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Bologna Juve: tanti problemi, ma De Ligt e Bonucci salvano Allegri – ANALISI

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Analisi tattica Bologna Juve Serie A: la partita del Dall’Ara analizzata nei dettagli. Le mosse di Mihajlovic e Allegri

La vittoria a Bologna, alla luce del momento, delle assenze e del calendario, è vitale in termini di classifica. Se però si analizza la prestazione, va rilevato come non solo non ci siano stati miglioramenti, ma come anzi forse la Juve abbia manifestato ancora meno idee rispetto alla partita di Venezia. Oggi però i bianconeri sono riusciti a capitalizzare tutti gli episodi chiave, che hanno condizionato la gara in positivo. Quando questo non avviene, ed è capitato tante altre volte in stagione, si perde o si pareggia. Insomma, continua a essere una Juve che accetta piuttosto passivamente gli eventi, senza creare un contesto adeguato affinché i propri calciatori possano esprimersi al meglio.

Il gol in avvio di Morata ha consentito alla Juve di fare il proprio piano di gara preferito. Ossia, una difesa a oltranza della propria trequarti, rinunciando quasi totalmente – anche di più rispetto ai propri standard – a gestire il pallone. E dire che a inizio gara i bianconeri sembravano arrivare in porta facilmente: il Bologna era fragile nelle marcature preventive, su ogni palla persa Morata era libero di ricevere e guidare la ripartenza.  I felsinei hanno però acquisito abbastanza presto un elevato dominio territoriale, con i bianconeri costretti a un baricentro bassissimo. La partita è stata quindi molto lineare nell’andamento: Bologna riversato in avanti, Juve bassa con un 4-5-1 molto attendista.

Con gli ospiti che faticavano a guadagnare metri, molte potenziali occasioni del Bologna arrivavano anche a seguito di riconquista nella trequarti bianconera. Bernardeschi e Rabiot hanno sbagliato diversi disimpegni, generando ripartenze corte che potevano essere letali.

I bianconeri sono stati tenuti a galla dai propri difensori centrali (De Ligt soprattutto), pressoché impeccabili al centro della retroguardia. Arrivavano su ogni pallone e si distinguevano per interventi provvidenziali. De Ligt si è superato diverse volte su Arnautovic, soprattutto nel primo tempo quando ha intercettato un cross pericolosissimo di Svanberg: Bonucci nella ripresa invece ha anticipato benissimo Barrow.

Nel momento migliore del Bologna, in cui la Juve si era barricata dietro come neanche nell’inizio secondo tempo di Venezia, è arrivato il gol di Cuadrado nell’unico frangente in cui i bianconeri si sono affacciati nella trequarti rivale. La rete del colombiano ha di fatto chiuso il match, con i felsinei  che hanno perso verve.

Non è un caso che Allegri, nel post gara, parli di cattiveria agonistica per analizzare la partita di Bologna. Il cinismo (che i più maliziosi definiscono buona sorte) ha fatto vincere alla Juve la gara, ma si continua a vedere poco calcio. Per costruire qualcosa e rimanere attaccati alle prime 4, la Juve deve farci vedere qualcosa in più. I bianconeri oggi sono una squadra che non propone quasi nulla e cerca di sopravvivere sfruttando gli episodi.

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