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Allegri pensa al 4-3-3: ma il sacrificato sarebbe Dybala
Il tecnico della Juve sta valutando un nuovo cambio di modulo alla luce degli ultimi acquisti di mercato. Matuidi è l’uomo giusto per cambiare abito tattico
C’è un pensiero che frulla nella mente di Massimiliano Allegri da qualche settimana. Questo pensiero risponde a un nome o, meglio, a una sequenza di tre numeri: 4-3-3. Proprio così, 4-3-3. Perché il tecnico toscano non ha dimenticato la disfatta di Cardiff in cui i soli Pjanic e Khedira furono surclassati dalla superiorità numerica in mezzo del Real Madrid. L’esigenza di spendere un interprete in più nella posizione centrale del campo è reale. Forse un passo indispensabile per primeggiare in Europa. Ma l’abbandono del tanto decantato 4-2-3-1 della scorsa stagione è rischioso quanto doloroso. Allegri lo sa e sta soppesando Pro e Contro di un simile cambio di rotta.
L’AIUTO DAL MERCATO – Va detto che gli uomini, in quanto a numero e caratteristiche, ci sarebbero tutti. Il recente approdo di Blaise Matuidi in bianconero sembra quasi un assist della dirigenza al sopra citato cambio di modulo. Il 30enne francese, a Parigi, ha sempre giocato in un centrocampo a 3. Matuidi è un incursore che, al pari di Khedira, dà il meglio di sé quando può attaccare liberamente lo spazio. La presenza di due compagni che gli possano coprire le spalle nella zona centrale del terreno di gioco, lo sdoganerebbe definitivamente come micidiale arma offensiva. Non che in una mediana a 2 il francese sia da buttare, ma è evidente che le sue potenzialità non sarebbero sfruttate a pieno.
Il passaggio al nuovo modulo comporterebbe però una rinuncia clamorosa: la Juve può davvero fare a meno di Dybala?
L’ENORME SACRIFICIO – Sembra tutto molto semplice vero? Ma semplice non lo è per nulla. In primis perché bisognerebbe metabolizzare a livello di squadra un sistema tattico tutto nuovo e poi perché c’è lui: Paulo Dybala. E chi la trova una posizione a Dybala nel 4-3-3? Nessuno, perché non esiste. La Joya ormai si è perfettamente adattata al ruolo di trequartista (che ormai interpreta come pochi altri al mondo) e al massimo potrebbe tornare a giocare seconda punta. Ma pensare di allargare l’argentino come esterno offensivo nel tridente davanti, in questo momento, sarebbe utopico. Sia chiaro: Dybala, per stato di forma e per attuale capacità di decidere il match non può essere messo in discussione. Tuttavia, qualora si decidesse di variare davvero canovaccio tattico in futuro, l’ex Palermo correrebbe il rischio di doversi accomodare in panchina.
E intanto Allegri continua a pensare: sullo sfondo il Barcellona osserva.