Hanno Detto
Barzagli, seconda parte: «Ho sbagliato ad andare nella Juve di Sarri. Esperienza molto limitante. Ora…»
Barzagli, seconda parte: «Ho sbagliato ad andare nella Juve di Sarri. Esperienza molto limitante. Ora…». Le parole dell’ex bianconero
Andrea Barzagli, ex difensore della Juventus, ha rilasciato un’intervista a La Stampa.
BONUCCI – «Perfetto col Napoli? Non era facile dopo 12 sconfitte di fila. Ha fatto una buona gara e spero possa ripartite con l’Union Berlino. Divorzio traumatico? Ci siamo parlati, ma non mi sarei permesso di dare consigli: ognuno vive le proprie situazioni. purtroppo nessuno è uscito bene, si poteva finire in modo diverso».
CHIELLINI – «Sta benone. Ora smetterà, prenderà una pausa e il suo futuro lo vedo nella Juventus da dirigente»
FUTURO PERSONALE – «Ho ben chiaro cosa fare. Questo è il quarto anno che ho smesso e ho aperto un po’ gli orizzonti: faccio esperienze nuove e proverò a fare l’allenatore dopo aver fatto il corso. Fa parte di me e non così fretta di iniziare: non ho pressione, ma ho l’ambizione. Poi so che bisogna fare esperienze e piano piano proverò a buttarmi».
NELLO STAFF DI SARRI ALLA JUVE – «Di sbagliato c’era solo la fretta di voler restare dentro la Juventus: io avevo bisogno di staccare un anno da tutto. È stata un’esperienza molto limitante perché sono arrivato dopo e in un gruppo di lavoro che non conoscevo: non ho voluto proseguire perché sapevo che avrei dato il 50% e se devi dare poco, è inutile farlo. Non mi piace abbandonare, ma era il male minore».
CHIAMATA DA ALLEGRI – «Ci conosciamo bene e ci facciamo sempre delle battute».
MANCATO APPRODO IN NAZIONALE – «Mi era veramente piaciuta l’idea: ero super interessato ed era il contesto giusto per iniziare, in più c’era Buffon come capo delegazione. Purtroppo mi è andata male per molte cose: ho chiuso il tutto e riaperto nuovi orizzonti».
DIFENSORE CHE APPREZZA DI PIU’ – «Acerbi è uno dei più continui, ma adesso aspetto la crescita di alcuni ragazzi: ne abbiamo bisogno per la Nazionale. Penso a Mancini e Bastoni, che possono e devono crescere ancora, oltre a Scalvini e Buongiorno. Ci servono perché abbiamo un Europeo da difendere e solitamente in Germania ci togliamo qualche soddisfazione».
QUI LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA A BARZAGLI