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Alla scoperta di Kaly Sene: viaggio all’interno del Vanchiglia – VIDEO

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Kaly Sene è passato alla Juventus dopo l’esperienza alla squadra piemontese del Vanchiglia: ecco chi lo ha scovato e ha creduto nel suo talento

Con le parole american dream si fa riferimento alla realizzazione professionale ed emotiva, attraverso tenacia e determinazione, di una nuova condizione nettamente migliore di quella precedente e, quindi, al raggiungimento del sogno di un individuo. Steve Jobs (promotore dell’azienda Apple) e Mark Zuckerberg (inventore di Facebook) sono due classiche testimonianze applicabili del sogno americano. Segue quest’onda, in proporzioni minori, Mamadou Kaly Sene: giovane senegalese nato a Dakar con la passione per il pallone nel cuore.

L’arrivo a Torino di Kaly Sene

Al fianco della mamma – «persona discreta e costantemente al seguito del ragazzo», dice il direttore sportivo del Vanchiglia Salvatore Cuccarese – l’approdo, solamente tre anni fa, sotto la Mole. Un mondo quasi opposto, una vita diversa, una lingua differente: forza di volontà fondamentale per reggere all’impatto del totale cambiamento. A trascinarlo l’amore per il calcio che lo porta in poche settimane ad attirare le attenzioni dell’Unione Sportiva Dilettantistica Vanchiglia del presidente Eduardo De Gregorio che lo tessera all’interno della società. La prima nel gennaio 2017, con gli Allievi B di Antonio Paolucci, poi gli Allievi di Giorgio Brighenti e il passaggio, più repentino del previsto, in prima squadra sotto la saggia guida di Antonio De Gregorio. Da lì poi gol spettacolari, giocate sopraffine e voglia di spaccare il mondo che conquista le tribune di via Ernesto Ragazzoni colme di tifosi e osservatori. E conquista la Juve che lo testa più di una volta a cavallo tra 2018 e 2019 in quel di Vinovo sino a convincersi delle potenzialità del ragazzo nato in Senegal.

Rispetto e coraggio: il rapporto tra il Vanchiglia e Sene

Un luogo storico per il panorama della Torino calcistica posizionato a due passi dalla Dora Riparia, affluente del fiume Po, nell’omonimo quartiere. All’interno dell’impianto si percepisce nell’aria la dedizione per il pallone e si tocca con mano osservando la sala dei trofei vinti da chi è transitato, negli anni, dal Vanchiglia calcio. Al fianco delle coppe, lo stendardo della squadra e due maglie incorniciate e firmate dai rispettivi proprietari: Simone Loria e Andrea Gasbarroni, entrambi partiti da qui nella loro carriera professionistica. Tra queste mura Kaly Sene si è formato calcisticamente e socialmente relazionandosi con compagni e addetti. Sì, il rapporto creato è di quelli importanti e solidi: quando gli impegni juventini lo permettono passa sempre a salutare i compagni della prima squadra e della juniores assistendo a quei campionati che fino a poche settimane fa lo vedevano protagonista.

Il presidente De Gregorio: primo tifoso di Sene

Eduardo De Gregorio, storico presidente dell’Unione Sportiva Dilettantistica Vanchiglia, descrive con grande gioia ed entusiasmo il ragazzo che ha visto maturare e poi passare alla Juventus: «Vedendo Sene tutti i giorni in allenamento e nelle partite ci ho creduto immediatamente. A livello dilettantistico non ho mai visto un 2001 così tecnico e veloce». In mezzo ai trofei, con i cimeli appesi alle spalle, con un libro sulla squadra da sfogliare pagina dopo pagina per mostrare le gesta dei suoi ragazzi, il presidente De Gregorio non nasconde l’enorme orgoglio nel vedere un proprio talento con la maglia bianconera: «Sono contento sia andato in una squadra importante come la Juve. Sono il primo tifoso di Kaly, continuo a seguire tutte le sue partite in Primavera».

