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Allegri tra conferme, sorprese e primi ‘rimandati’: cosa resta alla Juventus a fine tour
Massimiliano Allegri ha già avuto le prime conferme, le prime sorprese ma anche i primi ‘rimandati’ nel Summer Tour della sua Juventus
Una vittoria, un pareggio e una sconfitta. 4 gol fatti e 4 subiti. Se si dovessero guardare solamente i freddi dati statistici, questo è stato il bilancio della Juventus nel Summer Tour 2022 contro Chivas, Barcellona e Real Madrid. Ma proiettando lo sguardo un po’ oltre alla siepe, si possono già carpire alcune indicazioni per Massimiliano Allegri. Ancora in fase embrionale chiaramente, si tratta di amichevoli pre-campionato, ma tra conferme, sorprese e primi ‘rimandati’, c’è già un piccolo quadro dopo il tour bianconero negli USA.
Conferme
Se tra le conferme ci sono già due nuovi acquisti, significa che han rispettato, fino a questo momento, le aspettative riposte nei loro confronti. Gleison Bremer e Angel Di Maria. Il difensore è subentrato dalla panchina contro il Chivas facendo coppia con Rugani, poi contro Barcellona e Real Madrid ha formato con Leonardo Bonucci quella che sarà la coppa titolare della prossima stagione. Granitico, solido, forte in marcatura: Lewandowski e Benzema i primi due avversari da affrontare nella nuova era alla Juventus. Non certamente due clienti semplici, anzi. Ma ha superato il doppio esame. Di Maria ha già dato una sensazione: se rende un pelo sotto i suoi standard, come con il Real, ne risente l’intera squadra. Con Chivas e Barcellona ha letteralmente trascinato i compagni: pochi punti di riferimento, tanto movimento su tutto il fronte offensivo. Poi giocate (le conosciamo), assist (li conosciamo) e un’intesa con i compagni già positiva.
Poi Locatelli, schierato sempre titolare in cabina di regia. Sono cambiati i suoi partner a centrocampo, ma la sua costanza di rendimento è stato il minimo comune denominatore nei tre incontri. Apice al Rose Bowl Stadium, contro il Real Madrid: concretezza e qualità opposto al trio Casemiro, Kroos e Modric. Piccola parentesi: il sombrero sul croato è di rara bellezza. Ma anche Perin, monumentale in 3 interventi contro le Merengues, ha confermato l’alto livello del parco portieri della Juventus, e poi Juan Cuadrado, provato anche alto a sinistra contro il Barcellona. Esperimenti nel laboratorio Allegri con effetti importanti.
Sorprese
Una su tutti: Moise Kean. Dopo un debutto col Chivas non esaltante, l’attaccante ha messo la freccia contro il Barcellona e realizzato una doppietta da attaccante puro. Un segnale ad Allegri, al mercato, alla voglia di confermare la sua presenza nel reparto offensivo bianconero. Esordio da titolare, poi due partite da subentrato per Federico Gatti: anche lui ha stupito positivamente, non soffrendo l’impatto con la nuova realtà. Pochi spazi concessi agli avversari, sempre concentrato, puntuale in marcatura. Un plus aggiuntivo: il recupero in velocità su Rodrygo è da dieci e lode. Sorprese, per personalità e qualità di gioco, anche da Nicolò Fagioli e Nicolò Rovella. Il primo stava già scrivendo il suo nome nel gol dell’estate, con la quasi magia riuscita contro il Chivas da centrocampo. Tanti palloni toccati da entrambi, qualità nella trasmissione, niente gambe tremolanti. Spetta ad Allegri decidere ora il destino dei due: permanenza o prestito?
Primi ‘rimandati’
Qualche incertezza di troppo per Alex Sandro, sia contro il Barcellona sia contro il Real Madrid. Il brasiliano è uscito sconfitto a Dallas nel duello uno contro uno con Dembélé, che per due volte lo ha fulminato ed è andato a segno. Non convincente neanche col Real, davanti alle giocate di Valverde e alle sovrapposizioni di Carvajal. Solo un ritardo di condizione per Dusan Vlahovic, che ieri al Rose Bowl ha messo nelle gambe i primi minuti dopo il recupero dall’infortunio. Ben oscurato da Militao e Alaba, il serbo è stato poco incisivo: ma è solo questione di tempo. Gli ingranaggi si stanno piano piano allineando per disegnare, a immagine e somiglianza di Allegri, la Juve che verrà.