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Nicolussi Caviglia su Twitch Juve: «Contento di essere rimasto. Pogba altra categoria, con Kean ci conosciamo a memoria»
Nicolussi Caviglia su Twitch Juve: le dichiarazioni del centrocampista bianconero, confermato in questa stagione
Hans Nicolussi Caviglia, centrocampista della Juventus, è stato protagonista di una chiacchierata con i tifosi su Twitch nella giornata di oggi, mercoledì 6 settembre, a partire dalle ore 15.00.
COME HA VISTO LA SQUADRA CON L’EMPOLI – «L’ho vista bene, soprattutto perché l’Empoli davanti ha giocatori forti, che creano problemi. La partita è stata gestita bene, poi Fede ha fatto un bellissimo gol, ha avuto grande forza. L’ho visto cadere, poteva benissimo stare a terra ma sapevo che avrebbe avuto la forza di rialzarsi e fare gol».
IMPORTANTE VINCERE PRIMA DELLA SOSTA – «Sì, quando ci sono queste pause è importante chiudere così. Puoi lavorare con serenità, vincere poi è importante non solo prima della sosta».
SOCIAL – «Non li uso troppo, mi concentro di più sulla vita quotidiana. Ma sono un mezzo importante oggi. Quando c’è supporto dei tifosi tramite social fa piacere».
NUMERO 41 – «Io ho sempre apprezzato 14 e 41. Il 14 è il numero del mio riferimento calcistico, Cruijff, il 41 è il numero che ho avuto all’esordio e mi piace mantenerlo. Il 14 poi è la data di nascita di mia sorella».
CRUIJFF – «Mi sono appassionato a lui conoscendo la sua storia. Mia sorella poi vive ad Amsterdam, quindi sono andato a visitare i suoi luoghi. La cosa principale che mi appassiona a lui è il lato calcistico: ha rivoluzionato il mondo del calcio ed è stato un pensatore importante dei suoi tempi».
TOURNEE USA – «Mi sono trovato molto bene, era una realtà che già conoscevo ma non ero andato ancora in tournée. Mi sono guadagnato la permanenza facendo buone prestazioni, sono contento della fiducia della società e del mister. Abbiamo giocato con squadre importanti, è stata un’esperienza molto formativa».
QUALITA’ MIGLIORI E IN DOVE DEVE CRESCERE – «Mi trovo a mio agio in tutte le posizioni del centrocampo, a tre posso fare la mezz’ala e il play, mentre a due mi trovo anche benissimo. Starà al mister decidere. Mi piace battere i piazzati, calciare in porta, ho una buona resistenza, ho imparato a gestire i momenti della gara. Un giocatore non finisce mai di imparare, cerco di perfezionare ogni cosa di allenamento in allenamento».
GRABBI – «È una delle persone che mi ha aiutato tantissimo, l’ho avuto tanti anni da piccolo. Mi ha accompagnato nel mio percorso come Milani, Manna».
SEVERO CON SE STESSO – «Lo sono ancora, cerco di migliorare sempre. Ho imparato a non esserlo troppo e capire i momenti, ma è importante mantenere la ricerca del perfezionismo, senza esagerare».
SENSO DI APPARTENENZA – «È una qualità importantissima, ti fa tenere stretta la maglia. Essendo qui dai Pulcini, dal 2008, l’ho appresa nel tempo. Ho vissuto dei momenti di svolta della Juve: l’inaugurazione dello stadio, Vinovo, Continassa, J-College, mi han fatto crescere dal lato umano e come calciatore. La Juve mi è sempre rimasta accanto».
MILANI – «È stato molto importante, l’ho anche visto recentemente».
A CHI SI ISPIRA ORA – «Frenkie de Jong, Kimmich, poi De Bruyne che è il più completo di tutti. Alla Juve quando vedo Paul che si allena è una gioia per gli occhi. L’ho vissuto anche nella sua prima esperienza alla Juve, ora ritrovarlo in campo e capire la persona che è è bellissimo. Si vede che è di un’altra categoria».
