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Allegri ritrova Chiesa: ora un’altra Juve è davvero possibile

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Allegri ritrova Federico Chiesa: ora col ritorno dell’esterno bianconero un’altra Juventus è davvero possibile

Dieci mesi dopo è un’altra Juve ma non tutto è cambiato. La fame è stata messa alla prova nei 297 giorni di assenza, il rientro in campo da sempre il primo stimolo per continuare a lavorare sodo nel lungo e difficile periodo di riabilitazione. Basta il nome alla lettura delle formazioni per scatenare i tifosi juventini, tutti in piedi al minuto 29 della ripresa, quando Allegri – smentendo le sue stesse parole alla vigilia – decide che è arrivato il suo momento. L’unica novità è il numero di maglia, ma è il solito Chiesa. E lo si capisce da piccoli particolari che di solito passano inosservati, che invece dopo 10 mesi fanno tutta la differenza del mondo.

Ci mette l’anima ma ci mette anche la gamba, non del tutto scontato dopo l’infortunio. La forza nei contrasti è l’ultima tappa per il recupero totale dopo l’intervento di ricostruzione al legamento crociato. Chiede palla con insistenza, e in almeno un paio di occasioni obbliga il compagno di turno a recapitargli il pallone, il segnale che anche la testa è libera, e la personalità quella di sempre. Non ha avuto occasioni clamorose contro il Psg, ma non ha resistito alla tentazione di calciare in porta, a gioco fermo dopo il fischio dell’arbitro. Almeno un tentativo, prima di salutare definitivamente la Champions League, andava fatto. E poi l’affetto infinito di compagni e tifosi, l’entusiasmo dello Stadium e quell’abbraccio con Mbappé a fine partita, con lo scambio di maglia tra i due numeri 7 sotto i riflettori dell’Allianz.

La foto di copertina dell’uomo più atteso nella serata più attesa, mancava da quasi un anno, ma è come se non si fosse mai fermato. Ora con Chiesa un’altra Juve è possibile.

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