De Paola sicuro: «La Juve ha bisogno di questa cosa»
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De Paola sicuro: «La Juve ha bisogno di questa cosa»

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Paolo De Paola ha analizzato il momento che sta vivendo la Juve e si è soffermato su alcuni limiti palesati dai bianconeri nelle ultime partite

Il giornalista Paolo De Paola, nel suo editoriale sul sito di Sportitalia, ha analizzato il momento di crisi che vive la Juve.

«La Juventus non è andata oltre i suoi limiti, prima, per tornare a velocità normale adesso. La Juventus ha un potenziale da scudetto che un allenatore assolutamente inadeguato (dal suo ritorno in bianconero) non riesce a valorizzare. Non è ammissibile che una squadra in lotta per non retrocedere come il Verona, completamente rivoluzionata dal mercato di gennaio (con l’uscita di pedine importanti) giochi meglio della formazione guidata da Allegri ottenendo un pareggio in casa dopo essere andata, per due volte, in vantaggio. Non è possibile che la squadra col monte ingaggi più alto della serie A racimoli solo un punto in due partite contro Udinese e Verona e due in quattro incontri considerando anche Empoli e Inter. Non è accettabile, infine, che un allenatore entrato nella storia della Juve vincendo cinque scudetti consecutivi si nasconda dietro dichiarazioni di sconfortante modestia alla vigilia del match contro i veneti. Vista dal punto di osservazione di Cristiano Giuntoli, però, questa stagione particolare può avere altre prospettive. Conta soprattutto non perdere il ricchissimo treno per la prossima Champions e occorre, come sta accadendo, riportare serenità e consapevolezza in un ambiente scosso da un’autentica rivoluzione societaria. In quest’ottica si può giudicare con una visione più ottimistica. Giuntoli si è trovato Allegri (e giustamente, da manager responsabile, lo difende) non l’ha scelto e ricordiamo tutti con quanto ritardo sia arrivato in bianconero in seguito alla non facile separazione da De Laurentiis. Il dirigente ha sorpreso un po’ tutti a gennaio con il colpo Alcaraz (per l’alto riscatto a 49 milioni) che ha già fatto vedere la sua stoffa nei pochi minuti (purtroppo) in cui Allegri lo ha impiegato. Questa squadra ha bisogno di un’altra guida per valorizzare ciò che ha, quel che è appena arrivato e ciò che arriverà. Il nome di Thiago Motta appare quello più idoneo per un progetto di lungo respiro. Siamo tutti risultatisti, ma oggi, il risultato passa dal gioco creando un binomio inscindibile e non più divisivo. Ogni vecchia categoria di pensiero è ampiamente superata dalla realtà dei fatti. Preparazione fisica, mentalità e qualità del gioco compongono l’unica formula per accedere al successo. Non si può avere un po’ di una e meno di altre, contano tutte alla stessa maniera. Né, tanto meno, si può sempre sperare che il campione di turno possa risolvere ogni problema. È per questo motivo che va respinta ogni considerazione sui limiti della rosa a disposizione di Allegri. Per il semplice motivo che questi limiti non ci sono. Basterebbe solo far giocare meglio questi calciatori».

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