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Balzarini: «Allegri preferirebbe restare. Mercato? Ecco cosa succede» – ESCLUSIVA
Gianni Balzarini, giornalista Mediaset, ha fatto il punto della situazione in casa Juve in esclusiva ai nostri microfoni
Conclusa la stagione 2022/23, in casa Juventus si pensa a come programmare la prossima. E’ notizia delle ultime ore l’offerta di un club arabo per Massimiliano Allegri, confermato solo pochi giorni fa dall’ad Scanavino. Di questo e molto altro, in esclusiva per Juventusnews24, ha parlato il giornalista Mediaset Gianni Balzarini.
Qual è la situazione attorno ad Allegri? C’è davvero quest’offerta dall’Arabia?
«L’incontro con Elkann non c’è stato, mentre sul fatto che l’offerta ci sia arrivano segnali in questo senso da parte dell’Al-Hilal, la squadra che voleva Messi per intenderci. Che ora Allegri ci pensi è vero, ma è una situazione che deve evolversi. Allegri infatti considera maggiormente l’idea di rimanere a Torino anche per un discorso legato alla famiglia. E poi è un fatto di non volersene andare sconfitto dopo due anni, vorrebbe almeno tirare fuori la Juve da una situazione difficile nella quale è finita».
In caso di divorzio chi potrebbe prendere il suo posto?
«Credo poco all’ipotesi Conte per una questione di discorso economico, visto che lui era abituato a cifre fuori portata per il nostro campionato. Per quanto si possa ridurre l’ingaggio difficilmente andrebbe sotto i 10 o i 7 che prende Allegri ora. Se proprio dovessi fare un nome direi Tudor, un altro che recentemente si è liberato e non avrebbe pretese troppo elevate. La Juve da lui risparmierebbe molto».
Capitolo Giuntoli: quando avremo una risposta sul suo arrivo a Torino?
«Io credo che alla fine ci sarà un epilogo positivo. In questi casi bisogna avere pazienza, De Laurentiis è uno difficile da convincere. Non è detto però che arrivi subito, magari durante l’estate, ma giustamente la Juve ora ha promosso Manna perchè il mercato in Italia è sempre aperto. Per l’inizio ufficiale, data l’inibizione a Cherubini, ci vuole una figura che rappresenti la Juve nelle sedi opportune. Manna è un ragazzo di 34 anni, con una discreta esperienza nel campo della Next Gen e può contare ora su grandissimi stimoli, al netto che non mi aspetto situazioni scoppiettanti in arrivo. In uscita invece…».
Parliamo di Vlahovic e Chiesa?
«Penso Vlahovic sia il maggiore indiziato a partire, ma anche a Chiesa starei attento. Si tratta dei due giocatori che possono consentire alla società di monetizzare di più, ora che si è persa la possibilità di incamerare un centinaio di milioni con la Champions. E’ chiaro che tu i fondi li devi reperire, anche perchè non ci saranno aumenti di capitale e su questo Elkann è stato chiaro. Via entrambi? Non lo scluderei».
Quante possibilità ci sono che Rabiot possa rinnovare il proprio contratto?
«Il discorso Rabiot penso sia correlato a quello Allegri, uno che si è sempre battuto affinchè rimanesse almeno un altro anno il centrocampista. Poi se la Juve va in Champions tra una stagione magari rinnovano ulteriormente, ma molto è collegato al tecnico. Considerando però anche che la società stessa è rimasta contenta dal rendimento del francese».
Chi ha rinnovato è Alex Sandro, ma per lui si parla di possibile addio…
«Alex Sandro rientra nel novero dei non incedibili. Il rinnovo è scattato automaticamente ma se arriva un’offerta si valuta. Ho sentito parlare addirittura di risoluzione. Avendo allungato di un anno la Juve ora può trattare, magari valutare una buonuscita per la risoluzione o eventuali offerte in arrivo. A patto che qualcuno sia interessato ad Alex Sandro».
Se dovesse fare i nomi di chi, invece, non partirà sicuramente, quali sarebbero?
«Danilo e Fagioli assolutamente. Poi direi anche Pogba anche per una questione economica, visto che ha un ingaggio importante ed è reduce da una stagione non giocata. Ora lui sta lavorando molto pesantemente a Miami per ripresentarsi il 10 luglio in condizioni pari a quelle dei compagni. Lì il problema è che deve colmare il gap e da quello che so lo sta facendo bene, ha capito perfettamente che non sarà un’estate di vacanza ma di lavoro per presentarsi al via tirato a lucido. Poi metterei Locatelli e potrei aggiungerci Kostic».
Condivide la separazione tra la Juve e Di Maria?
«Lui era stato chiaro: stava bene a Torino. Sono situazioni che forse scopriremo tra qualche anno quando avrà pubblicato un libro. Secondo alcuni correnti di pensiero avrebbe chiesto un aumento dell’ingaggio, per altri invece la società lo ha lasciato andare… E’ stata un’annata controversa, Di Maria era arrivato facendo pensare che fosse interessato solo al Mondiale e per un certo periodo ha anche confermato questa idea. Però, nel momento in cui è diventato campione, è tornato a Torino dando il meglio di sé stesso. Ha avuto una stagione influenzata dal Mondiale, ha fatto vedere di essere uno tra i primi 10 al mondo ma ben poche volte».
Che pensiero si è fatto invece sulla questione Superlega?
«Qua purtroppo non si è avuta la percezione di quello che poteva succedere. L’UEFA non si è ancora espressa su una possibile esclusione, ma se è vero che la richiesta era di tre anni fuori dalle coppe chi non avrebbe consigliato il patteggiamento? Qui siamo tutti bravi a dire che bisogna lottare fino in fondo, ma tre anni fuori dalla Champions vogliono dire far crollare una società. Chi non lo avrebbe calcolato il venirsi incontro?».
Si ringrazia Gianni Balzarini per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista