Conferenza stampa Sara Gama: «Giochiamo questa finale con umiltà, la nostra storia deve aiutarci»
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Conferenza stampa Sara Gama: «Giochiamo questa finale con umiltà, la nostra storia deve aiutarci»

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Conferenza stampa Sara Gama: le parole alla vigilia della finale di Coppa Italia. Così la capitana verso Juventus Women Roma

Sara Gama parla in conferenza stampa alla vigilia di Juventus Women Roma, match valido per la finale di Coppa Italia. Le parole dallo Stadio Arechi di Salerno.

DIFFICOLTA’ – È una finale, una gara secca, diversa dal campionato. Ci sono le difficoltà di una finale e le opportunità da cogliere.

ANDARE ALLO STADIO A VEDERVI – La gente si convince essendo bello a tifare le squadre, oggi quelle femminile si affiancano a quelle maschile. Se non si tifa nessuno si può venire a vedere una partita di alto per divertirsi e constatare la crescita del calcio femminile. Si può venire con la famiglia a godersi lo spettacolo.

COME STATE – Stiamo molto bene, abbiamo lavorato bene durante la settimana e prima. Veniamo da un confronto con la Roma, siamo qui tutte per la finale, anche chi è fuori come Martina Rosucci. Siamo contente e compatte, un’opportunità per prenderci un trofeo. Abbiamo giocato molte finali, sono tutte differenti. Veniamo qui con molta umiltà.

DI NUOVO TERZINO – Il terzino è il mio ruolo naturale. Dal 2008 sono stata prestata a fare il centrale. Da lì capito che potevo giocare lì mi hanno utilizzata lì. Alla Juve poi sono partita da centrale e sono sempre rimasta. A me piace fare il terzino, poi il mister mi ha proposto di giocare lì, per me l’importante è giocare e servire alla squadra. Mi pesava non correre sganciarmi e salire, ora l’ho ritrovato ed è divertente però a me piace attaccare. Ha un dispendio energetico differente però è bello vedere che lo faccio ancora bene, sono contenta poi mi metto dove serve per la squadra.

COSA DIRE ALLE COMPAGNE – Sono quelle partite in cui non c’è niente da dire. Si raccolgono le energie e si va in campo. Credo che ci serva orgoglio per quello che abbiamo fatto. Mi preme sottolineare che è importante per noi perchè abbiamo sempre alzato trofei e nello sport si deve sempre dimostrare ma non è questo che dimostra il valore della squadra perché abbiamo fatto la storia. La storia ci deve aiutare non deve essere un peso. Ci si deve ricordare che quello che abbiamo scritto non ce lo tolgono. Uno slancio e non altro.

FINE CICLO – Il trofeo per me cambia in termini di entusiasmo e darci qualcosa rispetto al lavoro che abbiamo fatto quest’anno. Si è parlato di fine di un ciclo ma nessuno di noi è eterno, a volte si spinge di più sulle cose e si vogliono far arrivar prima del tempo. Abbiamo avuto cali e infortuni ma ci sono stagioni in cui non si allineano le cose, il lavoro va modificato quando le cose non vanno. Si giudica poi quello, se l’anno scorso si vincevano tre trofei non si chiude cosi il ciclo. Un percorso graduale ma dobbiamo pensare solo al trofeo da vincere, non dobbiamo dimostrare.

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