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Adzic Juve, parla Milinkovic (allenatore Buducnost): «E’ un misto fra Gerrard, De Bruyne, Bellingham e Jugovic»

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Adzic Juve, parla Milinkovic (allenatore Buducnost): «E’ un misto fra Gerrard, De Bruyne, Bellingham e Jugovic». L’intervista

Milinkovic, allenatore del Buducnost, in un’intervista rilasciata a Tuttosport ha raccontato chi è Adzic, talento di 17 anni preso dalla Juve.

CHI E’ ADZIC – «In un solo concetto posso dire che concordo in pieno con quanto dichiarato dal nostro direttore sportivo Delibasic e cioè che Adzo è la cosa più bella che abbiamo visto nel calcio montenegrino da quindici anni a questa parte»

LA MATURITA’ – «E’ fortissimo, a cominciare dalla sua testa, dal suo cervello, dalla sua mentalità. Parli con lui e dopo due minuti al massimo ti accorgi di quanto sia maturo, di quanto sia diverso da tanti suoi coetanei che si sono auto-distrutti appena guadagnati i primi soldi importanti come calciatori. Vasilije ha solo 17 anni ma di testa ragione come un ventottenne».

ADZIC IN CAMPO – «E’ talmente bravo che gli ho concesso, d’accordo col ds Delibasic, più libertà sul terreno di gioco affinché sprigionasse appieno il suo grande talento. Normalmente non si fanno queste cose con un teenager, ma lui è così bravo da meritarlo. Attenzione bene, però: privilegio concesso solo ad Adzic e al massimo un altro ancora. I restanti 9, ovvero 8 più il portiere, devono assolutamente rispettare le consegne tattiche, ci mancherebbe altro»

I PARAGONI CON I BIG DEL MONTENEGRO – «Lui ha tutta una carriera davanti a se, almeno una quindicina d’anni e più. Deve ancora dimostrare il suo valore in un grande campionato europeo e trovare la regolarità di rendimento. Ma le potenzialità e la classe sono quelle dei suoi illustri predecessori. Ha tutto per diventare uno dei più grandi della storia del calcio targato “Crna Gora”. D’altronde se uno dei più noti club d’Europa come la Juventus, regina della Serie A, ha deciso di fare un investimento importante su di lui, significa che si aspetta molto da lui, ma anche e soprattutto che lo considera un talento degno di indossare la maglia bianconera».

IL PARAGONE DI MILINKOVIC – «Difficile dire un solo nome. Lui ha tante doti, un po’ quelle di un calciatore, un po’ di un altro o di altri ancora. E’ un centrocampista duttile, eclettico. Per me è un misto tra Gerrard, De Bruyne, Bellingham e anche un ex juventino: il mio connazionale Jugovic, elemento tatticamente e strategicamente molto importante per i trionfi di Lippi».

DOTI MIGLIORI – «Il suo giocare sempre a testa alta, anche dall’alto dei suoi 185 centimetri. Ha una visione panoramica che gli permette di avere sempre due-tre soluzioni di gioco. Fondamentale per un centrocampista. E poi il suo sapere proteggere la palla: provate a portargliela via… impresa ardua. In questo sa usare magistralmente il corpo per difendersi dal pressing e anche dai tackles degli avversari».

I DIFETTI – «Il più grave è la disobbedienza a fine allenamento. Mentre i suoi compagni non vedono l’ora di infilarsi sotto le docce, lui resta a provare i calci piazzati, i corner tagliati, i palleggi prolungati e i tisi al volo mirando possibilmente il sette della porta. A volte scappa pure su un altro campo di allenamento e si aggrega ai compagni delle giovanili, che poi sarebbero suoi coetanei, per correre o svolgere ulteriori esercizi ginnici. E’ irrefrenabile, incontenibile. Che indisciplinato, eh? Io il mio staff abbiamo il nostro gran bel daffare per riportarlo negli spogliatoi».

PROGETTI DI ADZIC ALLA JUVE – «Intanto sta già studiando l’italiano: capire bene cosa ti dicono il mister, i compagni, i dirigenti di un club straniero è essenziale. Lui poi sogna il debutto con la maglia che fu di tanti campionissimi quali Ronaldo, Zidane, Platini, Del Piero, Nedved, Trezeguet, Buffon e molti altri. E’ uno che si pone obiettivi e sa sacrificarsi e soffrire per raggiungerli. Nel 2024 debutterà nella Nazionale A, rimasta ora senza ct dopo l’addio di Radulovic ingaggiato dal Libano. Il presidente federale Savicevic ha detto che entro fine mese sarà annunciato il nuovo selezionatore. E nei prossimi anni Adzo ha un target personale, grazie alla Juve: entrare in lizza per quel magnifico premio che si chiama Golden Boy».

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