Criscitiello duro sulla Juve: «Non servono miracoli ma...»
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Criscitiello durissimo sulla Juve: «Non servono miracoli, ma almeno vincere in casa con Cagliari, Parma e Venezia i tifosi lo pretendono»

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Criscitiello durissimo sulla Juve: la sua analisi sul momento no dei bianconeri, reduci dall’ultimo deludente pareggio casalingo contro il Venezia

Intervenuto nel corso del suo editoriale per Sportitalia.com Criscitiello ha parlato così della Juventus, reduce dalla prova negativa contro il Venezia.

CRISCITIELLO – «Vedere un Direttore partire dall’ultima serie del calcio italiano e arrivare alla Juventus deve essere un motivo di orgoglio per tutti coloro i quali credono nella gavetta e nella meritocrazia. Dalla serie D a Campione d’Italia con il Napoli. Cristiano Giuntoli ha vinto tutto. Partito con mille euro è arrivato a firmare contratti da milioni di euro. La Juve l’ha conquistata sul campo e con i fatti. Merita rispetto perché l’occasione della vita, quell’occasione che ha sognato per tanti anni, si è presentata e lui l’ha catturata al volo. C’è, però, un pò di rammarico. Vincere alla Juventus non è facile. Vivere il mondo Juve non è semplice. Lo scorso anno ha studiato senza poter intervenire, questo è stato il suo primo vero anno zero in cui ha deciso allenatore e calciatori, strategia e operazioni. I risultati, per il momento, non gli stanno dando ragione. Da sottolineare per il momento perché nel calcio quello che vale oggi non vale domani. Il mercato estivo, dopo i primi mesi di lavoro, non ci è sembrato sensazionale. Sia in entrata che in uscita. Molti calciatori pagati troppo dalla resa minima. Investimenti che sembrano non portare frutti e una scommessa in panchina che, forse, uno come Giuntoli non doveva prendersi al primo anno vero di Juventus dove tutto il popolo bianconero confidava in lui. Troppi doppioni nei reparti e una squadra senza leader. Il calciatore con più personalità è Gatti. Questo è un complimento al ragazzo ma un motivo di riflessione per il club. Giuntoli sapeva bene che la Juventus non è un club qualsiasi. E’ la squadra degli italiani. Vanno bene alcune scommesse ma non tutte insieme. Se ha sbagliato l’allenatore non lo sappiamo ma portare alla Juventus un tecnico senza esperienza e che in carriera non ha vinto nulla è un rischio. Fare bene a Spezia, Genova e Bologna non significa che tu sia un vincente. Alla Juve bisogna portare gente abituata a vincere. Sia in campo che in panchina. Lo scudetto, ormai, sembra andato. Troppo presto rinunciare al titolo prima di servire il panettone a tavola. Le cose in Champions vanno meglio anche perché la Champions di quest’anno è meno complicata della serie A. E con questo abbiamo detto tutto. A Giuntoli e Motta vanno aggiunti gli alibi degli infortuni che reggono, però, solo fino ad un certo punto della storia. Mercato, gestione e risultati sono finora deludenti. Giuntoli deve tirare fuori il coniglio dal cilindro. Ha dimostrato, in passato, di fare miracoli sportivi. Qui non servono miracoli ma almeno di vincere in casa con Cagliari, Parma e Venezia i tifosi lo pretendono.»

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