Aronica: «Coppa Italia? Juve favorita anche nel 2012, ma poi...»
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Aronica: «Coppa Italia? Juve favorita anche nel 2012, ma poi…» – ESCLUSIVA

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Mancano pochi giorni alla finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus: un doppio ex, Salvatore Aronica, dice la sua sulla gara

Salvatore Aronica era in campo il 20 maggio 2012 quando il Napoli trionfò in finale di Coppa Italia contro la Juventus. Aronica ha anche un passato bianconero, arrivando dalle giovanili ad esordire in Serie A con la Juve di Lippi, Del Piero e Zidane. Intervenuto ai microfoni di Juventusnews24, Aronica analizza la finale di Coppa Italia tra Napoli e Juve, dicendo la sua su altri temi in ottica bianconera.

Salvatore Aronica, una grande carriera partita proprio dalla Juventus, con l’esordio nel 1998 contro la Sampdoria. Che ricordi ha di quel giorno e di quella esperienza?
«Un ricordo indelebile, il 15 febbraio del 1998 per un ragazzo che iniziava la carriera da professionista esordire nella Juve di Del Piero, Zidane, Deschamps, Conte mi inorgoglisce tanto. In quell’anno fui quasi sempre in prima squadra, aggregato essendo giovanissimo e poi sul finire di Juve-Sampdoria Lippi mi disse di scaldarmi perché sarei entrato. Un grande ricordo, l’inizio di una carriera importante».

Una Serie A che si appresta a ripartire, dopo la finale di Coppa Italia. Cosa pensa della ripresa del campionato?
«Diciamo che in virtù di quello che è successo sarà una ripresa diversa da quelle viste ogni anno perché c’è stato un periodo di fermo totale ed il campionato non sarà veritiero ed avvincente come è sempre stato. La condizione dei giocatori è cambiata, sia fisica che psicologica, si giocherà senza pubblico e quindi sicuramente non sarà il campionato italiano avvincente come siamo abituati a vedere nei finali di stagione».

La finale di Coppa Italia, appunto, tra Napoli e Juve, con un remake di quella del 2012. Chi riuscirà a portare a casa il primo trofeo del 2020?
«La finale è una partita a sé dove può succedere di tutto, chiaramente l’aspetto fisico, la condizione atletica e le motivazioni sicuramente incideranno parecchio. La Juve dal canto suo può contare su una rosa ampia potendo far affidamento su 15-18 giocatori titolari, che sono tutti dei top player. Il Napoli a livello di rosa arriva un po’ corto rispetto alla Juve però anche nel 2012 eravamo dati perdenti alla vigilia della gara, ma abbiamo dimostrato che nel calcio tutto può succedere e le motivazioni, e spesso l’aspetto fisico, fanno la differenza, rivelando che il risultato si acquisisce sul campo e che il risultato si merita».

Infatti in quella finale il Napoli meritò ai punti il successo, passando per due volte con Cavani e Hamsik, nonostante partisse sfavorito poichè la Juve di Conte arrivava da imbattuta all’appuntamento.
«Senza dubbio un successo meritato, giocammo accorti, attenti in difesa e lasciammo poco alla Juve. Alla vigilia, sia per l’organico sia perché la Juve di Conte aveva vinto lo Scudetto ed era sul tetto d’Italia, ci davano sfavoriti perché eravamo un Napoli gregario, operaio, che partita svantaggiato. Però alla fine con le nostre armi e con un grande condottiero come Mazzarri riuscimmo a venirne a capo».

Un’emozione sicuramente particolare per Maurizio Sarri, alla prima finale di Coppa Italia in carriera proprio contro il Napoli, tenendo conto di cosa abbia rappresentato per gli azzurri.
«Diciamo che Sarri è rimasto legato a Napoli nonostante ci siano pareri discordanti, soprattutto quando si gioca o si è giocata Juve Napoli. Io credo che lui, da grande professionista qual è, dimenticherà al calcio d’inizio le forti emozioni che sentirà alla vigilia perché per l’allenatore della Juventus è importante vincere, non solo arrivare in finale. Sarri quindi capirà l’importanza di portare a casa questo trofeo, anche per riscontrare pareri positivi da parte della dirigenza».

Un altro ex quasi sicuramente non sarà della partita. Quanto mancherà Gonzalo Higuain alla Juventus?
«Higuain è un’assenza pesante, perché ha fatto benissimo a Napoli e bene anche alla Juventus, ed è una freccia che mancherà all’arco di Maurizio Sarri perché contro il Napoli è risultato quasi sempre positivo. Però la Juve potrà ovviare alla sua assenza con Cristiano Ronaldo, Dybala, Douglas Costa, Cuadrado, potendo contare su un parco attaccanti davvero molto fornito».

Come giudica la stagione di Maurizio Sarri? Tenendo conto ovviamente della particolarità della situazione.
«Diciamo che non si può fare un bilancio totale, perché il campionato ha subito questo lungo stop. Comunque, è in finale di Coppa Italia, si trova in testa alla classifica e può giocarsi il passaggio di turno in Champions League. Sicuramente per Sarri se la stagione dovesse finire gli si dovrebbe solo dire bravo. Se dovesse magari perdere la Coppa Italia, non vincere il campionato e fare male in Champions League… ad oggi non si può fare un bilancio vero e proprio. La Juve è in corsa nelle tre competizioni, ma deve arrivare fino in fondo e vincerle perché come ho detto prima arrivare fino in fondo non basta».

A proposito di doppi ex, chi potrebbe diventarlo in futuro è Arek Milik, obiettivo Juve per l’attacco. Pensa sia un buon affare per i bianconeri?
«Si è disimpegnato bene a Napoli ma ora sta riscontrando qualche difficoltà proprio per queste voci di mercato, secondo il mio parere. Credo se andasse alla Juventus, conoscendosi a vicenda con Sarri, potrebbe dare un grande contributo anche se dovesse davvero sposare la causa bianconera, non sarebbe una primissima scelta».

Passando alla difesa, come vede i nuovi innesti in casa Juve, De Ligt e Demiral? Rugani resterà in bianconero?
«Io credo che De Ligt e Demiral faranno parte dell’organico anche l’anno prossimo, mentre non sarei così sicuro quando si parla di Rugani perché di lui si parla sempre in partenza perché alla Juve ha trovato sempre poco spazio. Io credo che alla fine la Juve lo cederà, non so se in prestito o a titolo definitivo, perché con De Ligt, Demiral, Chiellini, Bonucci e magari qualcuno di ritorno la Juve completerà il reparto difensivo e credo che bisognerà farlo in fretta perché Chiellini è quasi a fine carriera, Bonucci ha qualche anno davanti ancora, ma bisognerà ringiovanire il reparto».

Un’ultima battuta sullo Scudetto, essendo ormai alla vigilia della ripresa del campionato: lotta tra Juve e Lazio o si inserirà anche l’Inter?
«Io credo che la Juve riuscirà ad avere la meglio anche quest’anno, anche se la Lazio potrebbe dar fastidio, ma i bianconeri per organico, qualità e mentalità sono ancora una spanna avanti. Inter? Se la giocherà forse con la Lazio per il secondo posto, ma credo che alla fine la Juve sia avanti».

Si ringrazia Salvotore Aronica per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista

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