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Di Napoli: «A questa Juve manca la gestione di Marotta» – ESCLUSIVA

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Arturo Di Napoli, allenatore ed ex attaccante, ha parlato in esclusiva ai microfoni di JuventusNews24, commentando il momento che sta vivendo la squadra di Allegri

JuventusNews24 ha intervistato in esclusiva Arturo Di Napoli, ex attaccante che tra Serie A e B ha collezionato oltre 180 gol e in carriera. Re Artù, come è stato soprannominato, ora fa l’allenatore e ha commentato il momento che sta vivendo la Juventus in campionato, sotto la guida di Massimiliano Allegri.

Il pareggio di Venezia è arrivato in un momento in cui la Juventus, almeno sul piano dei risultati, sembrava essere in ripresa. Cosa serve ad Allegri per uscire da questa situazione altalenante?
«Allegri non ha certo bisogno di consigli, è un momento difficile per la squadra, per la tradizione vincente della Juventus. In questo momento delicato l’unica strada è quella del lavoro: devono credere in quello che hanno sempre fatto, il credo calcistico della Juve è sempre stato il lavoro e così possono uscire da questa situazione».

A soffrire sembra soprattutto essere il reparto offensivo, che sta faticando a trovare la via del gol. Da ex attaccante, quale può essere il motivo di questa difficoltà in fase realizzativa?
«La perdita di Ronaldo è stata importante, tutti i gol che segnava erano pesanti e ora che non ci sono più pesano; questo fa capire quanto il calcio italiano non abbia pazienza, qualcuno si è permesso di criticare un giocatore come lui che alzava l’asticella su tutto. Pretendeva da se stesso il massimo, così come dal resto del gruppo. La perdita è importante perché non c’è il sostituto: Morata e Dybala hanno qualità incredibili, ma Ronaldo è Ronaldo e anche il trauma della sua partenza ha pesato psicologicamente sulla squadra».

A proprosito di Paulo Dybala, l’annuncio del suo rinnovo di contratto sembra essere vicino, ma i suoi continui problemi fisici stanno facendo discutere tifosi e club. Può essere lui l’uomo giusto da cui la Juve deve ripartire?
«Il calcio è questo, soprattutto per gli attaccanti non trovare continuità nel gol e nell’aspetto fisico è un problema. Quando manca il gol pesa e non si è liberi mentalmente,e soprattutto quando la squadra non ottiene i risultati. Dybala ora è a un bivio: o lo si vende, o si punta su di lui. È in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica, ha le qualità giuste per essere il leader della squadra. Ora bisognerà stringere i denti, ma se troverà la continuità che manca il resto verrà in automatico».

Il mercato di gennaio potrebbe portare dei rinforzi per Allegri. Da ex attaccante, cosa pensa di Dusan Vlahovic, che sta segnando gol su gol ed è stato accostato alla Juventus?
«Credo che gli acquisti debbano essere mirati, al di là delle polemiche, quando una squadra vince per nove anni di fila non può essere casuale: quelle vittorie sono state frutto di acquisti mirati e grande competenza. Ultimamente qualche acquisto è stato sbagliato, come normale che sia, e su questo la Juve ha fatto notizia. Vlahovic? I suoi numeri parlano chiaro: è un giocatore cha ha la cattiveria giusta e vede la porta, che sono qualità non banali; in più è un lottatore e oltre a segnare si impegna per la squadra. Difficile che arrivi a gennaio, soprattutto per i costi, penso sia più una questione da rimandare in estate».

Forse, oltre all’attaccante, dalla Fiorentina la Juventus dovrebbe prendere spunto dal modo in cui gioca e riesce a servire gli attaccanti. Il gioco è uno dei problemi principali dei bianconeri?
«Un parere personale, io credo che i problemi della Juve siano in mezzo al campo. Nei tempi d’oro erano i centrocampisti a fare la differenza per i bianconeri. Ora manca proprio quello, perché la difesa è sempre arcigna e commette pochi errori, poi a volte si subisce gol anche quando gli avversari fanno solo un tiro, e lì anche il diavolo ci mette le corna. Allegri non è mai stato un fautore del gioco, il corto muso la dice lunga sul fatto che sia un allenatore pragmatico. Sono d’accordo con lui, ha una sua identità e nel calcio ciò che serve sono i risultati. Il bel gioco entuiasma, ma se non viene abbinato ai risultati non serve a nulla. La Juve non ha mai giocato un grande calcio, ma è sempre stata una squadra a cui era complicato fare gol e, quando alzava il ritmo per vincere la partita, lo faceva con una facilità disarmante».

Per quanto riguarda la corsa Scudetto, invece, ci sono quattro squadre che in questo momento sembrano superiori alle altre, come pensa che andrà a finire?
«In questo momento i dati inconfutabili dicono che l’Inter è una squadra vera e ha un gioco che diverte e porta risultati. Credo che Inzaghi stia facendo grande lavoro nel dare continuità al gruppo, la sua scelta non è stata un ripego e la sua storia alla Lazio lo dimostra. Il merito di questo va soprattutto a Marotta, che è stato incredibile. Tra le squadra di vertice penso che i nerazzurri abbiano qualcosa in più, anche se l’Atalanta non smette mai di sorprendermi; il Milan non penso abbia una rosa per competere, ma sta facendo un campionato eccellente ed in futuro, con i giovani che stanno crescendo, può diventare la squadra da battere. Anche il percorso del Napoli è importante, ma deve recuperare tutti gli infortunati: Osimhen e Koulibaly sono troppo importanti per il gioco di Spalletti. La differenza per il titolo è anche nella panchina e penso che il Napoli non abbia ancora quel livello».

Ha citato Marotta, è lui l’uomo che manca di più alla Juventus?
«Mi sento di dire che il fuoriclasse è Marotta, soprattutto per come gestisce i momenti. L’Inter ha vissuto momenti complicati, quando è arrivato era una patata bollente  dal punto di vista finanziario, l’addio di Conte, poi, faceva presagire qualcosa di catastrofico, invece il suo lavoro è stato incredibile. Pirlo, Barzagli e tanti suoi acquisti hanno fatto la storia della Juve e questo rimarrà impresso per sempre. Marotta è quello che manca alla Juve, per come gestisce e abbatte i costi; ha veduto Lukaku in estate e si è buttato su Dzeko, prendendolo a prezzi stracciati. La grande capacità di Marotta è proprio questa, fa il so lavoro in modo incredibile e gestisce delle bombe mediatiche con grande serietà e calma».

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