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Allegri Sarri, pragmatismo contro “Sarriball”: anche questo è Juve Lazio

Juventus News 24

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Allegri Sarri, due tecnici con stili di gioco e caratteri molto diversi. Una sfida nella sfida che sarà questa sera Juve Lazio

Nell’estate del 2019 fece molto scalpore l’arrivo sulla panchina bianconera di Maurizio Sarri. Quello che era considerato fino a poco prima il nemico numero uno per eccellenza, dopo un’Europa League con il Chelsea, era pronto a sbarcare sul pianeta Juve in cerca di una fortuna che, nonostante uno Scudetto portato a casa (l’ultimo per la Signora), non ha mai avuto, anche perchè scaricato per sua ammissione da una dirigenza che inizialmente voleva dare un taglio al passato. Dal “più difensivista” e “più risultatista” Allegri al Sarriball che aveva stupito l’Italia, sfiorando l’impresa di bloccare la dittatura juventina nella stagione 2017/18, salvo poi doversi arrendere di fronte alla tripletta a Firenze di Simeone. Questa sera Sarri tornerà allo Stadium da avversario e l’incontro con il conterraneo è solo una sfida nella sfida.

Gli incroci tra i due tecnici iniziano il 16 novembre del 2003, con uno 0-0 tra la Sangiovannese e l’Aglianese. Per il primo incrocio in massima serie occorrerà però aspettare la stagione 2014/15, quando l’oggi tecnico biancoceleste fece il suo esordio in Serie A alla guida della sorpresa Empoli, comunque regolato in entrambi i casi dalla Juve. Dalla stagione successiva iniziarono poi le eterne sfide con il Napoli, quelle ad alta tensione per episodi come il medio di Sarri ai tifosi all’uscita dell’impianto bianconero, dei gol da entrambe le parti di Higuain (il “figlioccio” di Sarri) e della rete di Koulibaly che illuse l’ambiente partenopeo di aver messo le mani su uno Scudetto atteso per 30 anni. E tra poche ore, allo Stadium, ci sarà un altro appuntamento importante, dopo il 2-2 dello scorso anno arrivato all’ultimo secondo per effetto del gol beffa di quel Milinkovic-Savic mai sparito dai radar di mercato bianconeri.

E che dire dei caratteri dei due tecnici? Più guascone e “cazzeggiatore creativo” il livornese, più concentrato sul pallone e meno propenso alla battuta il grande ex. Anche questo carattere, a Sarri, è costato molto in occasione del suo anno a tinte bianche e nere: lo spogliatoio ha mal digerito la troppa sincerità dell’allenatore, tanto è vero che al momento dell’addio in pochi lo hanno salutato. Un motivo in più per provare a fare l’impresa in casa di quella Juve che, nonostante tutto, sua amica non è mai stata e mai sarà. Sta ora a Max provare a sventare il pericolo e magari operare quel sorpasso in classifica che varrebbe più dei tre punti.

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