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La Juve esalta Nico Gonzalez: «Balleremo insieme il tango, con Thiago Motta giocherà così. E Vlahovic…»
La Juve esalta Nico Gonzalez: «Balleremo insieme il tango, con Thiago Motta giocherà così. E Vlahovic…». La scheda tecnica
La Juve attraverso il proprio sito ha pubblicato una lunga scheda tecnica di Nico Gonzalez, nuovo acquisto ufficializzato ieri dalla Fiorentina.
LA SCHEDA TECNICA – Il tango argentino è un ballo elegante, passionale, ricco di improvvisazione. È una danza particolare, decisa, con ritmi cadenzati. Le regole sono poche, ma rigorose: il leader guida, crea, esprime le sue sensazioni.
Chissà se Nico Gonzalez almeno una volta nella vita si sia cimentato nella sottile arte del tango, ma il suo modo inconfondibile di stare in campo ci porta a fare parallelismi e a cogliere movenze che con quel mondo hanno parecchio in comune.
LA CARRIERA: DA BUENOS AIRES A FIRENZE PASSANDO PER STOCCARDA
Nato a Belen de Escobar -città della provincia di Buenos Aires- Nicolas Ivan Gonzalez i passi iniziali nel mondo del calcio li muove nell’Argentinos Juniors, squadra in cui a 18 anni bagna l’esordio in prima squadra. Ci mette poco a farsi notare e, con un gol a fine stagione, contribuisce alla promozione in Primera Division. Il salto oltreoceano verso l’Europa lo vive nell’estate del 2018, firmando un contratto con lo Stoccarda. Tra le fila dei tedeschi trascorre tre stagioni di ottima formazione, caratterizzate dalla retrocessione in seconda serie e dall’immediata risalita in Bundesliga. Il classe ’98 -soprattutto durante il secondo e il terzo campionato in biancorosso- alza il livello delle proprie prestazioni, comincia a segnare e a fornire assist con più continuità dando la sensazione di poter assemblare un tipo di gioco più adatto al vecchio continente, sempre con l’inconfondibile marchio di un calcio appartenente ai quartieri di Buenos Aires. Conteso sul mercato, è la Fiorentina ad accaparrarsene le prestazioni: nel 2021 Nico sbarca in Italia per vestire la maglia viola. E se allo Stoccarda aveva dato il meglio di sé da punta centrale, alla Fiorentina l’argentino si rivela essere molto più attaccante esterno di quanto non fosse mai stato. Vincenzo Italiano, nelle tre annate alla guida del club, gli affida la responsabilità della fascia alta di destra (con qualche apparizione sul fronte opposto) e lui lo ripaga con numeri da leader. I gol crescono costantemente nel corso del triennio: 8 il primo anno, 14 il secondo, 16 alla terza stagione. Gli assist condiscono le prestazioni e le responsabilità fanno schizzare le qualità individuali del giocatore. In nazionale ha saputo sgomitare, guadagnando di forza lo spazio nelle due Coppa America alzate con l’Albiceleste tra il 2021 e il 2024, mentre solo un problema fisico gli ha impedito di prendere parte alla vincente spedizione mondiale di Qatar 2022.
LA FORMA ESTETICA UNITA ALLA SOSTANZA SUDAMERICANA
Per inquadrare Nico Gonzalez bisogna uscire dalle letture tradizionali. Partendo dalla trasformazione tattica di cui abbiamo già accennato, il segreto dell’ex Fiorentina sembra essere la familiarità con l’adattamento. Le rivoluzioni non ne scalfiscono le potenzialità: il cambio di maglia non è mai stato un problema, la variazione di ruolo appare come uno stimolo, il ruolo centrale all’interno dello spogliatoio è motivazione, non un peso. Carattere, carisma e talento. Nello specifico, a Nico piace partire largo convergendo verso il centro per azionare il sinistro delicato; il tiro c’è (a giro o di potenza), il passaggio finale è raffinezza, le movenze sono concrete ed eleganti in egual misura. E il colpo di testa? La dote nascosta. Perché, come piace ricordare a lui, il gioco aereo è forse l’arma più micidiale a disposizione. Bello da vedere, maledettamente pratico quando serve lavoro sporco in area. Qualche infortunio negli ultimi anni gli ha creato un po’ di noia, ma nulla su cui non si possa lavorare, il tutto per migliorare aspetti che ritoccano i dettagli.
NELLA JUVE DI THIAGO MOTTA
In bianconero c’è tanta curiosità. Nico Gonzalez porta un sacco di cose alla squadra juventina. Il modulo tattico lo aiuterà ad esprimersi: al Bologna mister Thiago Motta amava far partire in ampiezza Orsolini per aprire spazi e difese, sfruttando il piede educato dell’esterno. L’argentino, però, non è solo questo, e in condizioni d’emergenza si candida ad interpretare il ruolo di alternativa reale per tutte le posizioni d’attacco. E se Vlahovic là davanti avrà bisogno di una spalla su cui appoggiarsi, ci sarà anche la possibilità di avvicinare l’argentino in zona gol.
In generale, il sudamericano è un giocatore che ha bisogno di libertà: d’azione o d’espressione, come nel tango anche per lui esistono poche regole. Passo deciso, passo avvolgente, balleremo insieme il tango di Nico.