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Ariaudo: «Juve Inter, tensione normale. Il pari è un peccato» – ESCLUSIVA

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Ariaudo: «Juve Inter, tensione normale. Il pari è un peccato». L’intervista all’ex difensore bianconero – ESCLUSIVA

Ariaudo, ex difensore della Juventus tra il 2008 e il 2010, parla in esclusiva a Juventusnews24 all’indomani della semifinale di andata di Coppa Italia tra i bianconeri e l’Inter.

Il pareggio tra Juve e Inter è giusto?

«Si, secondo me è stato un pareggio giusto. In vista del ritorno è stato un peccato per la Juve che si è vista pareggiare negli ultimi secondi»

Si aspettava una semifinale così bloccata?

«Mi aspettavo una partita bloccata perché secondo me si risolverà nei 180 minuti, se non di più. Le due squadre hanno attaccato senza scoprirsi troppo, per cui mi aspettavo una sfida del genere».

Che idea si è fatto sulla rissa scoppiata nel finale?

«E’ il derby d’Italia…E’ normale che ci siano tensione e nervosismo. Juve e Inter si giocano tanto, sanno che allo scudetto non possono più arrivare e quindi puntano sulla Coppa Italia. Purtroppo a volte non si riescono a gestire i nervosismi in campo e quando c’è un episodio del genere scatta un po’ di parapiglia generale».

Come si spiega l’errore di Bremer che ha portato al rigore?

«Non penso sia dovuto ad un calo di tensione, ma ad un errore di valutazione. Bremer pensava di prenderla di testa, ma è arrivato scoordinato e quindi ha colpito la palla di braccia. Dietro avevano fatto un’ottima partita concedendo poco. Purtroppo un errore può succedere».

E’ rimasto sorpreso dalla solidità ritrovata di questa difesa dopo gli addii di Chiellini e De Ligt?

«Allegri è un ottimo allenatore perché riesce a trovare le risposte giuste nei momenti di necessità, facendo adattare la squadra nel migliore dei modi. Ha trovato la soluzione in un reparto che all’inizio faceva fatica. Poi fortunatamente l’ha messa a posto e sono arrivati i risultati positiv

Che giudizio dà su Gatti?

«La sua stagione è positiva, sono contento per lui, se lo merita. Era molto difficile al primo anno, soprattutto dopo aver giocato in Serie B ed essere arrivato subito alla Juve. Ha fatto un percorso abbastanza “non normale”. Gatti riuscendo a fare ottime prestazioni. Tutto il reparto gli dà una mano e si sta esprimendo bene».

Ieri Cuadrado ha trovato il suo sesto gol contro l’Inter. Merita il rinnovo di contratto, visto che è uno dei pochi rimasti della vecchia guardia bianconera?

«Lui sicuramente sa cosa vuole dire la maglia della Juventus. Penso che sia Cuadrado che la società troveranno una soluzione vedendo i piani che hanno. Sono contento che abbia fatto gol perché fa sempre gol importanti ed è una dote che non tutti hanno. La società dovrà valutare bene sul da farsi».

Se Cuadrado segna gol pesanti, Vlahovic non lo trova da tempo: da dove deriva questa crisi?

«Lui chiede tantissimo a se stesso, si vede in tutto e per tutto. Sicuramente si mette un po’ di pressione addosso. Comunque è giovane e capirà come gestire le pressioni. Alla Juve non è facile, ma sono sicuro sia un attaccante forte e di primissimo livello».

Lei è stato allenato da Allegri al Cagliari e lo conosce bene. Quanto è stato importante il suo lavoro in questa stagione?

«Allegri nella gestione dello spogliatoio e delle varie dinamiche è fenomenale. Avevo detto ad inizio stagione, quando le cose non andavano bene, che una volta che fossero rientrati gli assenti avrebbe trovato la quadra. Alla fine così è stato. Con tutti gli avvicendamenti che ci sono riuscire a far rimanere la squadra non era facile, anzi. Lui secondo me sta riuscendo a fare un ottimo lavoro»..

E sulle critiche riguardo il gioco di Allegri? Dovrebbe migliorare su questo aspetto?

«Cosa si intende per il bel gioco? E’ tanto soggettivo. Ci sono partite in cui gioca meglio, altre peggio, altre che gioca bene e perde e altre gioca male e vince. Mettere tutti d’accordo è difficile…».

C’è un giovane della Juve che l’ha stupita in modo particolare?

«Prima di tutto c’è da dire che il progetto della Juventus Next Gen è un gran progetto. Come si è visto quest’anno nei momenti di difficoltà si prende dalle proprie risorse e questi hanno portato risultati. A me piace molto Fagioli. Secondo me in questo momento è più pronto. Ha fatto un campionato di Serie B che ha vinto dopo anni di Serie C con la Juventus U23. Ha più esperienza e si vede in campo, come gestisce i palloni. Contro l’Inter nel primo tempo ha fatto delle giocate, si vede che ha una tranquillità, personalità e tecnica da giocatore vero».

Quali obiettivi può porsi la Juve da qui a fine anno?

«L’obiettivo principale della Juve in questo campionato è quello di riuscire, con tutti gli avvicendamenti che ci sono, a portare a casa dei risultati sportivi. Quindi un trofeo o comunque riuscire a trovare il massimo, anche in base a quello che succederà con la giustizia».

Allo Stadium si è rivisto Del Piero, capitano del suo periodo alla Juve. Lo vede possibile un suo ritorno?

«Sarebbe bellissimo avere una bandiera e una persona come Alex alla Juve. In che ruolo? Di questo si dovrà parlare con lui per capire come si sente meglio. Sicuramente è una persona che dal punto di vista di campo ne ha viste tante e può dare tanti consigli. Sarebbe il collante tra squadra e società. In qualsiasi veste lo vedrei bene».

Si ringrazia Lorenzo Ariaudo per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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