Hanno Detto
Pepe: «Mi porto dentro la gioia del primo scudetto della Juve. Quest’anno vedo la stessa determinazione»
Pepe: «Mi porto dentro la gioia del primo scudetto della Juve. Quest’anno vedo la stessa determinazione». L’intervista
Pepe in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha raccontato la sua esperienza alla Juventus.
LA VITTORIA DEL PRIMO SCUDETTO – «Ho un’immagine nitida di me, a 34 minuti dalla fine, ni in vantaggio sul Cagliari. Storari mi si avvicina e dice “A Milano è quasi finita e l’Inter vince”. E lì ho realizzato che stavamo per prenderci uno scudetto che nessuno in estate ci aveva pronosticato. Nessuno credeva in quella Juve, se non noi stessi. In quell’attimo con Storari provai una gioia forte, indescrivibile, che ancora mi porto dentro. E si, vedo qualche analogia con quest’anno, la stessa determinazione».
CONTE – «Mi ha cambiato mentalità e fisicità. Ero sempre stato uno che correva tanto, però male. Mi ha insegnato a correre con qualità».
IL RUOLO – «In quella stagione, nel 3-3- di Napoli e altrove, giocai mezzala, io che ero un’ala. Era una Juve capace di variare più sistemi».
COME NACQUE IL TRIONFO – «Con la preparazione estiva. Andammo in tournee in America e mi ricordo allenamenti durissimi negli Usa a 40 gradi con 90% di umidità. Correvamo in mutande e calzini e le scarpe. Conte ci spiegò la Juve con la cultura del lavoro. Ci illustrò il concetto base della casa: “Chi c’era prima di noi non ha vinto, chi verrà dopo di noi vincerà, quindi adesso dobbiamo vincere noi”. E quell’anno lì dovevamo vincere perché non succedeva da tempo. E’ stato lo scudetto della resurrezione e della rivincita, due volte bello».
ANEDDOTO SU PIRLO – «In estate Conte avrebbe voluto Inler, la società scelse Pirlo svincolato dal Milan. Dicevano fosse mezzo rotto, tutte balle. Andrea ci cambiò il modo di essere e di giocare. La sera di Trieste Pirlo fece la battuta a Conte: “Mister, tu volevi Inler, ma con tutto il rispetto per lui sono arrivato io e ti ho fatto vincere lo scudetto al primo colpo”. Poteva permetterselo, era un fenomeno».
PEPE UOMO SPOGLIATOIO – «Buffon e Barzagli dicevano sempre che ero simpatico».