Ziliani: «Solo in Italia il Napoli si inchina all'obbrobrio sportivo della Juve»
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Ziliani: «Solo in Italia il Napoli si inchina all’obbrobrio sportivo che vede coinvolta la Juve»

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Ziliani nuovamente al vetriolo verso la Juve: ennesimo attacco social all’indirizzo del club bianconero. Il messaggio

Paolo Ziliani, sul suo profilo X ufficiale, lancia così un messaggio al vetriolo all’indirizzo della solita Juve.

IL MESSAGGIO – «Solo nel calcio italiano può succedere che un top club quale il Napoli ormai è da una dozzina di anni assista in silenzio, quasi “inchinandosi”, all’obbrobrio sportivo e giuridico di vedere la Juventus andare a giocare il Mondiale per club 2025, come quasi certamente accadrà, grazie a punti conquistati irregolarmente: quelli della stagione scorsa in cui il club bianconero è stato sorpreso a competere imbrogliando – cosa che accadeva da diversi anni, oltretutto – ed è stato processato e condannato dall’UEFA che l’ha squalificato, unico club del continente, da tutte le competizioni europee (persino in Italia la FJGC l’aveva retrocessa dal 3° al 7° posto penalizzandola di 10 punti) con sentenza definitiva contro cui la Juve non ha nemmeno presentato appello. Sarebbe come se a un ladro, colto sul fatto, mandato a processo e condannato in via definitiva – sottolineo in via definitiva – venisse lasciata la refurtiva e lui potesse andare in giro a spendere e spandere godendosi i frutti del proprio riconosciuto malaffare. Inutile dire che qualunque avvocato minimamente degno di questo nome farebbe ricorso all’UEFA per far disconoscere, e cancellare, almeno i 6 punti conquistati dalla Juventus nella Champions della stagione scorsa al termine della quale venne bandita dalle coppe per un anno; senza quei 6 punti già oggi il Napoli sarebbe qualificato, come merita, al Mondiale per club 2025 che distribuirà ai club partecipanti prestigio e ricchezza. Già De Laurentiis rimase in silenzio al termine della stagione 2020-21 quando alla penultima giornata la Juventus venne tenuta in corsa per il 4° posto-Champions dallo scandaloso rigore assegnatole nella partita contro l’Inter dall’arbitro a fine carriera Calvarese, che di lì a poco ammise bellamente il suo grave errore (?) e che oggi – anche questo succede solo in Italia – passa il suo tempo e fare l’esperto di regolamento in tv (Prime) e sui giornali (Corriere dello Sport, Tuttosport): ogni commento è superfluo. Senza quel rigore che ancor’oggi grida vendetta il Napoli si sarebbe matematicamente qualificato alla Champions con una giornata d’anticipo e fu invece la Juventus ad andare a giocarla: con un danno stimato di 50-60 milioni cui si aggiunge ora un danno forse ancor più ingente derivante dall’eventuale mancata qualificazione al Mondiale 2025. Fosse solo per una questione di principio, di rispetto del proprio popolo di appassionati oltre che dei regolamenti, De Laurentiis avrebbe già dovuto inoltrare ricorso all’UEFA. Ma qui c’è in ballo molto di più, molto prosaicamente ballano almeno un centinaio di milioni che invece di entrare nella casse di un club modello che ha rispettato i regolamenti entreranno, se nessuno farà niente, nelle casse di un club che imbrogliava e che per questo è stato condannato e squalificato. La cosa veramente triste è però un’altra: e cioè constatare la terribile realtà del nostro movimento dove di fronte a storture e soprusi conclamati (eufemismo) come questo vige la legge dell’inchino: tutti, come De Laurentiis, se ne stanno zitti, si inchinano al cospetto del potente e dopo il danno portano a casa anche le beffe. Diseducativo, oltre che aberrante. Il pezzo che vedete qui sotto l’ho scritto e postato due mesi fa: e oggi lo ripropongo, a chi può interessare, perchè con l’ottavo di finale Napoli-Barcellona in via di svolgimento è tornato di prepotente attualità. Non sono un avvocato, né un magistrato, ma alzi la mano chi può confutare una sola parola della mia ricostruzione dei fatti».

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