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Galli: «Alla Juve capisci subito. La nostra forza è il gruppo» – ESCLUSIVA

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La centrocampista della Juventus Women, Aurora Galli, su Juventus News 24: «La mentalità Juve ha fatto la differenza anche al Mondiale»

L’effetto Supercoppa si è già trasformato in energia positiva per raggiungere i prossimi obiettivi. Le Juventus Women stasera all’Allianz Stadium mostreranno il loro trofeo, il primo di questa stagione per il Club bianconero. Ma niente distrazioni: si lavora già per riprendere al meglio il cammino in campionato e centrare il terzo tricolore consecutivo alla terza stagione di vita. Ne parliamo con la centrocampista Aurora Galli – per tutti Yayain esclusiva per Juventus News 24.

Due anni e mezzo di storia, quattro trofei, campionesse su tutti i fronti: ci avete messo poco a interpretare al meglio la mentalità della Juve…
«Quando vieni qua, la prima cosa che ti dicono è di entrare nel mood e ti senti partecipe di una grande azienda, poi chiaramente ci metti del tuo per farne parte. Io mi sono sentita subito a casa perché tutte le persone dello staff sanno fare il loro lavoro e la mentalità, quella vincente, in breve tempo porta ai risultati».

Cos’è cambiato nel tuo percorso professionale da quando sei arrivata alla Juventus?
«Sono arrivata qua e mi reputavo ancora una “piccola”. Adesso non è che sia grande, ho solo 23 anni, quindi sono ancora giovane. Però ho preso più consapevolezza delle mie armi, della mia forza, e questo è stato un lavoro costante in tutti i tre anni, sia grazie a me che grazie a tutti i componenti dello staff che lavorano nei minimi particolari».

Quali sono i margini di crescita di questa squadra?
«Tantissimi. Siamo giovani, c’è un buon equilibrio tra le persone di esperienze e le piccole, che non sono più tanto piccole. Siamo 96-97 con un po’ di esperienza sia in Nazionale che nel Club. Il margine è ampio, il direttore Braghin e coach Guarino ogni anno fanno degli innesti mirati che puntano sempre di più alla qualità. E anno per anno è sempre più alta l’intensità e la qualità del gioco».

Qual è la grande forza che riconosci al vostro gruppo?
«Lo scheletro della squadra c’è stato sin dal primo giorno. Gli innesti nel tempo sono stati fatti con tanta intelligenza, la nostra arma è il gruppo. Perché le persone che sono arrivate sin son sentite subito a casa. Se c’è un bel gruppo fuori dal campo, di conseguenza, anche in campo i risultati si vedono».

Quanta mentalità Juve vi siete portate al Mondiale la scorsa estate?
«Tanta! Se ci pensi eravamo in otto, su una rosa di ventitré, proprio tante. La mentalità Juventus è vincente. Fai allenamento e sai che devi andare a mille perché il sabato o la domenica si vedono i risultati. In Nazionale, se hai qualcuno che ti trascina su questa onda, ti viene molto più facile fare le cose. Vedi la tua compagna che va a duemila e ti viene naturale andare a duemila. E’ questa la cosa che ha trainato un po’ tutto».

Cos’è il calcio per te?
«La quotidianità, la mia vita. Non vado più a scuola, non faccio più l’università, anche se spero di riprendere a breve. Mi alzo e penso al calcio, vengo qua e faccio calcio, torno a casa e vedo calcio. E’ tutto quello che mi circonda».

Da giovanissima, immaginavi di poter vivere davvero questo sogno?
«Da piccolina giocavo solamente con mio fratello e i maschietti, non immaginavo neanche l’esistenza del calcio femminile. Poi ho scoperto questa possibilità e da quel momento ho deciso di intraprendere il percorso per fare qualcosa di importante, sempre con la mentalità di chi vuole raggiungere degli obiettivi. Non sapevo ancora dove volevo arrivare, però volevo arrivare. Mi son messa ad allenarmi costantemente ogni giorno, anche fuori dal campo, e sono arrivata a questo punto. Per me non sono ancora arrivata al vertice, ce n’è ancora da fare».

Numero 4, perché?
«Per il capitano dell’Inter, Zanetti. Nella mia famiglia sono tutti interisti, a parte mamma che è juventina. E’ sempre stato un idolo per me fin da piccolina, e anche per mio padre e mio fratello che mi hanno portata su questa strada. Ho avuto il piacere di conoscerlo, è una bravissima persona. Ho ricevuto anche un suo messaggio con i complimenti dopo un’intervista che avevo fatto. Rimarrà il mio idolo».

A novembre arriverà il trittico di fuoco Milan-Roma-Fiorentina, non è che si rischia di sottovalutare sabato il Verona?
«Non sottovalutiamo nessuna squadra. Dai risultati abbiamo già visto che tutte le squadre sono migliorate sotto tutti i punti di vista. Noi siamo sempre la squadra da battere, le altre entrano in campo con quel qualcosa di più per poterci battere. Non prendiamo sottogamba nessuno, in questo caso sappiamo anche chi sta dall’altra parte, da Benedetta Glionna a Sofia Cantore, conosciamo il valore delle avversarie. C’è tanto rispetto ma noi dobbiamo anche imporre il nostro gioco per arrivare ad alti livelli».

Mi fai un assist dei tuoi: Glionna e Cantore trascinano il Verona adesso, che effetto fa incontrare le prime avversarie che sono cresciute nella Juve?
«Anche l’affetto che c’è nei loro confronti stimola. Hanno contribuito negli anni passati a raggiungere i risultati e adesso vederle con un’altra maglia fa con un po’ di impressione. Le ho conosciute qua in bianconero, vediamo come reagisco sabato».

Sarà Juve-Milan quest’anno per lo scudetto?
«No, le squadre al vertice sono tre-quattro. Tutte sullo stesso livello, c’è chi ha qualcosa in più e chi qualcosa in meno. Adesso, vedendo i risultati, possiamo parlare un po’ più tranquille, ma non si parla mai prima di giocare gli scontri diretti. Per adesso il Milan sembra la squadra da battere, vediamo più avanti. Noi prima pensiamo al Verona, poi penseremo al Milan».

Si ringrazia per la disponibilità e l’intervista esclusiva Juventus FC e Aurora Galli.

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