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Chiesa-Allegri, un rapporto complicato. Numeri e scenari futuri: cosa succede in estate
Chiesa Allegri, un rapporto sempre più complicato. Numeri e scenari futuri: cosa può succedere in estate in casa Juve
Sono le settimane più complicate per Federico Chiesa dall’ormai lontano rientro dopo il lungo infortunio. Alla Juventus, di fatto, il giocatore spacca-partite e quello decisivo di Euro 2020 non si è più rivisto. O solo a sprazzi. L’ultima prestazione col Frosinone e la sua faccia sconsolata in panchina dopo il cambio hanno confermato la “crisi” di Chiesa. «Dovevo creare superiorità numerica e l’ho allargato un po’. Non scordiamoci che viene da un periodo dove si è allenato meno, ma è un giocatore importante e lo sarà fino alla fine del campionato. Sull’esterno si trova a suo agio, ma ogni tanto si trova lontano dall’azione. Deve rimanere sereno, sa anche lui che deve ritrovare una buona condizione». Al netto delle dichiarazioni di Massimiliano Allegri post Juve-Frosinone, in casa bianconera c’è un “caso” Chiesa, legato anche al rapporto con l’allenatore, ed il rebus va risolto in fretta.
Juventus, Chiesa-Allegri un rapporto mai nato: uno o l’altro per la prossima stagione? TUTTI gli scenari
La prima stagione del ritorno in panchina di Allegri è coincisa con la rottura del legamento crociato di Chiesa. L’attaccante era reduce da un super Europeo, da gol decisivi e da prestazioni che lo avevano portato fra i top nel suo ruolo. L’ex Fiorentina si “rompe” a Roma, chiudendo la sua stagione ad inizio gennaio con 18 presenze complessive e 4 gol e 4 assist sotto la guida di Allegri. La stagione 2022/23 è quella del progressivo rientro: Chiesa si rivede in campo a novembre e a fine anno ha 33 presenze, la maggior parte da subentrato, con solo 4 gol e 6 assist. Sia pre che post infortunio, però, si confermano i dubbi riguardanti la posizione dell’attaccante nello scacchiere di Allegri. Il tecnico consolida il 3-5-2 ed il classe 1997, da esterno, converge sempre più dentro al campo fino a diventare seconda punta.
Il vero banco di prova diventa la stagione in corso, la prima che Chiesa giocherà per intero dopo l’infortunio. «Lui vale 14-16 gol, da esterno è sprecato», ha annunciato Allegri all’inizio della stagione. L’allenatore punta deciso sul ruolo di seconda punta a supporto di Vlahovic e l’inizio è incoraggiante. Il talento bianconero “esplode” con 4 gol e 1 assist nelle prime cinque di campionato, poi si ferma. Arrivano i primi problemi fisici, poi le ricadute e viene nuovamente a mancare la continuità. Ad oggi, sono 6 gol e 2 assist per Chiesa, ben al di sotto la media dei 14-16 fissata da Allegri. Ma non solo. Il giocatore deve ora fare i conti con l’esplosione di Yildiz, avvenuta a gennaio proprio per la sua assenza, e ad ogni partita si rinnova il ballottaggio fra i due. L’attaccante non è più titolare inamovibile, ha perso la via del gol e sembra sempre più sfiduciato.
Come se non bastasse, a tenere banco c’è anche il tema rinnovo ed un futuro sempre più in bilico. Il calciatore è in scadenza di contratto nel 2025 ed in estate la dirigenza della Juve ascolterà offerte provenienti dall’estero, per il momento non pervenute a causa del suo rendimento. Chiesa, in sostanza, rappresenta sempre più un “equivoco”, per Allegri in campo e per la società sul mercato. Rinnovo al ribasso, cessione in estate, permanenza con l’addio di Allegri: tutti gli scenari sono ancora aperti, decisivi saranno i prossimi mesi.