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Focus Chievo: punti di forza e di debolezza dei clivensi
Alla scoperta del Chievo Verona di Rolando Maran: pregi e difetti del prossimo avversario della Juventus
Serie A, terzo capitolo, il secondo allo Stadium nel romanzo 2017-2018 della Juventus. L’avversario, questa volta, è il Chievo Verona di Rolando Maran. La sensazione? Quella che i bianconeri abbiano tutto per vincere la sfida senza eccessivi patemi (vedi precedenti), ma occhio all’atteggiamento e ai cali di tensione. Non bisogna commettere l’errore di sottovalutare i clivensi.
Punti di forza
SOLIDITA’ – I gialloblù sono squadra solida ed esperta, quadrata dietro e cinica davanti. La media età della rosa è la più alta della Serie A nelle prime due di Campionato: 31,4 anni (dato Transfermarkt). Maran lavora da diversi anni con lo stesso gruppo e ha trasmesso ai suoi giocatori dei buoni meccanismi difensivi di reparto. La difesa del Chievo gioca con la linea molto bassa per evitare imbucate nella profondità ed è praticamente impenetrabile sui palloni alti.
CASTRO E BIRSA – I due giocatori di maggior talento sono sicuramente Lucas Castro e Valter Birsa (con la Juve dovrebbero esserci entrambi). Il primo gioca da mezz’ala nel 4-3-1-2 peculiare dei veneti, il secondo da trequartista puro. Castro abbina un ottimo tasso tecnico a grande quantità e pericolosissimi inserimenti in zona gol (5 reti nell’ultima stagione). Birsa è invece giocatore terribilmente discontinuo ma, quando in giornata, temibile per qualsiasi avversario. Il mancino al veleno ne fa un pericolo pubblico dalla lunga distanza e sui calci piazzati. In grado di creare la superiorità numerica in zona offensiva, lo sloveno necessita di un raddoppio sistematico quando in possesso nella trequarti bianconero.
CALCI PIAZZATI – Un’attenzione particolare andrà riservata alle marcature sui calci piazzati. Il Chievo vanta tantissimi saltatori: Roberto Inglese su tutti ma occhio anche ai vari Cacciatore, Dainelli, Gamberini. La Juventus ha dimostrato di avere ancora qualcosina da registrare dietro e perdere il contatto col diretto avversario in area potrebbe rivelarsi fatale.
Punti di debolezza
CENTRALI LENTI – La Juventus dovrà insistere sulla lentezza dei centrali di Maran. Dainelli e Gamberini (dovrebbero essere loro i titolari) sono entrambi molto avanti con gli anni e di struttura decisamente ingombrante. Se puntati nello spazio o presi alle spalle andrebbero in difficoltà enorme perché non in grado di impegnarsi in recuperi ad alta velocità.
UNICA FONTE DI GIOCO – La staticità di Radovanovic è uno dei più grandi handicap del Chievo degli ultimi anni. Il mediano serbo è indubbiamente il motore del gioco dei veronesi ma, se marcato a uomo in fase di costruzione, può essere facilmente annullato. La Juve dovrebbe spendere un uomo in tal senso in periodo di non possesso: facile che Dybala possa andare a prendere alto il 29enne regista in modo da inceppare fin da subito il gioco gialloblù. Nessuno degli altri uomini presenti nella rosa di Maran è in grado di svolgere questo tipo di copione. La trama è una sola e la Juve può interromperla con estrema facilità.
ATTEGGIAMENTO “PROVINCIALE” – Difficilmente il Chievo Verona verrà allo Stadium per giocarsi la sfida a viso aperto. Qualora dovesse farlo tanto di cappello ma la sensazione è quella che Maran voglia evitare imbarcate. Gli ospiti si chiuderanno nella propria metà campo e cercheranno di ripartire giocando lungo su Inglese e accorciando coi centrocampisti sulla seconda palla. La Juve così facendo avrà la possibilità di alzare il proprio baricentro nei pressi della linea mediana e di creare diverse occasioni pericolose. Nel corso della partita, qualora i gialloblù riuscissero a mantenere il pareggio o addirittura a passare in vantaggio, Allegri potrebbe pensare di inserire uno tra Douglas Costa e Bernardeschi. I due esterni apporrebbero imprevedibilità e soluzioni offensive non leggibili dalla una retroguardia schiacciata all’indietro.