AIUTARE I NUOVI AD INSERIRSI NEL MONDO JUVE – «È un plus, qualcosa che se hai lo fai vedere in campo. Quando arrivano ragazzi nuovi, è importante farglielo capire da noi che siamo qui da più tempo».
ESORDIO CON LA JUVE – «È stata una delle emozioni più grandi. Poi Moise che mi abbraccia è bellissimo, fin da piccoli abbiamo vissuto insieme tanti momenti».
KEAN – «Sembriamo diversi ma ci conosciamo a memoria. Quando gli vedo fare una smorfia in campo lo riconosco. Non vedo l’ora di giocare insieme e far vedere le nostre qualità. Quando è arrivato a Vinovo tutti dicevano che era fortissimo e già da piccolo si vedeva che era straripante. Abbiamo avuto le nostre esperienze calcistiche ma ci siamo sempre tenuti in contatto. È un’amicizia profonda, che ha radici ben salde».
PASSIONE PER LA MONTAGNA – «Io sono nato in una valle della Val d’Aosta, la Valsavarenche, quindi sono nato in montagna. Da piccolino facevo sci di fondo, poi ho fatto sci di discesa parallelamente al calcio e alla fine ho scelto il calcio. La montagna rappresenta le mie origini, quando posso d’estate vado».
QUANDO E’ INIZIATA LA PASSIONE PER IL CALCIO – «Da piccolissimo. Quando avevo 5/6 anni sono andato in una scuola calcio di Aosta, si chiama Aygreville, poi ho fatto il provino alla Juve. Mio nonno mi aveva costruito un campetto in campeggio in montagna, e giocavo lì. È un luogo magico per me».
NONNO – «È un grande. Mio nonno mi piegava la punta del piede per farmi calciare di collo. Mi ha trasmesso la passione del calcio, sono grato a lui. È una persona importantissima per me».
CH LO HA SOSTENUTO – «La mia famiglia, sono il mio appoggio e mi sostengono sempre. Li ringrazierò».
RAPPORTO CON FAGIOLI E MIRETTI – «Siamo qui da tanti anni, fa onore alla società aver cresciuto ragazzi che ora sono in prima squadra. Ognuno ha la sua storia, il suo carattere, ma fa onore alla storia della Juve».
LETTURA E PIANOFORTE – «Mi piace leggere, il pianoforte lo suono a livello amatoriale. Ho anche trovato altre passioni, nell’ultimo anno mi sono appassionato a bici e golf».
PRESTITI A SUDTIROL E SALERNITANA – «Sono stati molto importanti, ho fatto esperienze che mi hanno aiutato e arricchito. Il Sudtirol è una società seria, ringrazio il direttore Bravo, il mister: ho giocato con continuità, hanno la mia stessa mentalità. Anche a Salerno mi sono trovato bene, i tifosi mi han fatto sentire il loro affetto, il mister Nicola mi ha dato fiducia, è un allenatore e persona di spessore».
CONSIGLI A CHI VUOLE DIVENTARE CALCIATORE – «Quando sei piccolino e hai in testa una cosa devi perseguirla. La passione muove tutto. Se hai un fuoco dentro raggiungi i tuoi obiettivi».
GOL ALL’ATALANTA – «Il primo gol in Serie A è stata una gioia a metà. Il risultato non è stato positivo ma è stato un traguardo importante».
COME SOGNA IL PRIMO GOL ALLA JUVE – «Magari con un tiro da fuori area o una punizione».
MESSAGGIO AI TIFOSI – «Ringrazio i tifosi juventini, sia quelli che son stati presenti oggi sia quelli presenti la domenica. Sono importantissimi e ci danno una spinta. Spero ci sostengano questa stagione, daremo tutto per la maglia».
COSA BISOGNA AUGURARGLI – «Sono contento di essere rimasto e spero di avere le occasioni di dimostrare il mio valore in campo».