Super League
Rummenigge: «Superlega morta, non cambia nulla. Agnelli? Spero per lui che…»
Karl-Heinz Rummenigge, presidente del consiglio di gestione del Bayern, ha parlato così del tema Superlega
Karl-Heinz Rummenigge, presidente del consiglio di gestione del Bayern, ha parlato al Corriere della Sera del tema Superlega.
LA SENTENZA – «Tutto sommato mi aspettavo la sentenza della Corte europea, perché già in passato si è espressa a favore della competitività. Sono 7-8 volte a Bruxelles a parlare con i commissari per trovare una soluzione che riconoscesse la specificità dello sport e della sua cultura in Europa, che è diversa da quella americana. Per questo non sono così sorpreso. Ma quello che è stato deciso non cambia nulla».
PEREZ HA PARLATO DI “CALCIO LIBERO” – «Libero in senso legale, ma non libero in senso morale».
LA SITUAZIONE ECONOMICA – «Non credo che il calcio sia disperato: l’importante è gestire la tua società secondo la tua filosofia. Ogni Paese ha la sua, ma in Champions non vincono sempre le inglesi, c’è molto equilibrio».
ANDREA AGNELLI – «Mi è molto dispiaciuto come sono andate le cose, il nostro rapporto era amichevole, come era quello tra lui e Ceferin, che è rimasto molto amareggiato da tutta la vicenda. Spero che Andrea torni, perché ho sempre avuto la sensazione che a lui il calcio piaccia davvero».
GIOCATORI E ALLENATORI – «La mia sensazione è che nessuno sia a favore di una rivoluzione che esiste sulla carta: non viene rimessa in vita da una sentenza che ognuno ha il diritto di interpretare come vuole, la Superlega è morta e non troveranno società che ne vogliano far parte».
LA SOSTENIBILITA’ DEL CALCIO – «Il fair play finanziario va migliorato, società come il Barcellona hanno debiti sopra al miliardo. Possiamo permetterci di spendere sempre di più? Dobbiamo essere molto più disciplinati nel calcio».