Ancelotti: «L'Italia è la grande sorpresa degli Europei. Su Ronaldo...»
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Ancelotti: «L’Italia è la grande sorpresa degli Europei. Su Ronaldo dico questo»

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Carlo Ancelotti ha parlato in una lunga intervista a Il Giornale: le sue dichiarazioni su Euro 2020, sull’Italia e non solo

Carlo Ancelotti ha parlato in una lunga intervista a Il Giornale: le dichiarazioni dell’allenatore del Real Madrid sull’Europeo dell’Italia e non solo.

ITALIA – «È la grande sorpresa e nello stesso tempo la novità del torneo. Perché gioca un calcio offensivo, senza alcun calcolo, dispone di una organizzazione difensiva collaudata e ha la gioventù del suo zoccolo duro che garantisce corsa ed entusiasmo. Paragoni con Nazionali passate? Ci sono un paio di dettagli che mi riportano alla memoria la nazionale di Vicini del mondiale ’90 a cui ho partecipato. Io c’ero e si respirava, allora come ora, lo stesso entusiasmo che ho colto nelle tre partite disputate a Roma. C’è un altro dato in comune: nel girone iniziale, gli azzurri di Mancini non hanno preso gol, proprio come capitò a noi in quella occasione».

GIOCATORI – «Quest’Italia è diversa dalle altre. Il Belgio s’incarna in Lukaku, il Portogallo ha il suo diamante in CR7, nella Francia fa paura Mbappè, della Nazionale di Mancini faccio fatica a sceglierne uno solo. E questo può essere un vantaggio alla fine perché non si carica di aspettative un solo esponente».

INGINOCCHIARSI – «Da noi in Inghilterra è diventata un’abitudine, lo facciamo da un anno e mezzo e non c’è alcuna discussione sul punto. Io la penso così sull’argomento: non è fondamentale inginocchiarsi per qualche secondo. Non si risolve la questione. Il tema vero è: educare le nuove generazione alla questione del razzismo che è ancora presente nelle nostre società. E su questo bisognerebbe discutere e intervenire».

DONNARUMMA – «Ho parlato con Paolo Maldini e gli ho espresso il mio compiacimento, è stata una scelta che ha fatto rumore. Maignan, poi, lo conosco: quando ero al Psg, era un ragazzo, e intuendone le doti, lo facevo allenare spesso con la prima squadra. È un tipo molto freddo, essenziale nella tecnica. Vedrete: non sarà mai spettacolare, sarà sempre molto concreto e utile».

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