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Occasione sciupata al Friuli
Una Juventus con poca benzina nelle gambe getta al vento la possibilità di scavare un solco ancora maggiore con chi insegue, un vero peccato anche se l’Udinese ha disputato una gran bella gara
Una Juventus scarica, indolente, fiacca, con poco smalto e incapace di dare scosse alla partita, ecco ciò a cui abbiamo assistito al Friuli ieri. Di contro un’Udinese pressante, predisposta a chiudere tutti i varchi e le linee di passaggio e prontissima nelle ripartenze e nel attaccare la profondità, insomma il merito del pareggio va gran parte ascritto alle zebrette friulane, fautrici di un match intenso e con i fiocchi. Una Juve che tira una sola volta in porta, Pjanic ad inizio partita con parata di Karnezis su dardo pressochè innocuo, e poi il nulla di fatto in fase d’attacco, un dato oggettivo quanto sconsolante. Duvan Zapata ha messo alla frusta la retroguardia della Vecchia Signora a più riprese, Bonucci si è fatto gabbare dalla punta colombiana con una sgroppata di quaranta metri e depositata in rete, con il difensore che non è riuscito a chiudere, facendosi superare in velocità.
Bonucci però, poi capace di rimediare al pesante errore con una zuccata delle sue, portando la Juve ad impattare il risultato. Un pareggio che non giungeva sul tabellino bianconero da oltre un anno, l’ultima volta fu 0-0 in quel di Bologna, nello scorso campionato, era il 19 febbraio 2016, il che la dice lunga sulla forza della truppa di Allegri. In mezzo a tutto ciò si è notata una squadra, ieri in blu, stanca e senza squilli, con una difesa non sempre lucida, un centrocampo lento e in difficoltà, con un Khedira insufficiente, e una fase d’attacco che ha stentato a creare problemi a Danilo e soci. Higuain mai servito e con le polveri bagnate, Mandzukic avulso dalla manovra, Dybala ingabbiato e raddoppiato sistematicamente, non è bastato il solo Cuadrado che ha provato le sue classiche accelerazioni senza sortire effetti demolenti negli avversari, nota a margine: il folletto numero sette salterà la prossima gara con il Milan in virtù del giallo appioppatogli dal direttore di gara. Anche i cambi operati da Mister Allegri, che solitamente si dimostrano capaci di mutare l’inerzia della gara, non hanno sortito effetti. Insomma, Udine ha partorito un vero peccato, una chance sprecata da parte della Juve che è scesa in campo senza verve, nonostante fosse a conoscenza del esito del anticipo giocatosi sabato tra Roma e Napoli. E dire che c’erano tutte le prerogative per scavare un ulteriore solco tra la capolista e le inseguitrici.
Al netto di tutto e nonostante la prova incolore juventina, i Campioni d’Italia hanno aumentato il vantaggio sulla seconda in classifica, + 8 sulla Roma e hanno ridotto di due punti il margine sui partenopei, + 10 sul Napoli, ovviamente la delusione dei tifosi è stata chiara e tangibile soprattutto per la prestazione fornita. Tutti si attendevano una vittoria, con una performance maiuscola, e il rammarico appare lampante e cristallino, però una competizione lunghissima come il campionato, ha necessità di continuità di risultati, e la Juventus li sta certamente fornendo. Chiaro che sin da venerdì prossimo, servirà recuperare tutte le peculiarità che hanno fatto della Juve la regina di questa stagione. Anzitutto riposo, recupero delle forze e degli acciaccati, secondo, preparazione ottimale della sfida allo Stadium contro il Milan, per fornire nuova linfa al ambiente e a i fans desiderosi sempre di vedere una squadra soverchiante in tutte le occasioni. Cosa questa impossibile, ovviamente, ogni tanto i giocatori devono tirare il fiato, visto che non sono macchine, peccato sia accaduto proprio a Udine, dove è stata sciupata una ghiotta occasione.
Il pareggio di ieri porta ad una riflessione di peso, un solo pari in campionato, arrivato ad oltre un anno dal precedente significa che questa squadra gode di un potenziale enorme come tutti sappiamo, concludendo, ad inizio stagione, quanti tifosi avrebbero firmato per questo risultato arrivato solo a marzo inoltrato? Immagino proprio tutti, il che reca un significato limpido, a 11 giornate dal termine del torneo questa Juventus può ancora distillare meraviglie, a patto di recuperare vigoria, voglia, brillantezza e corsa. Udine, al contrario degli altri stop in stagione, almeno ha portato un punto in classifica, ora però la Juve è attesa ad una prossima prova, tipica, infarcita di standard di qualità e di gioco mostrati sino ad oggi.