Pogba: «Sono disposto a tagliarmi lo stipendio per rimanere»
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Pogba: «Sono disposto a rinunciare a dei soldi pur di giocare nella Juve, voglio tornare! Su Thiago Motta dico questo»

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Il centrocampista della Juventus Paul Pogba ha parlato del suo futuro: tutte le dichiarazioni del bianconero

Il centrocampista della Juventus Paul Pogba ha parlato a La Gazzetta dello Sport per raccontare il periodo vissuto e il possibile futuro in bianconero.

HA SENTITO THIAGO MOTTA «Non ho avuto modo di vederlo e parlarci, ma arriverà questo momento. Io penso di tornare pronto per allenarmi e giocare con la Juve. Io adesso sono un giocatore nella Juve. Nella mia testa c’è soltanto questo oggi».

RINUNCIARE A QUALCOSA PUR DI GIOCARE ALLA JUVE – «Io sono disposto a rinunciare anche a dei soldi pur di giocare ancora nella Juve. Voglio tornare».

SCELTE IN BIANCONERO – «Non ho deciso da solo di non operarmi, nessuno in un grande club sceglie singolarmente. Abbiamo intrapreso quella strada di gruppo e i dottori hanno detto che si sarebbe potuto anche fare. Non mi pento di nulla, la vita è fatta così».

COME SI SENTE«Sarà un nuovo Pogba: più affamato, più saggio e più forte. Mi sono allenato da solo con i preparatori in questo anno e sono pronto a tornare alla normalità nel 2025. Ho soltanto un desiderio, giocare a calcio».

SI E’ SENTITO PIU’ SOSTENUTO O ABBANDONATO«L’amore dei tifosi non è mai mancato. Con i tesserati della Juve non potevo avere contatti per questioni legali. Tanti compagni del passato e attuali mi hanno sempre sostenuto. Cuadrado mi chiamava ogni due giorni e mi faceva sempre ridere. Dybala mi ha mandato molti messaggi. E poi Vlahovic, McKennie, Weah, Kean… Non me ne aspettavo così tanti, anche perché ognuno di noi ha i propri problemi nella vita quotidiana».

HA RISCHIATO LA DEPRESSIONE? «È stato un anno molto difficile, la cosa che mi ha fatto più male è stato passare tutti i giorni davanti allo stadio e alla Continassa per accompagnare i mie figli a scuola senza poter entrare ad allenarmi o giocare con la Juventus. Mi sono sentito come un leone in gabbia. A un certo punto volevo andare via dall’Italia con la famiglia perché mi faceva troppo male al cuore questa situazione».

PERCHE’ HA ASSUNTO L’INTEGRATORE INCRIMINATO «La cosa sbagliata è stata quella di non riguardare quello che mi ha dato un professionista. Ripeto: un professionista. Io come tanti giocatori ho un cuoco, un preparatore e un fisioterapista personale, è sempre stato così anche Manchester. Non è una questione di leggere meglio l’etichetta, me lo aveva dato un professionista fuori dal club. Ma non ripeterò la stessa cosa, questo è sicuro».

MAGLIA DIVERSA DALLA JUVE IN ITALIA? «Oggi è impossibile, non mi vedo con un’altra maglia. Il mio focus adesso è quello di tornare a indossare quella della Juve».

HA DETTO NO A GUARDIOLA PER LA JUVE – «Sì».

1% DI RIVEDERLO ALLA JUVE A MARZO «Non dipende tutto da me, ma anche dai progetti della Juve e da come mi alleno. Io mi voglio mettere a livello degli altri per stare al passo con la squadra di Thiago Motta: ora la realtà è che sono un giocatore della Juve e mi preparo per giocare nella Juve».

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