Agroppi: «Juve Torino, differenza di valori» - ESCLUSIVA
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Agroppi: «Alla Juve fin qui sono mancati i grandi giocatori, Vlahovic non può fare tutto da solo! Derby? Troppa differenza di valori» – ESCLUSIVA

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Agroppi, ex giocatore granata e allenatore, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24 nel giorno di Juve Torino. Le sue dichiarazioni

L’attesa per il derby della Mole sta finalmente per finire. A poche ore dall’inizio del match che vedrà contrapposti Juventus e Torino, Aldo Agroppi – ex giocatore granata dal 1967 al 1975 e allenatore – ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24. Di seguito le sue parole.

Che significato ha per la città il derby della Mole?
«Ha un significato di base meraviglioso. Stiamo parlando di una stracittadina: dovrebbe essere la massima espressione di festa e colori ma, invece, oggi ha perso valore. Quando vedo scritti striscioni contro Heysel o Superga mi sale una tristezza incredibile: questo non è sport ma stupidità che fa del male a chi ha sofferto. Domani vorrei vedere un derby acceso con degli striscioni che incitano la squadra, non manifestazioni d’odio. Io non mi riconosco in queste gesta ignoranti sia dei tifosi del Torino che della Juventus: visto come sta andando il mondo non si potrebbe solamente giocare questa partita e poi abbracciarsi? Incito i tifosi ad andare allo stadio solamente per divertirsi».

Il Torino viene da un periodo molto negativo, che tipo di avversario deve aspettarsi la Juventus questa sera?
«Credo che difficilmente il Torino possa ribaltare il pronostico, la differenza di valori è evidente. I granata, in panchina, hanno un allenatore giovane che vorrà mettere la sua impronta anche in questa partita».

Come valuta fino ad ora l’operato di Thiago Motta?
«Ho visto fino ad ora un calcio speculativo dettato dalla mancanza di grandi giocatori. La Juventus, così come il Torino, dopo un quarto d’ora non la guardo più perché mi annoio. Thiago Motta ha in mente questo tipo di calcio e ci mancherebbe: i campionati però li vincono i grandi calciatori non i grandi allenatori. Le squadre che hanno vinto nel tempo hanno avuto sempre grandi giocatori, gli allenatori possono solamente preparare una partita ma non vincerla. Molto tempo fa ho parlato con Trapattoni: il calcio è più semplice di quel che si crede! Non voglio sminuire il mestiere: soprattutto sotto il lato psicologico è difficile gestire 25 ragazzi».

Come valuta la forza complessiva della rosa della Juventus?
«Vlahovic è un grande attaccante ma da solo cosa può fare? Se non segna lui chi segna? Conceicao – ad esempio – è ancora da vedere però può essere al massimo un Cuadrado (che ho ammirato per tanti anni). Oltre ai 20 gol che può fare Vlahovic i centrocampisti e le ali che fanno gol dove sono? Insomma, vedo una squadra compatta dedita al sacrificio ma che non diverte. Quando c’erano Baggio e Del Piero guardavo tutte le partite perché avevo tanto da imparare».

C’è un giocatore in particolare della Juventus del passato che ammiravi?
«Da piccolo ero un grandissimo ammiratore di Sivori, giocavo pure con i calzettoni abbassati come faceva lui! Saltavo addirittura scuola per vederlo allenare da vicino, poi ho anche avuto l’onore di marcarlo».

A suo modo di vedere quali sono le squadre favorite per la vittoria finale dello Scudetto?
«I pronostici vengono fatti per essere smentiti. Vincere lo scudetto non è per nulla facile però le mie favorite sono Napoli, Inter e Juventus. Non metto il Milan nonostante abbia un ottimo organico perché credo che si debba ancora aspettare. A mio avviso la squadra più forte resta l’Inter anche se ha solo un’attaccante di valore massimo».

Si ringrazia Aldo Agroppi per la sua disponibilità e la sua cortesia mostrate in questa intervista.

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