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Allegri torna alla Juve. Dalla giacca di Carpi alla lite con Adani: 5 momenti iconici
Allegri torna alla Juve. Dalla giacca col Carpi alla lite con Adani: i momenti più iconici della sua carriera bianconera
Il ritorno di Allegri a Torino ha scatenato fin da subito il web, in primis la Juve stessa che con indizi disseminati sui social fino all’annuncio ufficiale ha voluto dare il benvenuto (bis) al tecnico. Meme, video ironici e battute rimaste nella storia: così il mondo dei social ha accolto Max. Nei suoi cinque anni a Torino, infatti, il tecnico si è reso protagonista di tante scene memorabili e momenti iconici – in campo e fuori – rimasti nella mente e nel cuore non solo dei tifosi, ma di tutti gli appassionati di calcio.
I 5 momenti iconici della storia di Allegri in bianconeri
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La giacca di Carpi
Dicembre 2015. La Juve è impegnata sul campo di Carpi, dove conduce per 3 a 1. Sul finale i bianconeri mollano e subiscono l’autorete di Bonucci che vale il 3 a 2. Nei minuti seguenti rischiano anche di prendere il terzo gol che sarebbe valso il pareggio della squadra neopromossa. Allegri si sbraccia e getta a terra la giacca in un gesto entrato di diritto nella storia bianconera. «Era l’ultima partita prima della sosta. Dicevo sempre ai ragazzi: ‘Non mi rovinate le vacanze, prima della sosta non voglio perdere’. E quella volta entrò Lichsteiner che fece uno stop al contrario dentro l’area e prese una traversa e mi tolsi la giacca. Sono stato inca**ato per due ore» racconterà anni dopo a Sky Sport.
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La buffa espressione diventata gif
Un’espressione che è tutto un dire che presto diventa una gif e invade il web. È quella di Massimiliano Allegri nel febbraio 2016, in risposta ad Andrea Barzagli che dal campo cerca di dirgli qualcosa. È un Juve Napoli, quello del famoso gol di Zaza all’88’.
Ad ogni modo, se vi state chiedendo da anni a quale diavolo di partita della Juventus si riferisca quella famosa GIF di #Allegri, ecco la risposta: Juventus-Napoli 1-0 del 13 febbraio 2016, minuto 21’17” del secondo tempo. pic.twitter.com/xricGllQdk
— Giuseppe Pastore (@gippu1) May 28, 2021
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L’ippica, Minnesota e il cortomuso
«Io una volta, quarant’anni fa, andai a giocare un cavallo che si chiamava Minnesota. Dissi ad un mio amico: “Voglio giocare Minnesota”. Lui mi rispose: “È più facile che tu alleni in serie A che vinca questo cavallo”. Vinse il cavallo e io sono arrivato ad allenare in serie A”» ha rivelato il mister in una conferenza stampa del maggio 2018. Un episodio rimasto nella storia e utilizzato anche dalla Juve tra gli indizi per anticipare l’annuncio di Max. L’anno successivo, alle metafore ippiche si aggiunge anche quella del “cortomuso”.
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La lite con Adani a Sky
La Juve pareggia 1 a 1 con l’Inter e ai microfoni di Sky Sport si scatena una lite tra Allegri e Adani. Il tecnico dice: «Fare l’allenatore non vuol dire fare gli schemi tattici, al giorno d’oggi stanno diventando tutti teorici, ma io sono un pratico». Si schiera poi contro Adani: «Tu sei il primo che legge i libri e di calcio non sai niente. Non hai mai fatto l’allenatore, sei lì dietro e non sai cosa succede. Ora parlo io e stai zitto. Come allenatore ho vinto 6 scudetti, quindi stai zitto. Se volete mi state a sentire, ora parlo io altrimenti me ne vado». «No, fermo, fermo, sta zitto lo dici a tuo fratello» controbatte il telecronista.
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L’ultima conferenza stampa e il cambio look
Pochi giorni dopo aver annunciato l’addio alla Juve, c’è l’ultima sfida, contro la Sampdoria. Allegri si presenta davanti ai giornalisti, in conferenza, rasato a zero. Un cambio look per un cambio vita. Per l’occasione decide di spiazzare tutti e annuncia la formazione ufficiale, l’ultima stagionale. Il giorno dopo, al termine del match, dichiara: «Non ho rimpianti. Sono contento di quello che ho fatto ma mi dispiace perché lascio un grande gruppo a livello professionale e a livello di rapporti umani. Tutti quelli che ho allenato hanno dato un pezzettino per arrivare a questi traguardi. Sono un professionista, la vita va avanti, sapevo che non potevo alla Juve per 20 anni. Questi 5 anni mi inorgogliscono».