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Conferenza stampa Thuram Juve: «Sono in uno dei MIGLIORI club al mondo, la Juve era nel DESTINO. Voglio lo Scudetto e con Motta…»
Conferenza stampa Thuram Juve, le dichiarazioni del centrocampista, neo acquisto bianconero: ecco cosa ha detto
E’ il giorno della presentazione di Khephren Thuram, neo acquisto bianconero. Il centrocampista francese, dalla sala stampa dell’Allianz Stadium, si presenta alla stampa come nuovo giocatore della Juventus. Juventusnews24 segue LIVE le sue dichiarazioni.
PRIME SETTIMANE DI LAVORO – «Buongiorno a tutti. La prima settimana è passata molto bene, lavoro bene con il gruppo, il mister e tutto è passato molto molto bene».
COSA GLI HA CHIESTO PAPA’ LILIAN – «Mio papà mi ha detto che è la più grande squadra d’Italia e del mondo per lui. Devo approfittare di ogni momento che avrò la fortuna di passare qui. Come giocatori, come staff e dirigenza è tra i migliori al mondo. Per me sarà un’occasione di crescita come persona e come giocatore».
SFIDA AL FRATELLO PER LO SCUDETTO – «La stagione ancora deve cominciare, vedremo come andrà».
EMOZIONI PER L’ARRIVO ALLA JUVE – «E’ stato come un sogno la prima volta che ho parlato con il DS e il mister. Un sogno che si avverava. Da quando sono piccolo desideravo di giocare alla Juve, qui sono passati molti francesi, nomi di grande prestigio. Sono orgoglioso di poter indossare questa maglia che ha un grande significato. Ogni giorno mi sveglio e sento di avere una grande fortuna».
SE HA PARLATO CON TODIBO – «Spero di fare bene come gli altri francesi, come Matuidi, Pogba, come mio papà che ha giocato qui. Con Todibo abbiamo parlato, ma non della Juve. Vediamo se arriverà qui o no».
SOGNO DI RIVIVERE LE EMOZIONI SCUDETTO – «Ero piccolo quando mio papà ha vinto gli Scudetti qui, non ricordo tanto ma spero di vincere tanti Scudetti con questo club».
PAPA’ PIU’ CONTENTO DI FESTEGGIARE LA JUVE – «Mio papà sarà altrettanto felice se io vincerò, come lo è stato quando ha vinto mio fratello. Noi ai suoi occhi siamo tutti e due figli, la felicità è la stessa».
QUANTO HA INFLUITO THIAGO MOTTA PER VENIRE ALLA JUVE – «Ha la sua importanza il fatto che fosse diventato il mister. La sua carriera come giocatore è stata eccezionale, era molto intelligente, sapeva difendere bene e lavorava bene con il gruppo. Potrò imparare tanto da lui. Lui è aperto a tutte le risposte necessarie se ho domande. Ha avuto la sua importanza».
RUOLO PREFERITO – «Non ho un ruolo preferito, posso giocare player come mezz’ala, dipende dal mister».
IDOLO NEL CALCIO – «Ho due modelli. Il primo era Pogba, il secondo è Vieira. Due grandi giocatori, mi piacciono moltissimo».
PIU’ FORTE LUI DEL FRATELLO – «Lo dice perchè mi vuole tanto bene. Secondo lui sono più forte, ma per me lo è lui. Io sono molto contento per lui, ha fatto una lunga carriera, ha giocato in Francia e non veniva da grandi club, però è arrivato anche in Nazionale. E’ un modello, è il migliore perchè gioca come attaccante che è il ruolo più difficile. Fa molti gol ed è un assistman perfetto».
SE HA PARLATO CON POGBA – «In realtà non gli ho mai parlato direttamente. Lo conosco, so che è amico di mio fratello. Lo seguo da quando sono piccolo, ero molto fan dei suoi cambi di pettinatura oltre che del suo modo di giocare a calcio».
COSA GLI HA CHIESTO MOTTA – «Mi parla tutti i giorni, chiede di far giocare la squadra e seguire il gioco. Non posso svelarvi i suoi consigli, altrimenti gli avversari ne approfitteranno. E’ stato un giocatore intelligente e continua ad esserlo da mister».
CARATTERISTICHE MIGLIORI – «Amo molto far girare la palla, ma mi piace anche andare avanti e verticalizzare molto. Ho delle qualità di grande dinamicità, gioco anche molto palla al piede. In difesa recupero i palloni in modo aggressivo, sono un giocatore completo ma ho ancora tanta strada da fare ovviamente».
FARE PIU’ GOL – «Dovrei segnare di più, ma non è la cosa più importante per me. Devo creare un ponte tra difesa e attacco, devo aiutare l’equilibrio e supportare la squadra. Poi segnare fa piacere a tutti. Ma ci sono gli attaccanti per questo».
COSA PENSA DELLA SERIE A – «Secondo me sono adatte, per questo ho scelto di venire alla Juve. E’ un campionato tattico con squadre di altissimo livello, è la prima volta che cambio campionato e dovrò riadattarmi».
CHI HA DATO PIU’ CONSIGLI – «Deschamps me ne ha dati molti, ma mio padre lo sento sempre ed è lui il mio consigliere principale».
COSA LASCIA L’ULTIMO ANNO AL NIZZA – «Farioli è stato importante per me. Mi ha dato fiducia, mi ha parlato molto e mi ha aspettato. Ero in una squadra giovane, ero un leader e lui si aspettava molto da me rispetto ai miei compagni. Mi parlava molto, è stato una figura importante, così come il suo staff. Mi spingevano molto».
JUVE NEL SUO DESTINO – «Penso di essere stato destinato. La Juve si interessò a me a 17 anni, volevo crescere ancora come giocatore prima di arrivare alla Juventus. Sono andato dal Monaco al Nizza quindi».
SE HA SENTITO HENRY E VIEIRA – «Mi hanno dato tanti consigli, parliamo tanto di calcio. Quando hanno saputo che sarei venuto qui mi hanno detto che la mia carriera prendeva il largo. Sono stati molto orgogliosi e contenti. Sono riconoscente di questi messaggi, non è dovuto da parte loro. Mi fa piacere».