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A Casa con la Juve: le parole di Vucinic, Storari e Pepe – VIDEO

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Nuova puntata di A Casa con la Juve: gli ospiti di venerdì 10 aprile sono due grandi ex bianconeri, Vucinic e Storari

Continuano gli appuntamenti con il format “A Casa con la Juve”. Oggi venerdì 10 aprile, in diretta con Zambruno e Zuliani, ci sono stati due grandi ex calciatori bianconeri: Mirko Vucinic e Marco Storari, con la partecipazione a puntata in corso di Simone Pepe

Live su Youtube e su Juventus TV, l’appuntamento è iniziato alle ore 15:00. Juventusnews24.com ha seguito live l’evento.


VUCINIC

QUARANTENA«Gioco con i bambini, guardo i film. Non chiedetemi se leggo libri, ma neanche Storari lo fa…».

JUVE «Nel periodo trascorso c’è stato un grande gruppo. Poi ripenso al primo Scudetto che è stato il più bello e ho avuto la fortuna di esserci».

LUNATICO IN CAMPO«Non mi dava fastidio se lo diceva la gente, ognuno può dire ciò che vuole. Dicevano che giocavo solo quando avevo voglia, però giocavo sempre».

PARTITE DIFFICILI«Mi gasavano, rendevo di più in quelle».

RIGORI IN ALLENAMENTO «Ci siamo giocati una cena una volta sui rigori in allenamento. Vinceva sempre Marco, ma la cena non l’ho mai pagata».

PRIMI PASSI «Giocavo nella città in cui sono nato. A 12 anni mi scartarono al primo allenamento, mi misi a piangere. Poi mio padre parlò con il direttore sportivo, che era suo amico e lo convinse a farmi allenare».

COLPO DI TESTA PEPE«Do un 9, ma solo quando saltava per colpire perché aveva un bel terzo tempo. Non quando saltava in area».

GOL A TRIESTE«Pensavo solo a non rimanere in fuorigioco… Ho tardato a tirare, però è andata bene».

RITO SCARAMANTICO – «Mettevo la scarpetta sinistra prima di quella destra».

STORARI

QUARANTENA«Studio con i bambini, che la mattina fanno lezione da casa. Fortunatamente abbiamo il giardino quindi possiamo trascorrere così il tempo».

JUVE«Ho vissuto l’anno prima dello Scudetto di Conte anche. L’anno dopo cambiò tutto. Non pensavo di arrivare alla Juve in carriera. Quando sono arrivato qui me ne sono innamorato».

VUCINIC «La prima volta che ha giocato con noi alla Juve arrivato dalla Roma, ci impressionò tutti. Conte ogni volta si girava e diceva ‘Abbiamo preso un fenomeno’».

VUCINIC NELLO SPOGLIATOIO «Urlava, faceva casino nello spogliatoio. Non potevi dirgli niente che ti insultava scherzando».

VUCINIC NEI FESTEGGIAMENTI «Non aveva filtri, qualsiasi persona avesse davanti la prendeva a pacche sulle spalle, lo bagnava e poi diceva ‘Ma che me ne frega a me!’».

PARATA PIU’ BELLA «La doppia parata contro l’Inter. Contro Pandev prima e Icardi poi: non volevo prendere gol e mi sono rialzato subito».

ELEGANZA PEPE – «10, solo quella aveva (ride ndr)».

VUCINIC TORNARE IN DIFESA – «1, e sono stato anche generoso».

PEPE

GOLF – «L’altra volta è arrivato Pirlo dopo, ora sono arrivato io. Arrivano i campioni, non specifico di cosa».

SGHI «È un modo simpatico romano per chiamare gli altri. Ci chiamava così il preparatore alla Roma, quindi siamo cresciuti con quello: io, Aquilani, e gli altri».

VUCINIC DI TESTA «5, non l’ho mai visto colpire di testa».

STORARI PARA RIGORI «Do un voto alto, un 8. Hai vinto una scommessa? Non mi ricordo, porta le prove».

VUCINIC GENEROSO «Mi ricordo in Juve Inter è durato 14 minuti contro Maicon. Io dovevo correre pure dietro a lui perché stava fermo. Ma ci ha risolto la partita davanti».

TERZINO IN MILAN JUVE – «Dovevo giocare terzino destro, ma Motta non si trovava a sinistra e mi son dovuto adattare non solo ad un nuovo ruolo ma anche all’altra fascia. Marcai Ibrahimovic, che sull’1-2 mi sovrastò di testa».

RITI SCARAMANTICI «Anche io avevo la scaramanzia di mettere la scarpa sinistra prima di quella destra. poi una volta ho messo due ‘sinistri’».

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