Bucchi: «Ecco le difficoltà di Vlahovic» – ESCLUSIVA
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Bucchi: «Ecco a cosa sono dovute le difficoltà di Vlahovic. Chi prendere a gennaio? Credo che dipenderà tutto da questo giocatore» – ESCLUSIVA

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Bucchi, allenatore ed ex giocatore, ha parlato in esclusiva a Juventusnews24 verso Juve Bologna. Le sue dichiarazioni

L’ex calciatore tra le altre del Bologna ed allenatore, Cristian Bucchi, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24 in vista del match dell’Allianz Stadium contro la Juventus di Thiago Motta. Le sue dichiarazioni:

Oggi si gioca Juve-Bologna, cosa si aspetta da questa sfida? Come arrivano entrambe le squadre?
«Mi aspetto di vedere una bella partita, perché credo che il Bologna stia facendo comunque un buon percorso, al netto delle difficoltà credo immaginabili che potessero esserci con il nuovo corso di Italiano e un cammino europeo ovviamente complicato, specie per chi si affaccia per la prima volta a questa competizione. Non dimentichiamoci che ha perso rispetto allo scorso anno Ferguson che è rientrato da poco per l’infortunio, ha perso Zirkzee, un attaccante, un giocatore determinante per lo sviluppo della manovra e poi Calafiori, credo forse il giocatore
più forte di tutta la squadra. Quindi credo che Italiano stia facendo molto bene. La Juventus, anche lei viene da un ciclo chiuso dopo tanti anni quindi si riparte, è un nuovo progetto tecnico: insomma credo che entrambe abbiano bisogno di tempo per poter arrivare ad esprimere al meglio quelle che sono le idee dei propri allenatori ma mi aspetto una partita vivace e spero che sia ricca anche di occasioni e di gol».

Partita da ex per Thiago Motta: cosa pensa della sua nuova Juventus in questo inizio di stagione?
«Thiago Motta alla Juventus è stata forse la più grossa curiosità dell’estate. Chiudere un ciclo lungo con Allegri, probabilmente cambiare completamente filosofia, la scelta di alcuni giocatori che poi sono andati via: quindi questo nuovo corso penso sia iniziato in maniera abbastanza positiva. Giusto però dargli tempo perchè credo che la Juventus, per le operazioni di mercato che ha fatto, possa fare di più ma per questo c’è il tempo e sicuramente anche il recupero di alcuni giocatori importanti sarà determinante».

⁠La Juventus ha qualche punto in meno rispetto alla scorsa stagione: c’è un problema o è questione solo di tempo?
«Ho già risposto parzialmente sopra ma comunque credo che da una parte ci sia sicuramente una questione di tempo per assimilare le idee del nuovo allenatore, dall’altra parte credo che insomma anche il recupero di alcuni giocatori importanti sarà poi fondamentale».

Facciamo il punto su Dusan Vlahovic, da ex attaccante le chiedo: è un bomber capace di trascinare la Juve o i bianconeri dovrebbero pensare a un sostituto a fine stagione?
«Vlahovic io credo sia un grandissimo attaccante, per me è veramente forte ed è un giocatore cattivo e bravo in zona goal. Probabilmente nella richiesta di gioco di Thiago Motta, le caratteristiche del centravanti sono diverse: se pensiamo al Bologna pensiamo alla sua massima espressione con Zirkzee che era un regista offensivo, un giocatore che svariava, si abbassava veniva a fare superiorità numerica era praticamente un regista offensivo a 360 gradi. Anzi, se possiamo muovergli una critica, era quello magari di essere poco magari in area di rigore stabilmente invece Vlahovic è esattamente il contrario. Lui è un giocatore da verticalità, da area di rigore, meno propenso a rilegare il gioco e comunque sia non è un giocatore stilisticamente e tecnicamente pulitissimo. Le difficoltà di Vlahovic sono proprio queste, ma ritengo comunque sia un attaccante fortissimo e importantissimo».

