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Juve Inter, Calvarese a “Le Iene”: «Sbagliai a dare rigore a Cuadrado»
Le Iene tornano a parlare di errori arbitrali e hanno intervistato l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese che ha parlato della sfida del 2021 tra Juve e Inter
Gianpaolo Calvarese, ex arbitro di Serie A, ai microfoni de Le Iene, è tornato a parlare del controverso rigore concessa alla Juve contro l’Inter nel 2021. In quella occasione fischió il penalty a favore di Cuadrado che allora vestiva la maglia bianconera. Ecco l’anticipazione del servizio che andrà in onda nella trasmissione de Le Iene diffusa da Sportmediaset.
Roma: Arbitro Calvarese. Buongiorno Le Iene.
Calvarese: Ragazzi, però è domenica. Di che cosa dobbiamo parlare?
Roma: Ci siamo chiesti: non è che Rizzoli in realtà non ha mai proposto la conferma sua e gli sono state messe in bocca cose non dette?
Calvarese: Sono sincero, questa storia di Rizzoli, che prima aveva dismesso e poi riammesso non la sapevo.
Roma: L’anno dopo l’ha fatta grossa eh, il famoso rigore di Cuadrado.
Calvarese: Accidenti guarda, ho sbagliato, cioè io. Una partita gestita male su tante che ne avevo fatto bene.
Roma: Oggi lo ridarebbe quel rigore? Sì o no?
Calvarese: No, ma aspetta sì o no. Perché vedi, l’arbitraggio è veramente fatto di grigio?
Roma: Io quel rigore lì lo vedo in una maniera, voi lo vedete in un’altra. Alla fine, era meglio che la dismettessero, così non combinava quel pasticcio.
Calvarese: Ma no, guarda, ti dico la verità, non la devi leggere in questa maniera. Agli arbitri dispiace sbagliare, dispiace per noi, per gli arbitri, per il sistema calcio e per i tifosi.
Roma: Come mai questi sei biglietti che sono diversi per orario e tratta, hanno tutti lo stesso numero di titolo e lo stesso codice CP vede?
Calvarese: Sì, di quando state parlando?
Roma: 2021, proprio la sua ultima stagione.
Calvarese: La mia ultima stagione?
Roma: Esatto, sono due trasferte, perché una è Lecce, l’altra è a Milano. Sono sei biglietti ferroviari intestati a lei.
Calvarese: Io penso che questo lo puoi chiedere a un certo D’Onofrio che adesso mi risulta abbia preso otto anni per narcotraffico.
Roma: Cosa c’entra ora D’Onofrio?
Calvarese: Come no? Quella è stata una stagione in cui non so quanti arbitri sono stati interessati dal procuratore, che mi risulta che dopo fosse un narcotrafficante.
Roma: Ma come spieghiamo questo mistero?
Calvarese: Ma quale mistero.
Roma: Biglietti diversi, diversi orari, diverse tratte con lo stesso numero di titolo e lo stesso codice Cp vede?
Calvarese: Sì.
Roma: Guardi, il codice Cp è sempre lo stesso.
Calvarese: Sono state tirate in ballo tantissime persone da uno che durante il covid andava in giro con la mimetica a spacciare droga. Però questo lo dovete dire…
Roma: Però lei non mi risponde ancora sul mistero dei biglietti ferroviari con lo stesso codice. Come mi spiega questa cosa?
Calvarese: Ma che devo spiegare?
Roma: Non è che ha falsificato i biglietti ferroviari per ottenere un rimborso che magari non le spettava o per gonfiarlo?
Calvarese: Queste sono tutte bufale di un procuratore che adesso è in galera. Io questi biglietti ferroviari non me li posso ricordare in 60 trasferte. Mi dovete dare tempo di vedere perché queste cose, ripeto, me le stai dicendo tu per la prima volta.
Roma: Potrebbe essere falso questo documento?
Calvarese: Ma cento, ma perché secondo lei un narcotrafficante è affidabile? Era anche un po’ cambiato il vento a livello politico, io sono andato a parlare a Roma con il presidente, il vicepresidente. È vero che era cambiato il vento perché devi essere in linea anche con quello che è la governance che sta in piedi e quindi, a me, la governance che era subentrata, non è che mi facesse impazzire.
Le dichiarazioni di Calvarese continuano e l’ex arbitro, quando pensa che la telecamera sia spenta, sostiene che il problema riguardasse anche altri due arbitri della sezione di Teramo mandati tutti a casa, ammettendo ciò che forse nessuno direbbe mai davanti a una telecamera, e cioè che la carriera degli arbitri dipenda anche da dinamiche politiche che niente hanno a che vedere con la meritocrazia.
Roma: C’era in atto un attacco alla sezione di Teramo?
Calvarese: Parlano i fatti, come faccio a non pensarlo? Ne ha mandati 3 a casa su tre, tre. Io mi sono dimesso, sono andata a Roma. Penso che ci sia anche del politico. È strano che tre arbitri su tre sono andati a casa.
Roma: Perché non eravate legati a chi comandava in quel momento all’Aia. Ci confermi quella dinamica che ci ha raccontato il nostro arbitro?
Calvarese: Sì, sono politiche. È normale ma è sbagliato quando riguarda un arbitro di seria A. Ci sono delle dinamiche politiche. Purtroppo, è vero e questo è sbagliato perché non dovrebbe essere così.
Roma: Perché l’anno prima ti avevano salvato?
Calvarese: Non c’erano Trentalange e Baglioni, c’era Nicchi. M’ha salvato Nicchi.
Roma: Tu eri della corrente di Nicchi?
Calvarese: Sì Il mio presidente. A me non frega un c***o, perché lì veramente c’è stato del marcio. Ritengo di essere vittima di una guerra politica.