Hanno Detto

Allegri a Mediaset: «Pareggio evitabile, ma quello che conta è il ritorno»

Pubblicato

su

Massimiliano Allegri, allenatore della Juve, ha parlato a Mediaset dopo il match di Coppa Italia contro l’Inter. Le dichiarazioni

Le parole di Massimiliano Allegri a Mediaset dopo Juve Inter.

FINALE ACCESO – «Non so niente, finita la partita sono tornato dentro. So che ci sono state espulsioni ma niente di che alla fine di una gara equilibrata. L’Inter è sempre l’Inter, noi abbiamo chiuso in crescendo velocizzando l’azione. Detto questo dispiace perchè era finita, bisognava essere più svelti, andare in pressione negli ultimi 30 secondi. Kostic poteva essere più malizioso su Dumfries, ma alla fine il pari è giusto, ci sono state occasioni da entrambe le parti. La squadra è in una buona condizione, ma sappiamo che conta il ritorno. Dispiace però perchè era evitabile».

CONDIZIONE DELLA JUVE – «Durante la sosta abbiamo lavorato, ma eravamo in buona condizione. La cosa positiva è la rabbia per il pari, ma bisogna essere bravi ad accettarlo. Nel primo tempo eravamo lenti nella circolazione di palla e loro ci rallentavano ancora di più. Nella ripresa c’è stata più pressione, le sensazioni erano buone ma succede anche questo».

POCA CONCRETEZZA IN ATTACCO – «Dusan ha fatto una buona partita, Angel è straordinario nel raccordare i reparti. Poi bisogna occupare meglio l’area con lui in campo. Con Federico siamo passati meno in mezzo e più sull’esterno, abbiamo avuto situazioni ma già l’aveva avuta lo stesso Angel. Sono contento delle loro prestazioni, poi le sostituzioni ad una certa dovevo farle per la gara bloccata. Chiesa poteva spaccarla».

RABBIA DI MARIA – «Sicuramente è rimasto arrabbiato perchè l’ho tolto ma dovevo fare sostituzioni in base all’andamento della gara. Era da tanto che non giocava, era stato in Nazionale e l’ho tolto per qualcuno che strappasse un po’ di più e che fosse più presente in area».

RIENTRO CHIESA – «Federico sta crescendo di condizione, il dolore dietro al tendine è diminuto e oggi ha finito la gara e sono contento. Deve crescere, in 40 gare prima di oggi ha giocato 900 minuti su 3600, è normale che l’aspetto psicologico si era fermato ma è normale così, ci vuole tempo. Da quando è tornato l’ho detto che gli servivano mesi, l’anno prossimo sarà più tranquillo a tutti i livelli».

Exit mobile version