Conceicao e Koopmeiners: inizio da sogno per uno, da rimandare invece l’altro. Darebbe fiducia a entrambi per il futuro?
«Mi baso su quello che ho visto all’inizio ovviamente e credo che siano due giocatori forti. Conceicao ha impattato bene è un giocatore molto brillante e molto rapido, e anche questo lo aiuta nell’entrare in forma in maniera veloce. Koopmeiners, che poi ha avuto anche un problemino fisico e che ha ulteriormente ritardato il suo inserimento, lo ritengo un giocatore importante e che ha le caratteristiche giuste per far fare un salto di qualità alla squadra».

Capitolo calciomercato, i bianconeri dovranno intervenire per forza a gennaio: ha un nome che le piace particolarmente? Perdere Bremer ha pesato tanto per l’economia della squadra?
«Credo che un intervento sul mercato della Juve dipenderà da quello che Thiago Motta vorrà fare con Danilo, perché se Danilo sarà un giocatore importante nello scacchiere di Motta, credo che la Juve potrebbe magari fare un’operazione solo in prestito e giusto numerica a gennaio e quindi puntare sui giocatori che sono già in rosa e magari dare un po’ più di spazio a Danilo. Altrimenti, credo che Danilo possa andare via a gennaio e si punterà a prendere un giocatore. Non ho un nome in particolare, questo ovviamente dipenderà dalle caratteristiche che richiederà l’allenatore, se magari vorrà un giocatore un po’ più maturo o più giovane, magari da far crescere. L’assenza di Bremer in ogni caso è un’assenza molto molto importante perché lo ritengo uno dei difensori più forti d’Italia».

Massimiliano Allegri e Thiago Motta: sono così diversi o vede alcune similitudini tra i due allenatori?
«Sono due allenatori che hanno due filosofie diverse. Per quanto riguarda Allegri credo che lui sia un allenatore molto più verticale: il palleggio lo utilizza solamente come momento di gestione del vantaggio del risultato mentre Thiago Motta lo utilizza in sostanza come mantra quindi cerca sempre di avere il pallone per eliminare il possesso avversario, per gestire i tempi di gioco, per innervosire gli avversari, creare aggressioni avversarie sulle cui creare spazi e dinamiche di sviluppo. Da questo punto di vista, probabilmente, hanno idee diverse. Per quanto riguarda invece l’aspetto difensivo io credo che che siano due allenatori anche abbastanza simili, perché la Juve credo che faccia del suo blocco basso il suo segreto, non a caso credo che sia una delle migliori difese del campionato, così come era la Juventus di Allegri e quindi nelle loro diversità comunque hanno delle cose che li accomunano».

Chi è la sua favorita per la vittoria dello scudetto?
«Per lo scudetto vedo favorita sempre l’Inter. Credo che l’Inter sia di gran lunga l’organico migliore e la squadra più rodata di questa Serie A. Probabilmente ad oggi qualche passo falso di troppo hanno permesso a squadre che stanno facendo cose straordinarie, tipo il Napoli, di tenere ovviamente questo campionato ancora apertissimo».

Chiudiamo con la Nazionale: le piace il nuovo corso di Spalletti e dove può arrivare questa Nazionale italiana?
«Il nuovo ciclo di Spalletti mi piace moltissimo. Ritengo che lui sia un allenatore eccezionale e persona di un’intelligenza straordinaria. Ha vissuto la negatività dell’Europeo costruendo la ripartenza della Nazionale. Credo che questa Nazionale in questo momento sia ben quadrata, giochi un buon calcio. Purtroppo a livello di scelte in alcuni ruoli siamo un po’ carenti, perché se pensiamo all’infortunio di Scamacca davanti, ad esempio, ci ha un po’ messo in difficoltà. C’è Retegui che sicuramente sta facendo molto bene però diciamo che non abbiamo i bomber consacrati come possono avere l’Inghilterra con Kane o la Polonia con Lewandowski, insomma il bomber su cui fare affidamento. Credo che Retegui, però, possa essere una soluzione molto valida e poi aspettiamo come sempre delle sorprese che il campionato ci riserverà».

Si ringrazia Cristian Bucchi per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista.

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