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Analisi tattica Juve-Bologna: Arthur è dominante in mezzo al campo
Analisi tattica Juve-Bologna: la partita dello Stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Andrea Pirlo e Sinisa Mihajlovic
All’Allianz Stadium si affrontano la Juventus e il Bologna. Il match e le mosse dei due allenatori analizzate e studiate nei minimi dettagli.
L’importanza di Arthur
Rispetto alle gare contro Napoli e Inter, la Juve non si è dovuta impegnare granché per costruire nette occasioni da rete. Il Bologna è infatti una squadra molto aggressiva e “audace”, che cerca di difendere in posizioni alte del campo, senza preoccuparsi di concedere spazio alle spalle. Questa voglia di pressare si traduce però spesso in confusione: ed infatti, è stato un match piuttosto disordinato, con tanti attacchi in campo aperto. Situazioni sui cui i bianconeri sono andati a nozze.
Con Arthur e Bentancur contemporaneamente in campo, la Juve si schiera con un 3-2-5 più simile a quello di inizio stagione: i mediani sono molto vicini tra di loro, mentre McKennie gioca più alto e verticale. Grazie a un costante movimento senza palla e al disordine avversario, la Juventus è riuscita già dai primi minuti a manomettere continuamente il pressing felsineo.
I bianconeri trovavano Arthur libero con grande facilità, il doppio mediano rendeva più difficile al Bologna il pressing per vie centrali: i due centrocampisti si associavano bene e frequentemente tra di loro. Il brasiliano ha toccato una valanga di palloni e ha gestito il possesso ottimamente in diverse zone del campo: a seconda della situazione, sapeva se temporeggiare o se invece verticalizzare. Oltre che per la pulizia e la varietà dei passaggi, Arthur si è distinto anche per ottimi smarcamenti che consentivano alla Juve di servirlo in condizioni ottimali.
La presenza di Bentancur a fianco gli consente di sganciarsi di più in avanti, con l’uruguagio che ha compiti importanti nelle transizioni difensive e nel riaggredire a palla persa: la priorità è quella di evitare i troppi spazi tra le linee visti nelle ultime partite. Nel post match, Pirlo ha detto questo: “Abbiamo parlato con Arthur. Lui preferisce giocare leggermente più avanzato, lasciando compiti più difensivi a un altro centrocampista.”
McKennie approfitta degli spazi
Come sottolineato dallo stesso allenatore bresciano, la Juve è stata brava ad approfittare dei molti spazi in campo aperto lasciati dal Bologna. Che fosse in transizione o con azioni costruite dal basso, i bianconeri ribaltavano velocemente l’azione. Per generare varchi, era ancora una volta decisivo il contributo di McKennie. La posizione tra le linee del texano, che fungeva spesso da muro, era fondamentale nel fare progredire l’azione, era un importante riferimento tra le linee. L’americano, in costante movimento, dava tante volte una soluzione di passaggio ad Arthur, che lo serviva sempre con i tempi giusti.
La Juve è stata brava a riempire la zona di rifinitura anche con Danilo. Il brasiliano si sganciava spesso in avanti, con smarcamenti tra le linee che non venivano mai letti dal Bologna: in tal modo, la Juventus trovava l’uomo libero e bucava il pressing avversario. Anche Bentancur, per quanto avesse compiti più difensivi, si è distinto per tanti bei break in avanti. Insomma, anche se facilitati da un avversario piuttosto disordinato e aperto, la Juve ha riempito in modo dinamico e fluida la trequarti avversaria. Peccato che la scarsa precisione sottoporta (soprattutto a causa di Bernardeschi) abbia tenuto in vita il Bologna dopo un primo tempo dominato.
Kulusevski è molto utile
Senza Morata (partito dalla panchina), sono stati interessanti i compiti tattici di Kulusevski. Nonostante le sue caratteristiche siano diverse, lo svedese ha sostanzialmente fatto la prima punta “classica”, giocando spalle alla porta e riempiendo il centro dell’attacco (Ronaldo invece svariava molto). Anche se spesso è stato un po’ impreciso al momento dell’ultimo passaggio, un qualcosa che già avevamo visto contro il Napoli, ha fatto un prezioso (e sorprendente) lavoro spalle alla porta. L’ex Parma ha creato tanti spazi per i compagni, con sponde che hanno spesso lanciato il compagno in profondità.
L’unico aspetto negativo di una gara nel complesso ottima consiste nella prima parte della ripresa. La Juve ha approcciato male il secondo tempo, con il Bologna che ha guadagnato campo e ha creato diverse occasioni pericolose. Insomma, i bianconeri non sempre riescono a tenere alta la concentrazione nei 90′. Ciò comunque non cancella i numerosi passi avanti che già si erano visti contro il Napoli. Piano piano, sembra che la Juve stia trovando sempre di più la quadra.