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Agnelli, torna tutto in discussione: «L’intercettazione non si trova»
Parla Stefano Esposito, membro della Commissione Antimafia: «Sono abbastanza certo che l’ intercettazione non ci sia»
C’è uno sviluppo piuttosto clamoroso nel caso Agnelli e le presunte relazioni con esponenti della malavita organizzata per la vendita dei biglietti. A parlare è Stefano Esposito, senatore Pd e membro della Commissione Antimafia, intervenuto in diretta a Top Calcio 24. «C’è stata un audizione di una persona importante in Antimafia, che è stata in parte secretata. Questa persona, parlando di Andrea Agnelli, dice che era a conoscenza del passato di Rocco Dominello. E per confermarlo cita un’intercettazione telefonica, attribuita proprio ad Andrea Agnelli: “Hanno arrestato i fratelli di Rocco, lui è incensurato, parliamo con lui”. Io allora vado a recuperarmi tutte e le 5000 intercettazioni della Procura per trovare lo stralcio. Naturalmente sarebbe la madre di tutte le prove. Però non l’abbiamo trovata».
INTERCETTAZIONE FANTASMA– «Ieri in seduta allora ho chiesto alla presidentessa Bindi di desecretare l’atto. Quindi ho chiesto all’avvocato Chiappero (il legale della Juventus ndr) a riguardo di quell’intercettazione, lui mi era risposto che non ne è a conoscenza e che non è nemmeno presente agli atti. Naturalmente questo fatto mi ha confortato ed anche un mio collega ha fatto presente che l’intercettazione citata non è stata trovata. Ho chiesto alla presidentessa Bindi se era possibile che la Procura non avesse trasmesso tutte le intercettazioni alla Commissione Antimafia. Io sono abbastanza certo che l’intercettazione non esista. E se questa intercettazione non esiste non solo quella persona ha mentito all’Antimafia, ma cade anche l’intero cartello perchè non ci sono altre intercettazioni che confermano che Agnelli conoscesse Rocco Dominello e i suoi rapporti con la malavita organizzata. »