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Allegri in conferenza stampa: «Ho tre-quattro dubbi di formazione»
Le parole di Max Allegri in conferenza stampa alla vigilia della finale di Supercoppa Italiana contro la Lazio
Max Allegri ritorna in sala stampa per la nuova stagione. E il suo incipit è quasi un trailer di presentazione del 2017/18. «Parte una nuova stagione. Stiamo tutti alla pari. Quella rabbia dopo la finale di Cardiff va usata in questa stagione. Quest’anno bisogna evitare ciò che è successo due anni: tanti cambiamenti e tante difficoltà ad inizio stagione. A Febbraio, Marzo dobbiamo lottare per la Champions, la Coppa Italia e lo Scudetto».
«La Lazio ha fatto un ottimo precampionato, subendo solo un gol. La forza della Juventus è stata però sempre quella: avere grande rispetto per gli avversari». Poi il focus sui nuovi acquisti. «La società ha fatto un buon lavoro, sta lavorando per il futuro. Quando i giocatori arrivano giovani devono fare un percorso più o meno uguale: capire cosa vuol dire essere arrivati alla Juventus. Vedendo esempi importanti da Buffon, a Barzagli, Benatia, Khedira allo stesso Lichtsteiner».
«Douglas Costa e De Sciglio dal 1′? Ho 3-4 dubbi per la formazione. Sarà un casino dirvela ora. Gigi, Higuain e Dybala giocano. Poi vedremo, anche Mandzukic gioca. Io valore aggiunto? No, io cerco di fare meno danni possibili. Loro vincono le partite. Se hai giocatori bravi è facile, se sono più scarsi…Dopo Cardiff? Ho fatto una riflessione per vedere se avevo ancora la forza di andare avanti. Mi son reso conto che potevo ancora avere un futuro importante».
«Bonucci? E’ stato un grandissimo giocatore, lui ha dato tanto alla Juve e viceversa. L’errore che possiamo fare è cercare un giocatore come Bonucci. Ognuno è diverso, l’errore è chiedere a un giocatore cosa non fa fare. Bentancur? Posso sbilanciarmi. E’ un serio professionista, soprattutto molto intelligente. Potrà giocare nei 2 o nei 3 di centrocampo. E’ un grande giocatore».
«La Juventus ha fatto dei numeri impressionanti. Dobbiamo essere contenti di quello che abbiamo fatto. Arrivare in finale di Champions League non capita molte volte nella vita. Novità tattica? Mi fa sorridere…Il primo anno siamo partiti con la difesa a 3. L’anno dopo il contrario e poi per caratteristiche dei giocatori siamo tornati a 3. L’anno scorso pure siamo partiti con un sistema e abbiamo finito con un altro. Tutti gli anni non sono uguali. Magari un giocatore rende di meno e bisogna cercare altri equilibri».
Le preoccupazioni del precampionato vanno ridimensionate. «E’ un altro calcio quello. Sabato contro il Tottenham speravo non facessimo gol, ci avrebbe fatto bene una batosta. Domani sarà tutta un’altra storia, è una partita ufficiale. Abbiamo lavorato bene e soprattutto c’è una buona armonia. Sarà complicato perchè è la prima partita dell’anno. Anche per me è difficile fare questa conferenza dopo mesi che non parlo».
La Juve è ormai entrata nell’élite del calcio europeo. Il difficile ora è restarci. «L’obiettivo è sempre arrivare ai quarti. La Champions non è più quella di 20 anni fa. Ci sono quattro inglesi dentro che rendono tutto molto più difficile. Quello che è stato fatto rimane sulla storia scritto sui muri. Bisogna lavorare giorno per giorno con equilibrio. Ci son valori ben delineati. Ci saranno momenti di difficoltà da affrontare con responsabilità»