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Analisi tattica Juve Milan: Chiesa è sempre isolato, mancano idee
Analisi tattica Juve Milan: la partita dell’Allianz Stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Andrea Pirlo e Stefano Pioli
Difficile commentare dal punto di vista tattico una disfatta del genere, in cui la Juve subisce una vera e propria lezione di calcio contro un Milan forte ma non straordinario. E’ bastata una squadra diligente, ordinata e con un minimo di aggressività per mettere in crisi i bianconeri. Non è sempre aggiungere qualcosa di nuovo rispetto alla classica uscita stagionale: la Juventus ha dimostrato un’evidente mancanza di idee e di intensità. Come al solito, il possesso è stato perimetrale ed orizzontale, con difficoltà evidenti nel trovare l’imbucata ed arrivare alle punte. Morata e Ronaldo ci hanno poi messo del loro, sbagliando tecnicamente tutto quello che potevano sbagliare. Malissimo anche Bentancur, che ha sbagliato tantissimi passaggi semplici.
Possesso ad U che ha in Cuadrado l'unico sbocco e crossing game come unica soluzione in rifinitura.
Non sono nuove le difficoltà mostrate stasera dalla Juve. pic.twitter.com/YZ2grd5592
— Calcio Datato (@CalcioDatato) May 9, 2021
Come si vede nella foto sopra, i bianconeri si sono aggrappati ancora una volta quasi totalmente a Cuadrado per creare pericoli. Mancavano idee e movimenti senza palla, lo schema era “palla al colombiano” nella speranza che si inventasse qualcosa (19 cross per lui). Se da un lato tutti i giocatori hanno deluso, va detto che la Juve non è riuscita ad esaltarli minimamente. Basti pensare a Chiesa, il calciatore meno servito della squadra: l’ex Fiorentina è spesso l’unico che dà la sensazione di poter creare qualcosa, anche dal nulla, ma nel match dello Stadium è stato servito sempre fermo e circondato da maglie avversarie.
Il Milan è riuscito con troppa facilità a gestire il possesso e a dettare i ritmi della gara. Per quanto sia spesso accusata (anche giustamente) di essere una formazione diretta e frenetica, i rossoneri hanno palleggiato bene e con fluidità, mettendo in imbarazzo una Juve troppo fiacca. Il Milan ha trovato tantissime ricezioni interne (soprattutto con Diaz) ed ha lanciato parecchie volte Theo Hernandez in profondità. A differenza degli esterni della Juve, serviti sempre fermi, i rossoneri hanno imbeccato l’ex Real Msdrid in siuazioni dinamiche.
Il Milan ha anche dimostrato più abnegazione e solidità nei momenti difficili. C’è stata una fase della gara in cui i rossoneri faticavano a uscire dalla propria trequarti. Anche se più con inerzia che non con la qualità, la Juventus attaccava accumulando continui cross. Eppure, il Milan è riuscito a proteggere in modo perfetto la propria area di rigore, con Kjaer e Tomori che hanno intercettato una valanga di palloni alti.
Insomma, ancora una volta (era successo nel pre Benevento), nonostante la settimana di allenamento – con tutta la rosa al completo – la Juve offre una gara di una pochezza tecnica e agonistica inquietante. Il crollo non solo allontana molto la Juve dalla qualificazione in Champions, ma la mette in svantaggio negli scontri diretti contro il Milan. Servirà un miracolo per arrivare quarti.