Allegri, i 5 gol di Napoli e non solo: tutti i momenti no del tecnico
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Allegri, i 5 gol di Napoli e non solo: tutti i momenti no del tecnico

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I 5 gol presi in casa del Napoli e non solo: tutti i momenti no di Massimiliano Allegri nella sua avventura alla guida della Juve

I cinque gol presi venerdì sera al Maradona pesano come un macigno per l’ambiente Juve, che certamente si aspettava una gara difficilissima in casa della capolista, ma non di tornare a Torino con un passivo così pesante. Una sconfitta che, con così tante reti prese, in casa bianconera non si vedeva dal lontanissimo 1993, quando Massimiliano Allegri era giocatore e con il suo Pescara umiliò la Signora allora allenata da Trapattoni e fresca vincitrice della terza Coppa Uefa della propria storia. Ma questo è solo l’ultimo dei momenti no che hanno condito l’avventura di Allegri alla guida del club bianconero nei suoi due cicli in panchina.

QUELLE DUE CHAMPIONS SOLO SFIORATE

Se dal 2014 al 2019 sono arrivati trionfi in serie in campo italiano, l’Europa si è presentata come una vera e propria maledizione che neanche l’ex Milan e Cagliari è riuscito a sfatare. Vero è che gli avversari trovati prima a Berlino e poi a Cardiff erano due tra le squadre più forti di ogni epoca (Barcellona e Real), contro due dei migliori giocatori di sempre nel loro momento miliore della carriera (Messi e Ronaldo), ma è altrettanto vero che la Juve non approcciò al meglio quelle due sfide. I gol presi a freddo, la reazione e poi il crollo totale che hanno portato a sette le sconfitte all’ultimo atto della massima competizione europea. Nel mezzo il brutto inizio di stagione 2015/16, quando la squadra sembrava ormai tagliata fuori dalla lotta Scudetto, salvo poi tornare sul tetto d’Italia con una rimonta mai vista prima, fatta di successi in serie.

LE DUE FINALI CON L’INTER, HAIFA E MONZA

Nell’Allegri bis, invece, la mente torna subito alle due finali perse contro l’Inter nella passata stagione. Due trofei, Supercoppa e Coppa Italia, che a Pirlo non erano sfuggiti a differenza del ben più esperto collega, che si è così ritrovato ad essere il primo allenatore senza trofei dall’inizio del ciclo vincente inaugurato nel 2012 con lo Scudetto vinto da Antonio Conte. L’aver perso contro la rivale di sempre, poi, non ha fatto altro che mettere sale su una ferita di per sè già molto ampia.

Se contro i nerazzurri, almeno allo Stadium, quest’anno è andata invece bene, non si può dire lo stesso della Champions. Salutati i gironi subito per la prima volta dal 2013 con il peggior score di sempre nelle campagne della massima competizione europea. Appena tre punti in sei gare sono uno score pessimo per una squadra del blasone che può vantare Madama, che non ha ancora cancellato l’onta del 2-0 subito in Israele dal più che modesto Maccabi, tornato a vincere in Europa dopo un ventennio di astinenza. Juve in versione elemosinatrice anche con il Monza. Se è vero che le otto vittorie di fila avevano ridato speranze e fiducia all’ambiente, è altrettanto vero che l’aver regalato i primi tre punti della loro storia in Serie A ai brianzoli è un boccone difficile da mandare giù. La squadra di Palladino è ora avversario ostico, ma la differenza tra le due rose è netta e una partita come quella che si è vista lo scorso 17 settembre è ancora nella mente di molti.

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