I retroscena di mercato su Sene raccontati dal direttore sportivo del Vanchiglia

Salvatore Cuccarese, direttore sportivo del Vanchiglia, conosce molto bene Kaly Sene e ha avuto parecchio da fare nel mese di gennaio viste le continue telefonate interessate arrivate sullo smartphone. «C’è stato il Novara – dice – la Virtus Entella, il Torino, la Sampdoria. Noi abbiamo dato la possibilità a tutti di provarlo, poi per noi, società di Torino che lavora sul territorio, la soluzione ottimale era una squadra della città e poi chi meglio della Juve che è il massimo. Per noi è un motivo d’orgoglio averlo ceduto alla Juve». I primi calci sul prato di via Ragazzoni avevano già mandato i primi segnali: «Onestamente abbiamo pensato sin da subito che fosse un buon giocatore per i dilettanti con delle doti atletiche superiori alla media, questo sì. Abbiamo trovato un giocatore pronto atleticamente e in quello lui è devastante. Mi ricorda molto Asprilla ai tempi del Parma per la sua velocità. Diciamo che questa stagione grazie al mister della prima squadra che l’ha messo in un ruolo particolare, con i compagni di squadra che l’hanno aiutato molto lui è emerso. Da quest’anno abbiamo capito che aveva qualcosa in più e che poteva ambire al professionismo».

Una base solida, nel carattere e nella famiglia che ha alle spalle: «Kaly ha una grandissima voglia di emergere. È un ragazzo molto educato, la mamma è una persona discreta che guarda tutte le sue partite. Un bravo ragazzo che si è fatto subito voler bene dai compagni, anche quando lui ha iniziato a capire di essere il migliore è rimasto comunque umile mettendosi sempre in discussione». Cuccarese però ha le idee chiarissime su chi ha intravisto prima di tutti il potenziale di Sene: «Il suo primo grande tifoso è il nostro presidente. È stato lui a insistere molto affinché Kaly salisse in prima squadra subito. Chi credeva più di tutti in lui era il nostro presidente e aveva ragione».

L’allenatore che ha lanciato Sene in prima squadra

Antonio De Gregorio ci ha visto lungo quest’estate quando ha deciso, durante il ritiro, di inserirlo definitivamente in prima squadra. «Lo abbiamo provato gli inizi di agosto e ha messo subito in mostra le sue caratteristiche: velocità e tecnica. Già l’anno scorso l’avevo fatto esordire nelle ultime partite di promozione. Quest’anno partendo subito con noi in ritiro e avendo avuto un mese di tempo per allenarsi con la prima squadra si è messo subito in mostra e si è conquistato il posto da titolare. Extra campo è un ragazzo tranquillo portato ad ascoltare i consigli di tutti non solo del mister ma anche dei dirigenti e di qualche compagno. È un ragazzo molto umile». L’allenatore della Juventus Primavera Francesco Baldini ha raccontato la fame di miglioramento del ragazzo, confermata da mister De Gregorio: «Quello che ha fatto qui da noi sta facendo sicuramente anche lì, anche di più. Era il primo a scendere in campo e l’ultimo ad andare via. Se dopo allenamento poteva fare una corsa con qualche suo compagno la faceva. Qui da noi ha fatto benissimo».

Allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, Antonio De Gregorio ha potuto valutare le qualità del ragazzo: «La qualità migliore di Kaly è il dribbling però ha fatto anche qualche gol. Ha uno scatto impressionante, pochi giocatori gli stanno dietro. Nell’uno contro uno è molto bravo deve migliorare sicuramente nel tiro e in qualche fase di gioco». Esterno d’attacco di base ma per il futuro possibile avvicinamento alla porta: «Io lo facevo giocare esterno a destra o a sinistra indifferentemente. Sa essere freddo, è uno che la porta la vede infatti ha già fatto due gol con la Juve. Può fare anche le seconda punta: è molto pericoloso nell’uno contro uno, 80-90% ti salta». Com’è normale che sia, c’è spazio anche per un po’ di serena nostalgia: «Ovviamente ci manca, con noi ha fatto 8 gol. Abbiamo lasciato un bel giocatore però sicuramente è andato a migliorare quindi è giustissimo lasciare lo spazio per crescere. È rimasto legato a tutta la famiglia del Vanchiglia e noi anche lo seguiamo ogni partita con grande affetto e interesse». La convinzione però che la Juve sia il trampolino di lancio ideale per il suo talento: «Ha grandi margini di miglioramento, a livello fisico deve aggiungere un po’ più di massa muscolare. La Juve cura ogni particolare, è il top tra le società».

Si ringrazia per la disponibilità la società Vanchiglia nelle persone di Eduardo De Gregorio, Salvatore Cuccarese, Antonio De Gregorio e Paolo Montone.

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