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Juve, la Champions resta una maledizione?
La Champions League resta una maledizione o quest’ultima finale bisognava giocarla con un altro spirito? In troppi, giocatori compresi, pensavano di dover riscuotere senza sacrifici
Sono consapevole che mettersi a disquisire e cercare giustificazioni ad una sconfitta per 4 a 1 sia un’impresa ardua e per certi versi anche masochistica, ma io ci voglio provare. Diamo pure per scontati alcuni punti che ci erano ben chiari anche prima della serata di Cardiff: la cifra tecnica globale del Real Madrid è superiore a quella della Juventus. Loro hanno in squadra il numero “uno” al mondo. Noi, per ovvia conseguenza, no. Se il calcio fosse matematica, discorso chiuso e niente da aggiungere.
Nel calcio, però, subentrano altri fattori. Tralasciamo qui quelli strettamente “umani” (fame di vittoria, convinzione, sacrificio…) per concentrarci invece sui famigerati “episodi”, tirati in ballo in moltissime occasioni ma che, nelle considerazioni post-gara, raramente e quasi con un po’ di vergogna (lo ha fatto con il solito grande stile il nostro Capitano), sono emersi e presi in considerazione come serio fattore determinante sull’esito della stessa.
Io credo che non si possa non considerare che i goals “significativi”, i primi due, siano stati due autoreti più (la seconda) o meno (la prima) clamorose. Troppo determinanti, troppo importanti in una partita “secca” per non considerarli fondamentali sul peso del risultato finale. Cosa c’e’ di così diverso tra il tiro di Casemiro e quelli di Higuain e Pjanic ? Differenza tecnica, bravura? No, niente di tutto questo. Solo una imponderabile, incalcolabile sorte che continua, maligna e beffarda, ad accompagnarci in queste maledette finali di Champions.
Con queste considerazioni non voglio far passare in secondo piano i meriti del Real e soprattutto i nostri demeriti (pesanti) del secondo tempo, ma vorrei solo ribadire quanto sapevamo già alla vigilia e cioè che, per tornare vincenti, avremmo dovuto avere gli “episodi” dalla nostra parte e invece, per l’ennesima volta, questi non si sono limitati ad essere spettatori non paganti, ma hanno voluto essere, a mio avviso, protagonisti assoluti e non certo benevoli con le casacche bianconere.
Mauro Graneris – opinionista di Telenova e Invitato Speciale di Junews24