Juventus Next Gen
Juventus, dentro la sosta di Prima squadra-Next Gen-Primavera: TRE note liete e TRE CASI da risolvere
Juventus, dentro la sosta di Prima squadra-Next Gen-Primavera: le tre note liete e ma anche i tre casi da risolvere
Dentro la sosta di Prima squadra, Next Gen e Primavera. Tre note liete e tre casi da risolvere in casa Juventus.
Prima squadra
È una Juventus che si presenta alla sosta per le Nazionali da seconda della classe: 29 punti, distante due lunghezze dall’Inter capolista che farà visita all’Allianz Stadium proprio al rientro dalla pausa, il 26 novembre. È LA partita, da cerchiare in rosso sul calendario, quella che può dire già tanto, tantissimo, sulle ambizioni Scudetto dei bianconeri. Nota lieta rappresentata certamente dai risultati: col Cagliari è arrivata la quinta vittoria consecutiva (la Juve non perde dal 23 settembre col Sassuolo, due mesi di imbattibilità dunque), primo gol subito poi dopo 615 minuti di clean sheet per Szczesny e compagni. 3 gol dai difensori e 2 dai centrocampisti nelle ultime quattro partite: questo è certamente il primo SOS per Allegri, a cui mancano i gol degli attaccanti da oltre un mese. Dal 7 ottobre precisamente, derby della Mole contro il Torino, in cui andò a segno Arkadiusz Milik. Per ritrovare un gol di Federico Chiesa occorre tornare indietro al 23 settembre col Sassuolo, mentre per Dusan Vlahovic addirittura al 16 settembre con la Lazio. Ancora a secco di reti in questo campionato, invece, Moise Kean. I problemi fisici di Chiesa e Vlahovic, patiti nelle scorse settimane, hanno lasciato certamente qualche strascico nel loro rendimento, interrompendo la continuità in zona gol di due giocatori che nelle prime giornate avevano marchiato a fuoco per ben quattro volte a testa il tabellino dei marcatori. L’altro caso aperto in vista dell’Inter riguarda gli infortuni, con tre giocatori ancora in dubbio. Il primo è Danilo, la cui lesione (piccola ma profonda, a detta di Allegri) non vuole indurre lo staff medico della Juventus a rischiare un rientro troppo anticipato del capitano. Per questo motivo, è più un no che un sì la sua presenza nel derby d’Italia. Da valutare anche Weah e Locatelli, con il primo che tornerà a lavorare in gruppo dalla prossima settimana mentre il secondo proseguirà con le terapie visto il persistere del dolore (causa lieve frattura leggermente scomposta della X costa). Chi potrebbe recuperare è Alex Sandro, fermo ai box dal 20 settembre a causa di una lesione di medio grado del bicipite femorale della coscia sinistra. Da questa settimana dovrebbe tornare a lavorare e allenarsi in parte con il gruppo.
Juventus Next Gen
Situazione in classifica da monitorare in casa Juventus Next Gen. 11 punti in 12 partite per i bianconeri di Brambilla, ancorati ora al penultimo posto a +4 dalla Fermana fanalino di coda (con una partita da recuperare, a breve due visto il rinvio del match contro la Virtus Entella). Girone nuovo per la Seconda squadra, che in questa stagione ha visto il passaggio dal Girone A al B. Squadre molto più attrezzate, stadi pieni, trasferte molto più lunghe e faticose: nessun alibi chiaramente, ma fattori da tenere in considerazione in un periodo di ambientamento a contatto con la nuova realtà. Ed un gruppo più giovane rispetto alle scorse stagioni, caratterizzato dalla promozione di tanti giovani dalla Primavera e orientato su una media di 20 anni di età. Ecco, questa è la base da cui ripartire, la nota lieta che profuma di futuro per la Juventus. Il progetto Next Gen, mai come quest’anno, sta cercando di coniugare risultati e crescita dei vari baby talenti: Huijsen e Yildiz sono l’esempio più lampante, ora promossi in pianta stabile in Prima squadra ma comunque aggregati, compatibilmente, agli ordini di Brambilla quando serve. Poi Nonge, ‘sostituto’ di Pogba e Fagioli fino a gennaio, protagonista di un percorso di maturazione importante, soprattutto dal punto di vista mentale. Ma anche le certezze Turicchia, Cerri, Muharemovic, Savona, Daffara, il nuovo acquisto Stivanello e la personalità di Luis Hasa. Loro, il presente da cui ripartire per costruire il futuro.
Juve Primavera
Discorso sul gruppo giovane che si riflette perfettamente anche sulla Juve Primavera di Paolo Montero. Zoccolo duro di 2005, che già hanno respirato l’Under 19 lo scorso anno e in questa stagione punti di riferimento della rosa: vedi Anghelè, Ripani, Vinarcik, Domanico, Turco, ma anche Vacca e Florea rientrati dai prestiti al Monza e al Parma. Guide per i 2006 (tanti), saliti dall’Under 17 come Pugno, Finocchiaro, Scienza, Crapisto, Grosso, Ngana, Boufandar, Pagnucco, Bassino, o arrivati in estate dal mercato come Martinez e Gil Puche. 8^ posto, 16 punti per i bianconeri, in pienissima lotta per playoff secondo una classifica molto corta (la vetta occupata dall’Inter dista solo 8 punti). Ecco, serve equilibrio, lo ha ribadito più e più volte Montero: una squadra così giovane ha bisogno di sbagliare, di imparare dai propri errori, e di ripartire. Ondate altalenanti ci sono e ci saranno, montagne russe di discontinuità erano prevedibili ad inizio stagione: ma sotto gli occhi di tutti, il minimo comune denominatore è racchiudibile nell’immagine di Lorenzo Anghelè, punto di riferimento dell’Under 19 ma già titolare quest’anno in Next Gen e aggregato quasi in pianta stabile con i professionisti. Sintomo di come il progetto stia dando i suoi frutti, anche quest’anno.