli, comunque, seguendo questi campioni sta crescendo. Io me lo ricordo quando lui era nell’Under 23 e l’ho affrontato da collaboratore del Renate: posso dire che si vedevano già questa personalità e questo carattere, pur essendo più giovane degli altri. Alla Cremonese ha fatto benissimo e alla Juve può crescere tantissimo».
E’ Allegri l’allenatore giusto per la Juve?
«Penso che sia un gestore di gruppi e squadre con campioni. In questo momento sta lavorando per fare ancora più gruppo e non pensare ai problemi societari, ma al campo, visto che ci sono Coppa Italia ed Europa League da portare avanti e il campionato da finire nel modo migliore. Lui ci sta riuscendo, lasciando stare i problemi fuori e pensando a vincere le partite. Durante la stagione ha avuto giocatori importanti come Chiesa, Di Maria e Pogba infortunati e questo è qualcosa da tenere in considerazione. Ci sono state polemiche sul suo modo di giocare, ma lui è andato sempre avanti sulla sua strada senza ascoltare mille campane. I conti si fanno alla fine, non durante la stagione».
Che sfide si aspetta col Friburgo?
«L’Europa League deve essere un obiettivo primario perché vincendola può giocare la Champions. Sicuramente è difficile a partire dall’ostacolo Friburgo che è quinto in classifica alle spalle di squadre come Borussia Dortmund e Bayern Monaco. Questo vuol dire che ha giocatori importanti e un allenatore preparato. Il Friburgo non è da sottovalutare, è una squadra un po’ all’italiana che lavora bene tatticamente e abbastanza chiusa. Saranno due partite sicuramente belle non facili. Spero che la qualità dei singoli della Juve esca fuori rispetto a quelli Grifo e degli altri giocatori del Friburgo».
Da ex Sampdoria, quanto può essere insidiosa la sfida con i blucerchiati di domenica per la Juve?
«Delle insidie e delle sorprese ci possono essere se la Juve non è ben preparata mentalmente. Non deve pensare di prendere la Sampdoria sottogamba perché non vince da tanto o pensando che tanto oramai è spacciata. Considero Allegri e i giocatori esperti a non farlo. Però quella con la Sampdoria è una partita che, se non si è preparati con la giusta attenzione e concentrazione, possono creare problemi. Se gli episodi non sono a favore, poi non si fa punteggio pieno e rischia di fermarsi nella corsa per arrivare i posti di classifica migliori».
Quale è la sua opinione sul -15 alla Juve per il caso plusvalenze?
«Il -15 è stato un po’ un lampo a ciel sereno. Dare questa penalizzazione a campionato in corso e poi magari ridurla o toglierla del tutto falsa un po’ i giochi. Si deve chiudere tutta questione Juve su quel che ha fatto e non ha fatto in tempi brevi. E’ tutto un po’ falsato».
Si ringrazia Emiliano Bonazzoli per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista