Gianfelice Facchetti: «Mio padre si è ammalato per Calciopoli. La mia querela a Moggi vale una medaglia»
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Gianfelice Facchetti: «Mio padre si è ammalato per Calciopoli. La mia querela a Moggi vale una medaglia»

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Gianfelice Facchetti: «Mio padre si è ammalato per Calciopoli. La mia querela a Moggi vale una medaglia». La testimonianza del figlio di Giacinto

Nel giorno in cui Giacinto Facchetti avrebbe compiuto 81 anni, il figlio Gianfelice rilascia una lunga intervista al Corriere della Sera in cui torna a parlare di Calciopoli e di Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus.

Le sue parole: «È stato lasciato troppo solo, e questa cosa alla lunga lo ha fatto ammalare. Purtroppo Calciopoli non finirà mai, ci sarà sempre chi prova a screditare. Ma la testimonianza più bella di mio padre arriva dalla strada: il tifoso che organizza una mostra nelle Langhe per ricordarlo, la signora che ti ferma per dirti che bella persona era papà. Per tutelarlo, nel fuggi fuggi generale, ho querelato per diffamazione Luciano Moggi e sono andato a testimoniare a Napoli. Quello che ho detto è agli atti del processo. La considero la mia medaglia».

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