Cherubini: «Spero che rientrino Barbieri, Barrenechea, Huijsen e Soulé. E vincere la Coppa Italia con 6 giovani...»
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Cherubini: «Spero che rientrino Barbieri, Barrenechea, Huijsen e Soulé. E vincere la Coppa Italia con 6 giovani…»

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Cherubini: «Spero che rientrino Barbieri, Barrenechea, Huijsen e Soulé. E vincere la Coppa Italia con 6 giovani…». Le dichiarazioni

Cherubini, dirigente della Juve tra i fautori del progetto Juventus Next Gen, ha rilasciato alcune dichiarazioni da Solomeo in occasione della presentazione dei 100 finalisti del Golden Boy.

IL PROGETTO JUVE DAL 2012 – «Una delle differenze per noi sta nel percorso. Ogni anno una classe di età finisce il percorso del settore giovanile e mediamente sono 400 in tutta Italia. Molto arrivano all’Under 19 poi il 96% finisce in un limbo tra prestiti o rimanere nel club come fuori quota. Su 400 giocatori solo 3% riesce ad andare in prima squadra. La differenza è nel percorso e va gestito questo limbo e in Juventus abbiamo deciso di creare un’area prestito nel 2012. Non c’è alternativa al prestito in Italia e abbiamo creato una squadra che fosse dedicata ai nostri giocatori in prestito per assisterli in tutto. Poi nel 2014 abbiamo deciso di mandarli in prestito all’estero, però anche a livello economico era difficile e i dati erano sconfortanti perché i giocatori erano utilizzati meno del 40%. A questo punto abbiamo creato la Juventus U23. Solo in Italia non c’è un sistema di seconde squadre in Europa. Quando abbiamo iniziato a parlarne in Italia ci hanno detto che non andava bene, perché veniva definita un parcheggio dei giocatori meno bravi. Guardando alla Spagna abbiamo visto campioni come Xavi, Pedro, Puyol e Victor Valdes sono passati dalle seconde squadre. La seconda squadra è un passaggio formativo per i grandi campioni. Abbiamo preso come modello quello spagnolo per parlarne in federazione».

GLI ESEMPI DI SPINAZZOLA E MORATA – «Esempio di due giocatori che abbiamo vissuto in Juventus come Spinazzola e Morata. Spinazzola, nei primi tre anni post Primavera, ha cambiato 5 squadre giocando 16 partite da titolare, quindi un percorso molto lento. Morata, nello stesso periodo, ha giocato 85 partite nel Castilla segnando 44 gol e contemporaneamente giocava anche la Champions con il Real. Due percorsi molto diversi che spiega la difficoltà ad uscire dai settori giovanili italiani».

LA JUVENTUS NEXT GEN – «Sono stati molto importanti Uva e Costacurta. 7/8 squadre erano molto interessate ma c’era solo un posto e siamo partiti noi. Possiamo utilizzare solo 7 stranieri e con un sistema di regole molto complesso che ha reso tutto difficile. Abbiamo iniziato male con 5/6 sconfitte e in tutti gli stadi non ci volevano. L’idea è che le seconde squadre stanno usurpando un posto ad altre. È stata dura. Abbiamo investito diversi soldi e non riuscivamo a creare un percorso diretto tra seconda e prima squadra, esordivano solo in alcune situazioni per qualche infortunio. All’inizio hanno esordito soltanto 24 giocatori. A Marzo del 2022 dovevamo evolvere e creare un processo più ampio passando dalla Juventus U23 alla Juventus Next Gen. Abbiamo deciso che dovevano partecipare almeno 3 giocatori della NG nella rosa della Juventus. Ci sono stati delle stagioni in Juve dove abbiamo dovuto togliere dei giocatori dalle liste Champions perché non ne avevamo quelli settore giovanile. Nella stagione di Sarri abbiamo escluso: Mandzukic, Khedira ed Emre Can. Così successivamente abbiamo deciso di creare valore e abbassare i costi. Adesso siamo alla fine del primo biennio NG e siamo abbastanza soddisfatti perché abbiamo 6 giocatori della Next Gen con più di 200 presenze. Poi abbiamo calciatori importanti come Soulè, Barrenechea, Huijsen e Barbieri che speriamo di poter rientrare. Abbiamo ridotto i costi del 24%. Il progetto Next Gen rimarrà per tanti anni nel futuro»

COPPA ITALIA VINTA CON 6 GIOVANI – «La Juve è tornata a vincere con 6 giocatori del settore giovanile. Tutte storie diverse, perché 3 hanno fatto tutto il percorso formativo (Miretti, Kean, Nicolussi Caviglia ndr), uno arrivato da noi con uno scambio come Fagioli e poi Iling e Yildiz che hanno fatto sia Primavera e che Next Gen. La vittoria con 6 giocatori del settore giovanile fa capire l’importanza di questo progetto. Abbiamo vinto pochi campionati nel settore giovanile, ma abbiamo pensato alla valorizzazione e alla crescita per il futuro dei ragazzi».

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