Agente Rugani: «Futuro? Andrebbe sentita la Juventus, ecco perché»
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Agente Rugani: «Futuro? Andrebbe sentita la Juventus, ecco perché»

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Davide Torchia, l’agente di Daniele Rugani, ha parlato del futuro del difensore diviso tra Cagliari e Juve. Ecco le sue parole sul futuro

L’agente di Daniele Rugani Davide Torchia ha parlato ai microfoni di TMW Radio del futuro del difensore. Ecco le sue parole anche sullo scontro di Cagliari, su Paratici, Chiesa e sul progetto della Juve.

RONALDO-CRAGNO – «Una cosa che è nell’istinto dei portieri è capire subito se in uscita può arrivare sul pallone: al primo metro, se c’è la percezione, parte. Sia che ci siano gambe tese o nessuno davanti: in quella frazione di secondo lo senti arrivare, c’è un omino dentro di te che dice: “T’ha preso!”. Un po’ come quando freni, guardi lo specchietto e realizzi che sei dal carrozziere. Clinicamente, per quello che è successo, gli è andata bene. Per regolamento era espulsione».

RUGANI TITOLARE – «Sì, possiamo dire così. Mettiamoci di mezzo la sfortuna dell’infortunio muscolare e della ricaduta, una cosa che non aveva mai vissuto prima. La pazienza avrebbe voluto un inserimento graduale, ma essere sempre disponibile e presente per lui è stato un piacere: si è tolto la ruggine di dosso, grazie a prestazioni di buon livello che hanno creato fiducia nei suoi confronti».

CAGLIARI-JUVE – «Hanno cercato di approcciare bene perché squadre come quelle se sbagliano una partita e poi una mezza dopo, è difficile che succeda anche in quella successiva. Le cose però vanno meritate… Si è messo tutto nel posto giusto: vantaggio su calcio d’angolo, senza bisogno di azioni manovrate. Bello lo schema, tra l’altro: hanno tolto dalla zona calda i tre più bravi di testa. Poi il secondo gol è arrivato in contropiede, su rigore: così si è andati sul copione più vicino alle loro aspettative».

CHIESA – «Farò di tutto per non entrare nella schiera di chi tre mesi dopo dice una cosa diversa dall’altra. Devo fare quasi ammenda: conoscendo la Juventus e le difficoltà che molti hanno avuto per entrare, non me l’aspettavo. Kulusevski invece ha fatto subito uno strappo importantissimo, mentre ora si deve assestare. Chiesa è già pronto, già fatto nelle dinamiche. Anche se sbaglia, ti dà la sicurezza da titolare che ha già fatto 100 partite nella Juventus. Ha avuto la sua fiducia, ma perché se l’è guadagnata».

JUVE – «Non puoi fare un ciclo uguale a quello precedente. L’intento della Juventus, mettendomi nei loro panni, è quello di sapere quando il ciclo va verso il termine, e unire la fine con un nuovo inizio. Consideriamo che nelle ultime stagioni la Juve era stata quasi sempre la squadra più vecchia d’Europa: hanno rimesso i puntini sulle i, considerando che qui da noi non puoi permetterti di sbagliare gli acquisti in prospettiva. Non è un momento facile: la crisi del mercato esisteva già prima del Covid, e i soldi che può spendere una big italiana sono gli stessi di una media inglese o tedesca».

PARATICI RIMANE – «Sì. Per me ha senso impostare l’ambiente ideale intorno a Pirlo, e non parlo soltanto di risultati. Hanno scelto questa linea, giusta o sbagliata, e se vuoi seguirla devi avere la continuità con i vari Cherubini, Paratici e tutto l’ambiente tecnico. Non c’è solamente Paratici in scadenza, ma sono davvero quasi tutti, scout compresi. Devi pensare per tempo a sostituire il team, eventualmente. Credo andranno avanti».

FUTURO RUGANI – «Dobbiamo aspettare di vedere come finirà la stagione, e sappiamo bene il perché. Daniele è quello che gioca e che deve sentire certe cose, mi sembra di aver capito che cercasse un ambiente che potesse ridargli smalto nuovo, a 26 anni. Andrebbe sentita la Juventus, ma ci piacerebbe dare continuità sotto questo punto di vista. Le squadre però non sono le mie, vanno capite tutte le condizioni economiche e tecniche, se possono o meno investire certe cifre su un difensore. Faranno i loro conti…».

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