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Analisi tattica Milan-Juve: Ramsey è in grossa difficoltà
Analisi tattica Milan-Juve: la semifinale di San Siro analizzata nei dettagli. Le mosse di Maurizio Sarri e Stefano Pioli
Al Giuseppe Meazza si affrontano il Milan e la Juventus, in occasione della semifinale d’andata di Coppa Italia. Il match e le mosse dei due allenatori analizzate e studiate nei minimi dettagli.
Difficoltà a riempire l’area
Va purtroppo rimarcata la terribile difficoltà che ha la Juventus nel rendersi pericolosa. Anche in superiorità numerica, il prolungato possesso non si è tradotto in effettive occasioni da gol. Quando i bianconeri arrivano in zona di rifinitura, le lentezza del giro palla è estenuante: tanti tocchi, manovra lenta e nessuno che attacchi bene lo spazio. La migliore occasione della ripresa è infatti nata da un bell’inserimento di De Sciglio da dietro, con qualcuno che finalmente ha aggredito la profondità, ma è stata un’eccezione. In fase difensiva, invece si sono visti i soliti problemi: il Milan ha iniziato con troppa facilità dal basso, i mediani erano spesso lenti nell’uscire su Kessie e Bennacer, che avevano spazio per ricevere. Oltre alla difesa che spesso non accorciava, il gol di Rebic esprime una difficoltà tipica della Juve. Ossia, la passività con cui si copre la palla, visto che i bianconeri sono troppo lenti ad aggredire Castillejo, che ha troppo spazio per crossare. Insomma, una squadra che fatica terribilmente a seguire i dettami di Sarri.
La lentezza di Ramsey
Con un’ala a dare soprattutto ampiezza come Cuadrado, Sarri voleva a destra una mezzala più di palleggio, che riempisse bene gli spazi interni. Il gallese ha fatto buoni movimenti senza palla, spesso portava anche via l’uomo per consentire verticalizzazioni tra le linee (soprattutto per Dybala). Tuttavia, lascia allibiti la lentezza e scarsa precisione quando si trova col pallone tra i piedi. Tanti tocchi prima di scaricare (all’Arsenal giocava molto di prima), poca resistenza quando pressato e grande imprecisione nel passaggio. Sbaglia spesso le misure dell’appoggio, cosa grave per un profilo il cui scopo era quello di migliorare la rifinitura della Juve.
Dybala prova a cucire i reparti
Il migliore in campo nel corso dei 90′ è invece stato Dybala, i cui movimenti senza palla hanno provato a cucire costantemente i reparti. Considerando che il Milan in mezzo ha soli due centrocampisti e che Pioli adotta un pressing abbastanza orientato a uomo, il piano era quello di mandare fuori posizione Kessie e Bennacer tramite Ramsey e Matuidi: in quelle situazioni, si creavano spesso soluzioni di passaggio tra le linee per Dybala (Romagnoli lo seguiva con grande intensità). La Joya ha fatto grandi movimenti che hanno consentito tante volte alla Juve di risalire. Il problema è che poi, come scritto sopra, nell’ultimo terzo di campo è mancata totalmente l’incisività offensiva. Insomma, i problemi sembrano aumentare, più che diminuire. Si sta vedendo una regressione impronosticabile fino a qualche settimana fa.