Agnelli presidente ECA: obiettivi e risultati a tre anni dall'elezione
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Agnelli presidente ECA: obiettivi e risultati a tre anni dall’elezione

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Andrea Agnelli tre anni fa veniva nominato presidente dell’ECA: ecco gli obiettivi raggiunti dal numero uno della Juventus

Andrea Agnelli occupa uno dei posti più importanti nel governo del calcio europeo. Il presidente della Juventus esattamente tre anni fa veniva eletto come numero 1 dell’ECA (European Club Association) raccogliendo l’eredità di Karl Heinz Rummenigge. Agnelli, da quel giorno ancora di più, lavora alacremente per lo sviluppo del calcio europeo e per la sostenibilità dello stesso, ponendosi come obiettivo anche il progresso e l’affermazione del calcio giovanile.

«Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con tutte le parti interessate all’interno del gioco al fine di proteggere, promuovere e sviluppare il calcio di club a tutti i livelli in Europa», queste le prime parole di Andrea Agnelli come presidente dell’ECA, un obiettivo che nel corso dei suoi primi tre anni di presidenza ha perseguito con costanza e puntualità, suscitando sentimenti diversi nel mondo del calcio europeo.

Sviluppo del calcio femminile

Proprio sotto l’egida di Agnelli inizia un processo di affermazione del calcio femminile sul suolo europeo. Il 22 novembre 2017 si tiene un workshop targato ECA sul ruolo cruciale del calcio femminile. Andrea Agnelli aveva compreso in tempi non sospetti l’importanza sportiva e sociale del calcio femminile: il 1° luglio 2017, infatti, veniva fondata la Juventus Women. L’ECA ha ribadito a più riprese l’importanza del sostegno dei club maschili per lo sviluppo del calcio femminile. Jean-Michel Aulas (presidente del Lione e presidente del comitato calcistico femminile dell’ECA), nel maggio del 2019 apriva le porte (finalmente) al professionismo. Anche grazie all’impegno dell’ECA, il calcio femminile ha affermato la sua identità. In Italia il boom di interesse è coinciso con la partecipazione delle Azzurre di Bertolini al Mondiale del 2019 in Francia, con un fenomeno che è andato via via consolidandosi. Importante anche l’apporto della Juventus alla causa dello sviluppo del calcio femminile quando, nel maggio del 2019, aprì le porte dell’Allianz Stadium per Juventus Women-Fiorentina. La sfida Scudetto fu giocata in uno stadio pieno in ogni ordine di posto.

Sostenibilità del calcio europeo

«Il calcio continua a svilupparsi a un ritmo veloce. Nonostante le sfide che ciò comporta, dobbiamo prenderci il tempo necessario e intraprendere un’analisi dettagliata per assicurarci di prendere decisioni che portino a risultati positivi per lo sviluppo futuro del gioco. Come club, siamo gli unici stakeholder che assumono rischi imprenditoriali», questo il monito che nel giugno 2018 Andrea Agnelli lanciò dal Comitato Esecutivo della UEFA a Varsavia. Parole che appaiono ancora più lungimiranti conoscendo le difficoltà che il calcio europeo ha affrontato, e tuttora affronta, a causa dell’emergenza Coronavirus. Il 17 marzo 2020, nell’incertezza legata alla comparsa e al boom dell’emergenza Coronavirus, Andrea Agnelli fotografò così la situazione: «La sfida al nostro gioco è enorme e come leader abbiamo la responsabilità di fare tutto il possibile per proteggere il suo benessere a lungo termine mitigando l’impatto del virus». Consiglio raccolto dalla UEFA che nell’aprile di quest’anno ha elargito alle 55 federazioni nazionali 67,7 milioni di euro. Nel comunicato dell’ECA, Agnelli espresse il suo apprezzamento: «Sebbene la salute pubblica rimanga la nostra principale preoccupazione, garantire un sollievo finanziario, legale e normativo prima di riavviare il calcio in Europa, una volta che sia sicuro farlo, è di fondamentale importanza per ECA e i suoi membri». Un lavoro, dunque, spinoso e per nulla banale per evitare il crollo finanziario del Sistema Calcio.

Superlega o non Superlega

Negli anni di presidenza di Andrea Agnelli, la parola più usata in relazione al suo incarico all’ECA è stata Superlega. Questa definizione nasce dall’intuizione del numero uno bianconero, e del board dell’ECA, di ampliare la partecipazione dei club alle Coppe Europee portando da 26 a 34 le federazioni partecipanti. La definizione “Superlega” fa storcere un po’ il naso ad Andrea Agnelli, in quanto il progetto di riforma delle Coppe Europee proposto dall’ECA prevederebbe un terzo torneo per le squadre dei paesi più “piccoli” calcisticamente parlando. Il progetto (in fase di discussione per il triennio 2021-2024) non è stato ancora approvato. Andrea Agnelli un anno fa è stato rieletto per altri tre anni come presidente dell’ECA. Il presidente ha voluto riaffermare la sua volontà di lavorare a stretto contatto con i campionati nazionali, non sostituendo questi ultimi con la Superlega o presunta tale ma ponendosi un solo obiettivo: «Come Eca dobbiamo tutelare e promuovere il calcio in tutti i Paesi europei, e non solo in alcuni».

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