Allegri: «La Juve ha fatto un ottimo lavoro com i giovani. Per essere sostenibile il calcio italiano deve seguire questa strada».
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Allegri: «Nel 2021 mi è stato chiesto di ringiovanire la squadra. Fatto ottimo lavoro con i giovani»

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The Athletic ha fatto un bel focus sull’apporto che la Next Gen sta dando a alla prima squadra della Juve e di questo ne ha parlato anche Massimiliano Allegri 

Massimiliano Allegri, The Athletic, ha parlato del grande apporto che la Next Gen sta dando alla prima squadra della Juve

PAROLE – «Quest’anno, molti giovani giocatori sono nella prima squadra. Molti dei nostri ragazzi stanno giocando per altre squadre in Serie A. Il club ha fatto un ottimo lavoro. Per essere sostenibile, il calcio italiano deve andare su questa strada».

SOCIETÀ – «La società è cambiata. Gli anni passano e non ce ne rendiamo conto, ma anche le generazioni cambiano. Stavo leggendo un articolo su La Repubblica dove si diceva che entro il 2035, l’obesità in Italia aumenterà al 31 per cento e il 27 per cento di coloro che ne saranno colpiti saranno giovani. Cosa ci dice questo? Ci dice che c’è meno passione per lo sport. C’è un dibattito più ampio da affrontare, ma dovrebbe iniziare con il governo per riportare i bambini allo sport».

RITORNO ALLA JUVE – «Quando sono tornato nel 2021, mi è stato chiesto di ringiovanire la squadra. L’obiettivo era quello di far emergere tre giocatori della Next Gen ogni anno, ridurre il costo degli stipendi e rendere la squadra sostenibile pur rimanendo competitiva».

GESTIONE DEI GIOVANI – «Si cerca di sfruttare al meglio i momenti positivi. Poi sai che, dopo un po’, arriva la parte difficile. Tutti i giovani giocatori passano attraverso questo. Miretti e Fagioli l’hanno sperimentato. Anche Yildiz lo supererà. I giovani hanno alti e bassi. Non raggiungono la maturità fino ai 25, 26 anni. Chi ha più forza mentale ci arriva prima. La crescita di un giocatore non è cambiato. Si dice che tra i 26 e i 30 anni sia l’età migliore perché, a quel punto, hai accumulato esperienza, sei maturato e migliori. Era così anche 40 anni fa. Bisogna adattarsi e capire che i nove scudetti consecutivi sono stati una cosa straordinaria. Non succederà più in Serie A. Ci sono state solo due situazioni simili nella storia della Juventus – i cinque anni consecutivi sotto Carlo Carcano e Carlo Bigatto negli anni ’30 e i nove consecutivi dal 2012 al 2020. Al di là di questo, la Juventus ha vinto al massimo due volte consecutive, poi una dopo tre anni, come hanno fatto anche altri club. I nove di fila hanno distorto le percezioni perché la realtà è diversa».

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