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Higuain come Trezeguet: i franco-argentini bianconeri
Higuain eguaglia Trezeguet: a segno per sei partite di seguito in serie A. Due storie incrociate a metà fra Francia e Argentina
Un argentino nato in Francia e un francese cresciuto in Argentina. Che poi un giorno, in epoche diverse, si sarebbero trovati a scrivere pagine importanti di storia bianconera, facendo perlopiù la stessa cosa: gol. Più alto e slanciato Re David rispetto al Pipita, ma la stessa capacità di finalizzazione sotto porta ad accomunarli. Higuain e Trezeguet sono il presente e il passato della Juve, ma ora c’è anche un filo diretto ad accomunarli. In serie A mai nessun giocatore bianconero aveva mai segnato per sei partite consecutive. Nessuno, tranne naturalmente i soliti due, Trezeguet ed Higuain. Il record di David durava dal 2005, il Pipita fra dicembre e gennaio, dalla doppietta nel derby al gol contro Sassuolo lo ha raggiunto. Otto gol in sei partite, per poi prendersi un turno di pausa (si fa per dire) contro l’Inter e ricominciare di nuovo a segnare, inaugurando un’altra mini-serie di tre partite (Crotone, Cagliari, Palermo), che è ancora tutta in divenire.
INFANZIA INCROCIATA – Trezeguet nasce a Rouen, da genitori argentini. Il padre militò per tre stagioni nella squadra locale prima di far ritorno a Florida, in provincia di Buenos Aires, dove David man mano che cresce cominicia a tirare i primi calci al pallone. Entra nelle giovanili del Platense e a 16 anni esordisce già nella seria A argentina. Quasi la stesso destino per Gonzalo, che nasce pure lui in Francia, a Brest, perchè era lì che il padre calciatore in quel momento stava giocando. Il ritorno in Argentina coincide anche con una fase molto delicata: a 10 mesi si ammala di meningite fulminante, che viene curata appena in tempo. Ritornerà poi in Francia nel ’98 ad accompagnare il padre Jorge, ai tempi talent scout dell’allora selezionatore argentino Daniel Passarella. In quello stesso posto e in quello stesso anno David si laurea campione del mondo con la Francia. Nella Juve ora le orme sembrano tracciate, prima David, poi Gonzalo: i due franco-argentini.